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- TARANTO
- dom 16 Aprile 2023
TARANTO -
Dopo 14 anni di attesa, finalmente il parco eolico off-shore è realtà a Taranto. E’ infatti stato inaugurato nei giorni scorsi “Beleolico” il primo parco del genere non solo d’Italia ma del Mediterraneo in quanto impianto sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Una speranza per la città più inquinata d'Europa affinchè anche le industrie diventino "green".
“E’ un punto di partenza importante per il futuro rinnovabile della Puglia - ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - E’ la dimostrazione di come sia possibile uscire dalla dipendenza dall’estero e soprattutto di come la Puglia possa essere il laboratorio da cui parte la rivoluzione energetica del Mezzogiorno”. Mentre infatti i governanti europei, italiani compresi, cercano dove attingere nuove risorse per il gas e risolvere la crisi energetica dopo quanto accaduto con la Russia, non sono pochi a credere che sia questa una delle vie da intreprendere per raggiungere l’agognata indipendenza energetica e adottare sempre più le energie rinnovabili per salvaguardare la salute di tutti, ambiente compreso, e velocizzare lo sviluppo delle fonti pugliesi (in primis eolico, a terra e a mare, fotovoltaico sui tetti, anche nei centri storici, agrivoltaico che non consuma suolo agricolo, digestori anaerobici per produrre biometano). Legambiente infatti continua a chiedere di spegnere le centrali termoelettriche di Brindisi, Candela, Modugno e Taranto, che “contribuiscono a produrre il 70% di elettricità da fonti fossili sul territorio pugliese, favorendo – ha aggiunto Ronzulli - lo sviluppo e la realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili, evitando di aspettare 14 anni per realizzare un parco eolico”.
Sarebbe la risposta più efficace all’attuale crisi energetica, ma anche un contributo concreto per produrre il 100% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2035 come sta decidendo di fare la Germania. Il progetto proposto nel 2008, dopo anni di “ritardi e ostracismi istituzionali”, come ricordato dal presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, produrrà più di 58mila Mwh pari al fabbisogno annuo di 60mila persone. Sono dieci le turbine (alte 50 metri con diametro 4,5 metri e 400 tonnellate di peso dell’acciaio che compongono ognuna) con tre pale, con una capacità complessiva di 30 MW, che sfrutta la maggiore forza del vento in mare evitando la produzione di 730mila tonnellate di anidride carbonica (CO2). L'impianto dovrebbe entrare in funzione già dal prossimo mese di maggio.
Il Beleolico sin dall’inizio ha trovato l’appoggio della associazioni ambientaliste perché, il progettista tarantino Luigi Severini, con grande rispetto per la comunità e l'ambiente ha coinvolto in ogni sua fase Legambiente, Jonian Dolphin Conservation e altre importanti associazioni locali e nazionali. L’impianto tarantino, realizzato nella rada esterna del porto ionico ad una distanza dalla costa superiore a 2 chilometri, mira a generare una filiera industriale. La Puglia dunque si conferma la regione in avamposto per i parchi eolici terrestri e marini, ma potrebbe pure “far scuola” ad altri. Intanto in Salento un altro parco eolico attende di partire, sarà galleggiante con 90 turbine e distante a più di 12 km dalla costa con una produzione energetica pari a 4 Twh, per più di un milione di utenze domestiche, e a Bari nei giorni scorsi è stato mostrato interesse per un parco simile nella zona del porto.