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E’ barese il medico ‘inventore’ dello sdoppiamento del ventilatore

  • In BARI
  • lun 23 Marzo 2020
E’ barese il medico ‘inventore’ dello sdoppiamento del ventilatore

Ingaggiato dalla Regione Puglia per una collaborazione per l’emergenza coronavirus

BARI - E’ di Bari il medico che ha escogitato, a Bologna, il geniale metodo per sdoppiare il ventilatore per garantire ossigeno e soprattutto per monitorare due pazienti contemporaneamente sottoposti a terapia intensiva da covid19 per garantire la respirazione assistita ad un numero di persone doppie in caso di carenza di macchinari.

Si tratta del professor Marco Ranieri dell’Università di Bologna, l’Alma Mater Studiorum, e che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha subito voluto come collaboratore per rafforzare la squadra costituita nella nostra regione per affrontare l'emergenza covid-19. Il professor Ranieri, che si aggiunge al professor Pietro Luigi Lopalco, altra eccellenza barese richiamato nella regione d’origine (è professore ordinario di Igiene all’Università di Pisa nonché un’esperienza decennale all’Ecdc), nominato responsabile del Coordinamento emergenze epidemiologiche della Puglia, avrà il compito di coordinare e integrare la rete delle terapie intensive.

L’incarico al professor Ranieri è stato consentito anche grazie alla concessione dell’Università di Bologna e al Dipartimento di Scienze mediche in cui insegna. Il rapporto di collaborazione avrà durata sino al 31 luglio 2020 (coincidente con il termine di scadenza dello stato di emergenza dichiarato dal Governo) ed il professor Ranieri opererà in continuo raccordo con il presidente della Giunta regionale della Puglia, con il direttore del Dipartimento Promozione della Salute e con i componenti della Task force all’uopo istituita.

“Lavoreremo fianco a fianco per la lotta a questa malattia – ha dichiarato il presidente Michele Emiliano annunciando l’affido dell’incarico - La collaborazione del profesor Ranieri sarà determinante anche per offrire alla Puglia l’esperienza che il medesimo sta facendo nel fronteggiare il covid19 in Emilia Romagna potendo così anticipare le mosse che devono essere compiute nel nostro territorio”.

L’incarico è stato affidato al professor Ranieri nell’ambito di un più ampio accordo di collaborazione tra Regione Puglia e Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche dell'Alma Mater Studiorum. Marco Ranieri è nato a Bari a luglio del 1959 dove si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in anestesia e Rianimazione. Dopo un lungo periodo alla McGill University di Montreal e alla University of Toronto, in Canada, ha cominciato la sua carriera come ricercatore dell’Università di Bari  e medico del centro di rianimazione del Policlinico di Bari. Ordinario dal 2002, ha diretto i dipartimenti di anestesia e rianimazione degli ospedali Molinette (Università di Torino) e Policlinico Umberto I (Sapienza Università di Roma). Dal 2018 è docente ordinario dell’Alma Mater di Bologna e dirige la terapia intensiva del Sant’Orsola di Bologna. È stato presidente della European Society of Intensive Care Medicine, è titolare di finanziamenti di ricerca erogati da agenzie nazionali ed internazionali e ha pubblicato i risultati delle sue ricerche nell’ambito della terapia intensiva sulle più importanti riviste scientifiche internazionali.

L’idea dello sdoppiamento dei circuiti per consentire l’uso di un unico apparecchio a due pazienti è arrivata una notte, come lo stesso ha dichiarato a varie testate giornalistiche, insieme con il professor Antonio Pesenti, coordinatore della task force della Lombardia. In pratica è stata applicata una prassi comune nei luoghi di guerra dove solitamente i mezzi e i macchinari sono scarsi per cui i medici devono ingegnarsi. Ed è arrivata quando il professor Pesenti ha confidato all’amico professor Ranieri che non avevano più macchinari a disposizione per l’alto numero di ricoverati. Il prototipo ha dimostrato di funzionare bene. Su questo modello ne saranno prodotti subito un centinaio e inviati, già nei prossimi giorni, nelle province con situazioni più critiche per alto numero di gravi contagiati da coronavirus.

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