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Il mare della Puglia sarà monitorato dal Centro regionale mare

  • In BARI
  • mer 09 Ottobre 2019
Il mare della Puglia sarà monitorato dal Centro regionale mare

Inaugurato al Porto di Bari il Crm dell'Arpa

BARI - L’ambiente marino della Puglia sarà monitorato e tutelato, attraverso attività di alto livello tecnico, dal Centro Regionale Mare (Crm) dell’Arpa Puglia e insediato dalla Regione Puglia nell’ex Stazione marittima ferroviaria all’interno del Porto di Bari. E’ qui che è stato inaugurato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per inaugurare i locali e avviare ufficialmente l’attività dell’unità operativa complessa dedicato alle peculiarità dell’ambiente marino che contraddistingue i circa 900 chilometri di coste che affacciano sul mare Adriatico e mar Ionio.

Grazie alla disponibilità dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e alla collaborazione della Capitaneria di Porto di Bari–Direzione Marittima, il Centro Regionale Mare ha sede all’interno del Porto in un manufatto, con una superficie scoperta di 500mq c.a e superficie coperta (strutturata su due livelli) di 350mq c.a.

Tra i compiti del Crm di Arpa Puglia sono previsti: coordinamento e realizzazione del monitoraggio delle acque di transizione e delle acque marine (costiere e del largo) per la determinazione dello stato di qualità ambientale; coordinamento del monitoraggio delle acque di transizione e marino costiere a specifica destinazione d’uso (acque di balneazione e acque destinate alla vita dei molluschi); supporto tecnico ai Dipartimenti Provinciali dell’Agenzia, laddove richiesto, nell’ambito di procedimenti autorizzativi per interventi e opere da realizzarsi nella fascia costiera o nelle acque di transizione e marine; coordinamento delle attività affidate all’Agenzia nell’ambito delle procedure autorizzative necessarie per le operazioni di dragaggio e ripascimento in ambito portuale e costiero; attività di studio, analisi e valutazione degli impatti sulla fascia costiera e sugli ecosistemi marini e di transizione anche tramite la partecipazione a progetti internazionali, nazionali e regionali; elaborazione dei dati ambientali, idrologici e oceanografici, anche con l’eventuale ausilio di appropriata modellistica.

“La Puglia da oggi ha il suo Centro Mare - ha detto il presidente Emiliano - nel quale abbiamo istituzionalizzato le ricerche che riguardano l’inquinamento marino, lungo tutte le coste pugliesi. Abbiamo in questo modo raggruppato tutte le nostre strategie per supportare la Blue Economy, che in questo momento può dare alla Puglia grandi vantaggi. Tutela dell’ambiente ed economia devono camminare insieme per essere credibili agli occhi dei nostri ragazzi che con le loro manifestazioni hanno sollecitato il nostro intervento in tema di tutela dell’ambiente e del clima”.

Il mare della Puglia, in virtù del notevolissimo sviluppo lineare della costa (circa 1.000 km), sia sul versante adriatico che su quello ionico, e grazie alla presenza di molteplici e diversificati ambiti a elevata valenza ambientale, rappresenta certamente un contesto regionale di indubbio valore, caratterizzato dall’interazione di molteplici aspetti. Tra questi è opportuno menzionare quello naturalistico, quello produttivo relativo allo sfruttamento delle risorse (attività di pesca), e quello balneare, questo ultimo in virtù all’indubbio ruolo che ha il mare pugliese come attrattore di flussi turistici.

La Puglia, al terzo posto in Italia per lunghezza della costa, dopo le isole maggiori, per le diversificate caratteristiche delle acque marine pugliesi, soggette peraltro a pressioni antropiche di differente livello quali-quantitativo, ha necessità di un adeguato monitoraggio ma soprattutto un approccio olistico per la gestione del sistema mare nel suo complesso, anche al fine dello sviluppo sostenibile delle comunità costiere alla luce delle vocazioni e tradizioni tipiche del territorio regionale.Tutto ciò in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, che con le Direttive del 2008 (“Strategia Marina”) e del 2014 (per la pianificazione dello spazio marittimo), ha espressamente riconosciuto l’importanza della gestione sostenibile dell’ambiente marino, individuando nella Blue Growth uno dei pilastri per lo sviluppo sociale ed economico nei prossimi anni.

L’Osservatorio Regionale del Mare potrà, inoltre, assolvere, in maniera coordinata, i compiti di monitoraggio, supporto alla pianificazione, studio e ricerca nei mari pugliesi, oltre a quelli di comunicazione e divulgazione ambientale sui temi specifici, mettendo insieme le competenze già presenti sul territorio pugliese, ovvero l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, le Università (per gli specifici argomenti quelle afferenti al Conisma), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr con le specifiche sezioni), e altre Istituzioni pubbliche titolate, così come d’altronde previsto e auspicato dalla legge 132/2016, che istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente.

Nel ruolo di coordinamento per l’Osservatorio Regionale del Mare si propone Arpa Puglia, con l’istituendo Centro Regionale Mare (Crm). Attualmente l’Agenzia per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente già svolge le attività di monitoraggio istituzionale delle acque marine costiere e del largo (ai sensi dei D.Lgs. 152/2006 e 190/2010) nonché di quelle destinate alla balneazione ai sensi (D.Lgs. 116/2008). Inoltre, ARPA Puglia supporta la Regione e gli altri Enti, laddove richiesto, nell’ambito di procedimenti autorizzativi per interventi e opere da realizzarsi nella fascia costiera o nelle acque di transizione e marine, e collabora con gli Enti e con le Forze dell’Ordine per attività di controllo ambientale.


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