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Affido di minori immigrati non accompagnati c’è Famiglie senza confini

  • In BARI
  • gio 18 Ottobre 2018
Affido di minori immigrati non accompagnati c’è Famiglie senza confini

E’ il nuovo progetto sperimentale dell’Assessorato al Welfare e della cooperativa Gea

BARI - Un progetto sperimentale per accogliere in famiglia minori stranieri e neo-maggiorenni non accompagnati. E’ il nuovo progetto sperimentale che l’Assessorato al Welfare del Comune di Bari lancia per consentire ai più giovani immigrati di lasciare Spar e comunità e poter essere inclusi nella società in maniera più adeguata alla loro età e soprattutto essere seguiti in maniera più familiare ed accogliente possibile.

“Famiglie senza confini”, questo il nome dell’iniziativa, consentirà, dopo la prima accoglienza in comunità, l’avvio di un progetto educativo di accoglienza presso famiglie, coppie o persone singole interessate ad offrire riferimenti affettivi ed educativi e a prendersi cura di loro. Un segnale diverso e in controtendenza rispetto a ciò che accade in altre parti d’Italia e che per una coincidenza arriva poche ore prima del giovane gambiano suicidatosi a Castellaneta marina, in Puglia, dopo aver appreso del rifiuto del riconoscimento dell'asilo politico. Si tratta di una opportunità educativa cominciata più di due anni fa con il programma “Essere Comunità”, nato per ampliare occasioni di inclusione sociale, confronto interculturale e sostegno reciproco. Già allora si concretizzarono delle esperienze molto positive di accoglienza di famiglie baresi nei confronti di persone migranti, il cui patrimonio sociale e culturale ha dato forza a questo progetto. Oggi questo nuovo sistema, dichiara l’assessore Francesca Bottalico, è finalizzato a “coinvolgere anche le istituzioni e l’intera società. Tramite lo straordinario lavoro di tutti i partner e degli Uffici della ripartizione Servizi alla persona, stiamo cercando di offrirgli un’opportunità in più affinché possano raggiungere più facilmente il loro benessere e guardare al futuro con maggiore ottimismo. Sono giovanissimi, non dobbiamo mai dimenticare che hanno dovuto lasciare le loro famiglie e la loro terra a 10, 11, 12 anni e come tutti i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi della città, dopo essere stati protetti e tutelati, hanno il diritto di avere una famiglia e degli adulti che si prendano cura di loro e della loro crescita, cosi come previsto dalla Convenzione internazionale dei diritti”.

Sono già dieci le famiglie che hanno chiesto informazioni e vogliono intraprendere il percorso di costruzione di pari diritti per tutti. Mentre sono 225 i minori stranieri non accompagnati ospiti delle strutture di accoglienza convenzionate con il Comune di Bari. La cooperativa Gea, che gestisce il servizio affido per conto dell’Amministrazione comunale, si occuperà di far incontrare i migranti e le persone interessate ad ospitarli. Prima dell’accoglienza saranno organizzati dei momenti di accompagnamento attraverso percorsi individuali e di gruppo a cura degli assistenti sociali del Comune e degli operatori della cooperativa. Non vi sono periodi di tempo prestabiliti da dedicare al progetto: per ciascun ragazzo è previsto un percorso individualizzato che sarà modulato in base alla disponibilità offerta. A famiglie e persone interessate all’accoglienza sarà riconosciuto un contributo economico mensile pari a 100 euro che, nell’ambito delle convezioni da stipulare con le strutture residenziali in cui vivono i minori stranieri non accompagnati aderenti al progetto, saranno decurtati dalla retta mensile.

La Gea ha organizzato una linea telefonica dedicata e un’equipe di 6 psicologi, 2 assistenti sociali e 1’educatore, pronta a partire. “I ragazzi migranti cui è rivolta l’iniziativa sono quasi adulti e hanno bisogno di un supporto e, soprattutto, del calore familiare per reinventarsi completamente aggiunge la presidente della cooperativa Grazia Vulpis - Organizzeremo degli incontri pubblici per sensibilizzare i cittadini e prepareremo le persone interessate al progetto prima di creare possibili abbinamenti. Vogliamo anche rassicurarli sul fatto che non saranno lasciati soli: saremo al loro fianco in tutte le fasi dell’iniziativa che, come ovvio, può prevedere anche momenti di difficoltà per entrambe le parti. Anche perché si tratta di una progettualità flessibile e in continua evoluzione, che modificheremo ogniqualvolta se ne presenterà la necessità”.

Per ogni minore straniero non accompagnato sarà nominato un tutore legale volontario, assicura il giudice del Tribunale per i Minorenni Riccardo Leonetti, per garantire i diritti fondamentali: accoglienza, istruzione e salute. Nell’ultimo anno, purtroppo, quasi 100 minori hanno lasciato le strutture in cui vivevano, facendo perdere ogni traccia di sé. Come qualunque altro migrante adulto hanno attraversato momenti drammatici per arrivare in Europa, a volte durati 2 o 3 anni, con paure sicuramente maggiori rispetto a chi non è più un bambino o un ragazzo. Una famiglia di riferimento, potrebbe restituire fiducia e speranza a questi ragazzi ed alle loro famiglie lasciate lontane decine di migliaia di chilometri.

Chi fosse interessato può trovare informazioni più dettagliate sul progetto “Famiglie senza confini” sul portale web Servizio affido Comune di Bari, inviare una e-mail a famigliasenzaconfini@cooperativageabari.it o telefonare al numero 327.5475515.

Sono partner del progetto il Comune di Bari-assessorato al Welfare, la cooperativa sociale Gea, il Tribunale per i Minorenni di Bari, la Regione Puglia, Save the Children, l’ufficio Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia e l’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari.


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