FOGGIA - Le Birre dell’Anno si producono a Foggia...
- FOGGIA
- dom 16 Aprile 2023
CARPINO -
Street artist (artista di strada), architetti, illustratori e creativi di due studi artistici dal 25 marzo sono a Carpino per delineare un circuito con loro opere murali per valorizzare il centro storico e condurre turisti, passanti e amanti dell’arte attraverso colori, simboli e figure, in tre luoghi culturali della città: Palazzo Baronale, Chiesa di San Cirillo e piazza del Popolo. L’iniziativa rientra nel progetto “Carpino Street Project – L’arte urbana non esclude” finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito di Sthar Lab, coordinato da DDuMstudio insieme con l’Amministrazione Comunale di Carpino e al Rup.
Seba Mat, nome d’arte di Sebastiano Matarazzo, 30enne di Ariano Irpino, la DduMstudio di San Marco in Lamis con l’architetto Roberta Gravina di San Giovanni Rotondo e gli illustratori Giulio Mandrillo, Chiara e Laura Pirro tutti sammarchesi, e Team Art Studio di Matera, il collettivo formato da Marica Montemurro e Giovanni Papapietro, e resteranno a Carpino sino ai primi di aprile per curare installazioni urbane su tre temi: musica, acqua e cibo. Tre temi legati alla tradizione e alla storia identitaria del piccolo centro agricolo nel Parco Nazionale del Gargano, adagiato su due colline e posizionato tra il lago di Varano e la Foresta Umbra.
Un muro lungo di circa 32 metri, porta di accesso alla città (su via Mazzini), sarà la “tela” dell’opera di Seba Mat sul tema della musica, come riferimento ai celebri Cantori in quanto Carpino è il regno della musica popolare del Sud Italia, grazie anche al Carpino Folk Festival. Sempre su via Mazzini, in prossimità dell’incrocio con la sp 50, DDuMstudio e Roberta Gravina si dedicheranno al tema dell’acqua, elemento che abbraccia la piana di Carpino, con il lago di Varano e il mare Adriatico divisi da un sottile lembo di terra. All’ingresso del paese in direzione Foresta Umbra, su via Padre Pio, Team Art realizzerà un’opera sul tema del cibo ispirata al forte legame tra Carpino e il paesaggio agricolo, in particolare all’olio extravergine di oliva, prodotto dalla pregiata cultivar dell’Ogliarola garganica, e alla coltura della fava, presidio Slow Food.
L’arte dunque che non solo adorna le strade di una città, ma racconta e invita, e soprattutto accende “i lumi”, come già avvenuto a Vico del Gargano con l’“Accademia degli Eccitati 2.0”, su tematiche legate all’ecologia attraverso il linguaggio della street art.