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Otto “pezzi” di Bari dedicati ad altrettante donne

  • In BARI
  • mar 08 Marzo 2022
Otto “pezzi” di Bari dedicati ad altrettante donne

I nomi di note o comune cittadine saranno su vie, aree verdi e pezzi di palazzi culturali

BARI - Nella giornata internazionale dei diritti della donna (istituita nel 1977 dall’Onu) la Città di Bari ha voluto dedicare otto tra strade e “pezzi” di luoghi storici della città ad altrettante rappresentanti femminili per colmare parte del gap che le donne subiscono pure nella toponomastica. La maggior parte delle strade della città - così come piazze e giardini di tutta Italia - è infatti dedicata ad uomini famosi della storia nazionale o mondiale o locale, ma pochissimo alle eccellenze donne.

L’Amministrazione di Bari ha aderito alla campagna dell’Anci e dell’associazione Toponomastica femminile, nella particolare giornata cui non sfugge a nessuno un pensiero alle donne ucraine madri, figlie, nonne, anziane, giovani e bambine di ogni età che stanno attraversando momenti difficili e di coraggio per la guerra in Ucraina. Non a caso insieme con l’assessore comunale alla Toponomastica, Eugenio Di Sciascio, erano presenti le otto tra assessori comunali e consigliere comunali e municipali ognuna delle quali ha avuto l’onore di annunciare nomi e toponimi.

Le otto donne ricordate, ciascuna per la sua storia, modelli di impegno politico e civile, eccellenze nel campo dell’arte e della cultura e vittime della violenza di genere e criminale, saranno da ora in poi ricordate: la straordinaria attrice barese Mariolina De Fano (scomparsa improvvisamente nell’agosto 2020) alla quale è stato intitolato un palco del Teatro comunale Piccinni; nel quartiere Murat l’area verde accanto a piazza Eroi del Mare porterà il nome dell’artista Chiara Fumai (agosto 2017), testimone della cultura femminista; al quartiere Libertà è stata dedicata l’area pedonale di via Martiri d’Otranto a Maria Celeste Nardini (settembre 2020), insegnante e politica, femminista, antifascista e pacifista; un tratto di via Michele Garruba cambierà nome con Sabina Anemone (2004) prima donna medico in Puglia negli anni ‘30; a Carrassi sarà presto affissa una targa sotto un albero di mimosa, all’interno del parco Rossani, con il nome di Caterina Susca uccisa nel 2013 da un uomo, dopo averla violentata, sarà un simbolo per tutte le donne vittime di violenza; a Palese sarà intitolata la biblioteca del lascito Garofalo a Mariella Franco (2018), uccisa a Rio de Janeiro per il suo impegno a tutela delle donne, delle minoranze, del popolo della favelas, delle persone Lgbtqi e per le sue denunce contro gli abusi della polizia; al San Paolo un’area verde sarà intitolata a Maria Colangiuli, casalinga e madre, uccisa nel 2000 dai proiettili vaganti di un kalashnikov durante uno scontro a fuoco per strada, mentre preparava la cena; in zona Marconi, nei presi del Villaggio Trieste, una via ricorderà una vittima delle foibe e medaglia d’oro al valor civile, Norma Cossetto (1943).

Una bella iniziativa che onora degnamente donne che da ora in poi non saranno più dimenticate.


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