SELECT * FROM conf_articoli WHERE non_visualizzare=0 and id=10169 ORDER BY ordine DESC, id DESC

Premiati tre mariti esemplari per le mogli malate e la società

  • In BARI
  • mar 08 Settembre 2020
Premiati tre mariti esemplari per le mogli malate e la società

Dalle associazioni Gens Nova e HBari 2003 nel Palazzo di Città

BARI - Da tempo si prendono cura dei propri cari. Lo fanno con amore e dedizione, al chiuso delle mura domestiche, senza clamori. Queste persone di buon cuore non vengono mai tenute in considerazione dalla società. Non come dovrebbero anche perché sono importanti punti di riferimento per i malati e persino per i settori sanitario e sociale di una città. Finalmente qualcuno lo ha capito e ha pensato di premiarle con una targa di riconoscimento, durante una cerimonia breve e pubblica. Si tratta di tre cittadini, tutti uomini impegnati a curare le rispettive mogli gravemente malate e non autonome. I cosiddetti caregiver, per dirla con un termine alla moda. I premiati sono stati Nicola Larcchia, Federico Tursi e Michele Vischi

Nei giorni scorsi, nella sala consiliare di Palazzo di Città a Bari, è stata consegnata dai presidenti delle associazioni Gens Nova e HBari 2003, Antonio Maria La Scala e Gianni Romito, alla presenza del vicesindaco Eugenio Di Sciascio e della presidente della Commissione consiliare Pari opportunità Silvia Russo Frattasi, una targa di riconoscimento ad alcuni cittadini baresi che assistono a tempo pieno il proprio coniuge non autonomo, sacrificando la propria vita.

“L’altro volto dell’uomo”, questo il nome dell’evento, è stato organizzato dalle associazioni Gens Nova e HBari 2003. La prima è una realtà da anni impegnata nell’attività di sensibilizzazione, informazione e contrasto a fenomeni come stalking, femminicidio, abusi, violenze e discriminazioni che vedono come vittime soggetti fragili o non autosufficienti, mentre HBARI 2003, prima società di basket in carrozzina della provincia di Bari, si occupa di integrazione sociale di  persone svantaggiate (con e senza disabilità) attraverso  lo sport.

Ai cittadini mariti esemplari, la città ha voluto rendere onore per la preziosa attività svolta a vantaggio della collettività, con grande dedizione. Una forma, come sottolineato dal vicesindaco Di Sciascio, di “dedizione spesso ‘oscura’, senza palcoscenici sui quali farsi notare, che personalmente ritengo andrebbe il più possibile valorizzata proprio attraverso iniziative come queste che si affiancano all’impegno quotidiano delle associazioni”.

La targa consegnata ha in sé un messaggio e un riconoscimento profondo quello di essere “un esempio, vale a dire un modo alternativo di contrastare la violenza di genere – ha dichiarato La Scala - Si parla tanto di questo difficile argomento ma con un approccio spesso troppo tecnico-giuridico, che riduce tutto a leggi, giudici, sentenze, condanne. Noi invece vogliamo portare a conoscenza di tutti la storia di alcune persone positive, dal comportamento esemplare, in particolare di tre baresi ‘comuni’ che, fuori dal clamore delle cronache, in totale anonimato, assistono ogni giorno le proprie mogli con gravi problemi di salute in un modo commovente. Sono proprio queste belle storie silenziose, a nostro avviso, l’antidoto più efficace per combattere la violenza di genere”.

Se da un lato è vero che l’impegno di cura e di assistenza sono un atto d’amore verso chi si vuol bene, dall’altro non è un dovere scontato. “Proprio questo sentimento - ha osservato Romito - noi vogliamo sia di esempio per tutti gli altri, anche per rivedere alcuni pregiudizi e alcuni concetti negativi che talvolta aleggiano di questi tempi sull’essere uomo”. Non è nemmeno un caso che i primi premiati siano tre uomini. Sono loro infatti la dimostrazione che anche il ‘sesso forte’ può sacrificare la propria vita per amore e rispetto verso chi si è giurato eterno amore. L’evento è organizzato dall’associazione Gens Nova, da anni impegnata nell’attività di sensibilizzazione, informazione e contrasto a fenomeni come stalking, femminicidio, abusi, violenze e discriminazioni che vedono come vittime soggetti appartenenti alle fasce deboli o non autosufficienti, e dall’associazione HBari 2003, prima società di basket in carrozzina della provincia di Bari, che da tempo si occupa di integrazione sociale di tutte le persone svantaggiate (con e senza disabilità) impegnandosi a rendere concreto il desiderio manifestato dai ragazzi dell’associazione: quello di diffondere e proseguire l’attività sportiva del basket, superando le proprie disabilità attraverso lo sport.replika saatler


Articoli più letti