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- BARI
- dom 16 Aprile 2023
BARI -
Anche la città di Bari ha condomini sociali e social hub di comunità. I primi offrono una residenza a chi non l’ha, il secondo è una struttura dove vengono fornite informazioni e servizi di welfare pubblico come inclusione sociale o stanze per intrattenimento vario, oltre ad un tetto sulla testa e alimenti. Entrambe sono destinate a famiglie, coppie di fatto e adulti single tutti in situazione di emergenza abitativa e con bisogni sociali e socio-sanitari.
Questa mattina, in via Napoli, sono state inaugurate tre case sociali per l’accoglienza diffusa. Più precisamente si tratta di due condomini sociali e di un social hub di comunità, soluzioni residenziali, presenti a Bari, che differiscono per numero e tipologia di utenti e organizzazione del servizio. I condomini sociali sono strutturati in mini appartamenti autonomi con una capienza minima di 6 posti letto, ciascuno destinato a chi vive un disagio socio-sanitario e psicologico: uomini e donne separati, persone senza dimora, adulti soli, vittime di discriminazione, nuclei familiari con persone disabili o minori con un componente a rischio di forte vulnerabilità. Sono aperti 24 ore al giorno per 7 giorni settimanali. Agli stessi vengono assicurati i generi alimentari per i pasti principali valorizzando, dove possibile, il coinvolgimento e la collaborazione degli ospiti.
I social hub di comunità sono strutture più grandi rivolte prevalentemente a persone anziane sole e in condizione di marginalità estrema con patologie che non richiedono assistenza medico-infermieristica o nuclei familiari che al proprio interno abbiano persone con disabilità o con patologie psichiatriche o dipendenze monitorate dai servizi sanitari. Anche questi sono aperti per 24 ore al giorno tutti i giorni, qui la somministrazione dei pasti principali avverrà anche attraverso il ricorso a servizi di catering, valorizzando comunque, nei limiti del possibile, il coinvolgimento e la collaborazione diretta degli ospiti.
“In questi mesi il perdurare della crisi economica, l’allentamento dei legami sociali e le difficoltà del sistema sanitario nel far fronte all’emergenza hanno generato nuove povertà - commenta l’assessore al Welfare, Francesca Bottalico - rivelando la presenza sul territorio cittadino di altri soggetti vulnerabili con esigenze particolari: senza dimora e anziani in povertà estrema, persone con disagi socio-sanitari, dipendenze patologiche, disagio psicologico o psichiatrico, nuclei familiari con persone disabili, tutte condizioni che rendono estremamente complessa l’accoglienza nei servizi ordinari a bassa soglia del Comune di Bari e in emergenza nelle strutture sanitarie. Parliamo di persone che, pur vivendo una condizione di estrema fragilità, non presentano i requisiti necessari per l’ospedalizzazione o l’ingresso in strutture residenziali socio-sanitarie tradizionali e per le quali non è possibile attivare ricoveri coatti”.
A causa del covid-19 le strutture sanitarie si sono trovate ad accogliere le urgenze e a trascurare le situazioni meno gravi sebbene a rischio di peggioramento. Per sostenere questi cittadini anche attraverso l’accompagnamento sociale e psicologico, in continuità con gli interventi sperimentali messi in campo dall’Amministrazione, come le prime Case di comunità, l’Assessorato al Welfare ha individuato nuove strutture residenziali in cui attivare esperienze di condomini sociali e social hub. Si tratta di un percorso di innovazione sociale che continua attraverso l’adozione e l’avvio di alcuni interventi sperimentali, premiati anche a livello nazionale come buone pratiche e replicati in altre città d’Italia.
A gestire i due condomini sociali saranno “Help - assistenza e tutela per tutti”, nell’immobile sito in via Napoli, accreditato per 18 posti e “Feel at home”, in tre immobili siti a Gravina (via Ancona, via Museo e via Santa Cecilia) ciascuno da 6 posti . Il social hub di comunità sarà gestito invece da “Progetto vita”, nell’immobile in via Napoli 332, che può ospitare 37 persone.
I gestori dovranno operare in rete con i servizi sociali del territorio e con tutti i servizi pubblici e privati attivi per il contrasto alla grave emarginazione adulta, e in particolare interfacciarsi con i servizi sanitari, considerato il particolare target di utenza delle strutture.
Per accedere alle strutture i cittadini saranno valutati dal Servizio sociale professionale o del Pronto Intervento Sociale (in caso di emergenza). La permanenza nelle strutture sarà gratuita. Gli operatori e il Servizio sociale competente elaboreranno progetti di intervento individualizzati con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’autonomia individuale e sociale, per l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro. Saranno gli stessi ospiti a gestire la struttura, attraverso turni, per le attività comuni come ad esempio la pulizia quotidiana. Gli stessi dovranno poi impegnarsi a rispettare il regolamento interno della casa di comunità.