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Brevetto europeo per la conservazione dei tessuti 'made in Puglia'

  • In BARI
  • gio 11 Giugno 2020
Brevetto europeo per la conservazione dei tessuti 'made in Puglia'
CASTELLANA GROTTE da sinistra il direttore scientifico dottor Giannelli e il ricercatore dottor Armentano

Ideato dal ricercatore dell'istituto di ricerca de Bellis, dottor Raffaele Armentano

CASTELLANA GROTTE - I tessuti istologici per la conservazione in laboratorio, per diversi anni, potranno essere mummificati grazie ad un procedimento studiato all’Irccs de Bellis di Castellana che ha ottenuto il brevetto internazionale. Si tratta, in assoluto, del primo brevetto europeo ottenuto dall’Istituto di ricerca di Castellana e tra l’altro il procedimento risulta non costoso e consentirà pure di risparmiare spazi nelle sale destinate alla conservazione prolungata.

Il metodo, messo a punto al de Bellis dal dott. Raffaele Armentano, ricercatore medico dell’Unità Operativa di Anatomia e Istologia Patologica, è stato registrato all’European Patent Office. Risulta essere un metodo di mummificazione dei tessuti istologici per la conservazione in laboratorio attraverso un procedimento di disidratazione dei tessuti che consente risparmi economici e di spazio per il mantenimento decennale dei campioni.

La conservazione dei tessuti su cui effettuare la diagnosi istologica rappresenta da sempre un gravoso problema per tutti i laboratori di Anatomia e Istologia patologica. I responsabili dei laboratori devono assicurare per legge il buono stato del tessuto incluso in paraffina per dieci anni, quindi questo comporta che i “blocchetti” devono essere conservati in ambienti con una temperatura controllata, e un eventuale guasto all’impianto di refrigerazione in estate potrebbe gravemente rovinare l’architettura del tessuto rendendo di fatto impossibile una rivalutazione del caso. Ancora, i “blocchetti” devono anche essere posti al riparo da eventuali roditori. E’ inoltre prassi molto comune spedire i tessuti presso un altro laboratorio, per un secondo parere, ed anche in questo caso i rischi di tale pratica devono essere presi in considerazione. Il mantenimento del sistema di preservazione ottimale, richiede quindi un dispendio di risorse economiche e di spazio.

E qui si inserisce il brevetto internazionale di recente rilasciato dalla European Patent Office, in termini di trasferimento tecnologico: una metodica di “mummificazione” dei tessuti mediante una serie di passaggi che portano alla disidratazione dei tessuti, rendendoli quindi non più suscettibili di alterazioni dovute alla temperatura. L’eccezionalità del processo sta nel fatto che questa operazione - oltre a ridurre di dieci volte il peso e di quattro il volume del campione e quindi anche degli spazi totali di conservazione, che non necessitano più di impianti di refrigerazione - è reversibile, quindi il tessuto disidratato può essere nuovamente reidratato, incluso in paraffina, sezionato e colorato per tutte le tecniche di istologia. Il metodo del dottor Armentano, è l’ennesima testimonianza di come la tecnologia può e deve essere utilizzata nell’attività scientifica in quanto rappresenta, secondo il direttore scientifico dell’Istituto di ricerca di Castellana, Gianluigi Giannelli “un volano dell’attività scientifica che amplifica le ricadute dei risultati scientifici non soltanto per i pazienti ma facendo muovere l’economia territoriale a vantaggio di tutti i cittadini e attraendo nuove risorse investibili nella ricerca. L’Ufficio trasferimento tecnologico della direzione scientifica attua uno scouting interno continuo sui lavori prodotti dai nostri ricercatori, sfociato.  In un portfolio di brevetti - oltre a questo, altri due di portata nazionale - che a breve sarà ulteriormente implementato: è infatti in corso il deposito di altri due brevetti, e un altro è in valutazione”.


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