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Venti aziende pugliesi riconvertite iniziano a produrre mascherine

  • In BARI
  • sab 18 Aprile 2020
Venti aziende pugliesi riconvertite iniziano a produrre mascherine

Con l’iniziativa del Politecnico di Bari

BARI - Venti aziende pugliesi e una campana hanno iniziato la produzione e la commercializzazione delle mascherine filtranti grazie all’iniziativa lanciata dal Politecnico di Bari per il supporto alla riconversione. Sono le prime aziende che, seguendo le direttive impartite dal Poliba, hanno iniziato la produzione e commercializzazione delle mascherine filtranti, adatte cioè alla popolazione (non personale sanitario) ai sensi dell’art. 16, comma 2, DL n. 18 del 17/03/2020, per evitare o quantomeno limitare i contagi da coronavirus.

Si tratta di: “Estetica e design”, “Pa.Ab” e “Reggente” tutte di Andria; “F&T Consulting”, “Funny Lab srl”, “Giorgino Company” e “Manifatture Daddato” di Barletta; sono di Bitonto “Flx”, “Leccese sas” e “Pfl Moda”; di Capurso “MickyFlex”; di Cassano delle Murge “Gordon Confezioni” e “Paola Creazioni”; di Castellana Grotte “Dalin Italian Atelier”; di Gravina in Puglia “New Cs Salotti”; di Molfetta “David srl”; di Ruvo di Puglia “ItModa”; di Santeramo in Colle “Alfatex”; di Mottola “Mister Sofà srl”; di Nardò “Terry Ricami” e di Mugnano di Napoli “Vincenzo Carriero”.

In totale, si stima una potenziale produzione complessiva giornaliera di circa 300 mila mascherine. A questo elenco, a breve, potrebbero aggiungersi altre aziende che hanno chiesto supporto al Politecnico, con conseguente aumento di produzione. Per ciò che riguarda la produzione delle mascherine per medici, infermieri e soggetti di primo intervento, FFP2 e FFP3, i tempi sono più lunghi. A differenza di quelle comuni, i produttori devono attenersi a rigorosi canoni produttivi e a certificazioni inderogabili.

In totale sinora, le aziende che hanno contattato il Politecnico sono state oltre 250. Di queste, 160 hanno manifestato l’intenzione a produrre mascherine filtranti. Altre 25 si sono proposte per produrre anche altri articoli. Il 95% delle aziende che hanno contattato il Poliba sono imprese medio-piccole pugliesi, per la maggior parte operanti nel settore delle confezioni e tessile. Alcune più grandi come Natuzzi, Fas, Igam e Sanigem. Il 35% di queste ha sede operativa in provincia di Bari, il 30% nella Bat, 20% nelle province di Lecce e Brindisi, il 15% nella provincia di Foggia. Il restante 5% proviene dalle regioni confinanti: Basilicata, Campania Molise, ma anche Abruzzo, Toscana e Lombardia.

L’iniziativa del Politecnico di Bari, dedicata all’emergenza coronovirus, denominata “Riapro”, riconversione aziendale per la produzione di D.P.I - dispositivi di protezione individuale - è coordinata con la Regione Puglia e la Protezione Civile.


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