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Il Comune di Bari riceve una premialità economica per le mense bio

  • In BARI
  • ven 07 Febbraio 2020
Il Comune di Bari riceve una premialità economica per le mense bio

Per questo motivo, annuncia il sindaco con l’assessore al ramo, saranno ridotti i costi a carico degli utenti

BARI - La mensa scolastica biologica del Comune di Bari è un’eccellenza tanto da meritare un riconoscimento dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, in base al decreto n.11703 del 29/11/2018. E’ infatti stato riconosciuto al servizio di refezione scolastica del Comune di Bari il sigillo di “mensa di eccellenza” per la qualità e la tracciabilità dei prodotti biologici utilizzati, assegnando all’ente una premialità economica in quando rientra tra le stazioni appaltanti del servizio di mensa scolastica biologica, e come tale è assegnatario delle risorse erogate dal Ministero.

Dopo le critiche e le polemiche innescate dall’introduzione a pranzo di hamburger di lenticchie e cous cous con le verdure, arriva la rivincita per tutti coloro che hanno creduto in un cambiamento possibile. Il premio sarà condiviso con le famiglie che usufruiscono del servizio con una riduzione dei costi e il rimborso delle precedenti spese. L’Amministrazione barese ha scelto di destinare il riconoscimento di 480mila euro alla riduzione dei costi a carico degli utenti del servizio di mensa scolastica nell’anno in corso (2019/20), come indicato nell’avviso approvato in Giunta. Ulteriori 100mila euro, come previsto dal bando ministeriale, saranno destinati ad attività di sensibilizzazione e promozione della corretta alimentazione e della filiera biologica nelle scuole cittadine. Le novità sono state illustrate dal sindaco Antonio Decaro e dall’assessore alle Politiche educative e giovanili Paola Romano alla presenza di Vito Ladisa, titolare della ditta appaltatrice del servizio, e del presidente del comitato cittadino Genitori Francesco Fiorella.

In base al provvedimento adottato, tutte le fasce di reddito potranno contare su una sensibile riduzione dei costi del servizio, che diventerà del tutto gratuito per gli utenti della seconda fascia di reddito annuo Isee (da € 6.000 a € 12.500): le famiglie appartenenti a questa fascia di reddito, che abbiano già provveduto al pagamento del servizio erogato nei primi mesi dell’anno scolastico, potranno perciò richiedere il rimborso di quanto versato.

Gli appartenenti alle altre fasce di reddito che, in virtù della riduzione delle tariffe, a conclusione del servizio vanteranno un credito nei confronti dell’amministrazione, potranno procedere alla richiesta di rimborso tramite un apposito modello di domanda pubblicata sul sito web del Comune di Bari.

Il risparmio annuo stimato su 150 pasti, a seconda delle fasce di reddito Isee, è il seguente: € 240 per la fascia di reddito compresa tra € 6000 e € 12.500; € 255 per la fascia di reddito compresa tra € 12.500 e € 19.000; € 180 per la fascia di reddito compresa tra € 19.000,01 e € 25.000; € 180 per la fascia di reddito compresa tra € 25.000,01 e € 30.000; € 150 per la fascia di reddito superiore a € 30.000,01.

Nel caso di utenti morosi nell’anno scolastico 2018/19, si procederà alla compensazione con il credito maturato per effetto della riduzione dei costi stabilita per l’anno in corso. In tal caso, la richiesta di rimborso potrà essere effettuata esclusivamente per l’importo eccedente la somma compensata. Resta confermata invece la gratuità del servizio per la fascia di utenti con reddito Isee fino a € 6.000.

In base all’approvazione del provvedimento, da subito saranno applicate le nuove tariffe e sul sito del Comune di Bari sarà disponibile l’avviso completo di moduli per la richiesta dei rimborsi. Quasi il 50% degli utenti del servizio di refezione scolastica quest’anno non pagheranno assolutamente niente. “Questo significa, per le famiglie con redditi molto bassi, poter garantire ogni giorno ai propri figli un pasto gratuito e soprattutto di qualità, secondo una dieta bilanciata e sana – asserisce il sindaco Decaro - Questo ci spinge ad andare avanti, e dopo il lavoro portato avanti per ridurre la plastica sulla tavola con l’utilizzo di materiale esclusivamente compostabile, stiamo lavorando al montaggio, all’interno degli istituti scolastici, di spillatori pubblici, più semplici da tenere costantemente sotto controllo sia per la qualità del rubinetto sia per quella dell’acqua. La prossima sfida sarà quella di introdurre le lavastoviglie nelle scuole in modo da abbandonare definitivamente le stoviglie attuali in favore di quelle di coccio”.

Tra i prossimi obiettivi da realizzare ci sono infatti l’introduzione nelle mense dei piatti di coccio e posate che possano essere lavati con prodotti ecolabel, insieme con le fontanine dove i bambini potranno riempire le loro borracce in totale sicurezza durante le ore di scuola.

Basandosi sulla convinzione che anche la mensa scolastica è un momento di educazione alimentare e socializzazione, oltre che di condivisione, due anni fa l’Amministrazione comunale ha iniziato a ripensare il servizio di refezione, come ricordato dall’assessore Paola Romano con l’obiettivo di “offrire un servizio di alta qualità per tutti i bambini e le bambine a prescindere dal reddito familiare Per questo da un lato ci siamo impegnati ad aumentare la qualità del servizio e dall’altro a renderlo il più possibile inclusivo e accessibile”.

Attraverso confronti con il servizio sanitario e con i genitori è stato creato un servizio con soli prodotti biologici, con numerosi prodotti a km zero e rispettoso dell’ambiente per giungere ad un menù composto da almeno il 40% di prodotti biologici per arrivare al 100 % di menu biologico. Quando il Ministero delle Politiche agricole ha bandito un avviso rivolto ai Comuni con mense d’eccellenza, il Comune di Bari è risultato idoneo per la Puglia insieme con il Comune di Valenzano, ricevendo un fondo di 582 mila euro, destinato in gran parte a ridurre i costi a carico dei beneficiari del servizio di refezione e, per la restante parte, a realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole e di accompagnamento al servizio stesso.

Se fino a ieri la gratuità era prevista solo per le 1.593 famiglie con redditi inferiori ai 6 mila euro, da domani saranno esenti e potranno chiedere il rimborso dei pasti consumati da settembre ad oggi anche le 964 famiglie con un reddito Isee tra i 6.000 e i 12.500 euro, con un risparmio annuo di 240 euro. Passeranno invece da una tariffa giornaliera di 2,50 a 0,80, con uno sconto del 68%, per un risparmio annuale di circa 255 euro, le 561 famiglie con reddito Isee tra i 12.000 e 19.000 euro. Queste riduzioni saranno valide per l’anno in corso.


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