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Al Di Venere speciale microscopio per rivelare tumori del sangue

  • In BARI
  • ven 10 Gennaio 2020
Al Di Venere speciale microscopio per rivelare tumori del sangue

Consente analisi più precise e soprattutto una più rapida diagnosi

BARI - Un microscopio robotizzato per diagnosticare i tumori del sangue in maniera più precisa e soprattutto più veloce. E’ l’ultima novità in tema di diagnosi all’Ospedale Di Venere di Bari dove, da poco tempo, l’Asl Bari ha installato un ‘occhio’ elettronico che consente di analizzare in profondità i campioni di sangue dei pazienti sospettati di avere una patologia oncologica ematologica. Tra l’altro sfruttando la rete 5G è possibile una velocissima iterconnessione con medici specialisti.

Il microscopio robotizzato è di ultima generazione ed è in dotazione all’Unità Operativa di Patologia Clinica dell’Ospedale “Di Venere”. Un gioiello tecnologico, da un paio di mesi a disposizione dell’équipe diretta dal dottor Edmondo Adorisio, con il quale si è sperimentata la possibilità di analizzare i campioni di sangue. L’importanza di questo strumento non sta solo nella capacità di diagnosticare con maggiore precisione e tempestività la patologia, ma è anche nel collegamento in tempo reale, sfruttando l’avveniristica tecnologia 5G, con l’unità di Ematologia dell’Irccs Oncologico “Giovanni Paolo II” di Bari, diretta dal dottor Attilio Guarini.

In sostanza, la modernissima rete ultra-veloce consente di avere una consulenza a distanza istantanea e precisa, con l’ausilio di un semplice tablet, che serve a confortare e a migliorare la diagnosi: «La convenzione – spiega il dottor Adorisio – che lega la nostra unità operativa all’Ematologia dell’Oncologico ci consente di avere il supporto importante da parte di specialisti di alto livello. Avere una seconda opinione su patologie così delicate è fondamentale per prendere le decisioni giuste e mettere a punto la terapia migliore da somministrare». Con una prospettiva applicativa di breve periodo anche nel campo dell’Anatomia Patologica, che permetterà di rispondere, in modo immediato, alle esigenze dei chirurghi in sala operatoria per l’esecuzione dell’esame estemporaneo, qualora sia necessario individuare e classificare una patologia oncologica.

Il rapporto tra Patologia Clinica e Ematologia, del resto, fa parte di una convenzione globale, frutto dell’attiva collaborazione tra Asl Bari e Irccs Oncologico, comprendente diversi altri servizi: Chirurgia Toracica, Anatomia Patologica, Pneumologia, Otorinolaringoiatria, Radiologia e Medicina Trasfusionale.

Indagini cliniche, cura e tecnologia viaggiano sulla rete 5G all’interno del progetto Sanità 5.0, reso possibile grazie al supporto tecnico dell’ing. Mario Cisternino dell’Unità di Sistemi Sanitari Informatici dell’Asl Bari. Un progetto che guarda al futuro, sposato con lungimiranza dalla direzione strategica della Asl Bari, che ne è partner assieme ad Asl Matera, Policlinico Bari e, appunto, Irccs “Giovanni Paolo II”.

«Stiamo esplorando – commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce - la nuova frontiera della sanità ospedaliera e della diagnostica remota, attualmente in fase sperimentale proprio nella città e nella Asl di Bari, con la possibilità di diversi impieghi nel futuro prossimo in servizi come la Telediagnosi, il monitoraggio remoto di parametri vitali, la Telemedicina a domicilio e la diagnosi remota in mobilità, il tracciamento di strumenti medicali, ma anche per la formazione del personale sanitario e la Scuola in ospedale, attraverso l’E-learning ospedaliero e la Smart-education per bambini ospedalizzati».

La diagnosi dei tumori ematologici con doppia lettura è quindi un’applicazione pratica, già oggi possibile al “Di Venere”, del ventaglio di potenzialità offerte dalla rete 5G. Su questo versante, non appena le condizioni tecniche della rete 5G lo permetteranno, il prossimo passo riguarderà l’avvio di un Ambulatorio Ematologico ‘diffuso’, anche questo in collaborazione con l’Irccs Oncologico di Bari e in grado di mettere l’esperienza della Patologia Clinica del “Di Venere” e dell’Irccs al servizio di altri centri della Asl. E ancora si potranno sperimentare e studiare gli ulteriori sviluppi connessi alla Telemedicina e alla Telepatologia, ad esempio per seguire l’evolversi delle patologie direttamente a casa del paziente, in campo oculistico, dermatologico, cardiologico e pneumologico.


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