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Posata la prima fascina della Focara, quest’anno contro la violenza

  • In LECCE
  • lun 16 Dicembre 2019
Posata la prima fascina della Focara, quest’anno contro la violenza

Si è svolta la “Festa della vite” con un gesto significativo e simbolico

NOVOLI - E’ stata la sorella di Teresa Russo, cittadina novolese e vittima di femminicidio, morta un anno fa per mano del marito, a posare simbolicamente il primo fascio di tralci di viti per dare il via alla costruzione della grande focara in onore di Sant’Antonio Abate. Il grande falò che sarà acceso il 16 gennaio a Novoli con una grande festa.

Alle ore 10, di ieri 15 dicembre 2019, con questo gesto simbolico Maria Rosaria Russo ha dato il via alla “Festa della vite”, un momento sentito e atteso dalla popolazione novolese e salentina che segna l’inizio dei lavori per la costruzione del falò più grande di tutta l’area del bacino del Mediterraneo che sarà acceso tra un mese. Il falò costruito secondo la tradizione dagli uomini e dalle donne del Comitato festa Sant’Antonio Abate, guidato dal presidente Fernando D’Agostino, una volta terminato raggiungerà proporzioni enormi, circa 25 metri di altezza su un diametro di 20 metri. Il falò è formato da fascine di tralci di vite (sarmente) recuperate dalla rimonda dei vigneti. Vengono accatastate con tecniche tramandate da padre in figlio. In media, per costruire un falò di tali dimensioni, occorrono dalle 90mila alle 100mila fascine. Sulla cima la mattina della vigilia, viene issata l’icona di Sant’Antonio che brucerà insieme al falò.

Un corteo di cavalli e calessi tradizionali dell’associazione Ippica Steel Horse A.S.D. ha preceduto il corteo che da piazza Aldo Moro ha attraversato le vie del paese per raggiungere piazza Tito Schipa dove la benedizione della prima fascina da parte di Don Luigi Lezzi ha aperto il rito millenario. Un rito, accompagnato dalle note della banda, che si rinnova grazie al lavoro dei volontari, uomini e donne, del Comitato festa Sant’Antonio Abate, guidato dal presidente Fernando D’Agostino. Per un mese fascina dopo fascina, si costruirà la Focara, “il fuoco buono di Puglia illuminerà la fredda notte d’inverno del 16 gennaio, in onore del nostro Santo Patrono Antonio Abate. Una tradizione ancora viva e sentita dalla popolazione novolese che con la sua generosità partecipa alla costruzione del grande falò. Come amministrazione Comunale siamo impegnati a sostenere il percorso di valorizzazione della tradizione che ha un legame forte con il territorio, grazie anche al sostegno della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, l’Unione dei Comuni Nord Salento, Consorzio Valle della Cupa e di altri Partners privati. Tante le novità che anche quest’anno faranno da contorno ai festeggiamenti religiosi e che saranno presto rese note in una conferenza stampa”, hanno sottolineato il sindaco Marco De Luca e l’assessore alla Cultura Sabrina Spedicato.

La posa della prima fascina di tralci di vite per la costruzione della Focara di Novoli, l’antico rito che dà il via alle celebrazioni del Santo Patrono ha voluto simbolicamente rappresentare un gesto contro ogni forma di violenza sulle donne.

“Questa festa che riunisce e coinvolge la comunità - ha evidenziato Loredana Capone - che abbiamo voluto mettere in rete con le fanove e le fracchie e tutti gli altri riti del fuoco che si svolgono in Puglia, sarà il simbolo dell’inverno di Puglia. Promuoveremo questo percorso di tradizioni millenarie all’estero, per raccontare ai turisti l’autenticità e la bellezza delle feste legate al fuoco”. Un impegno quello del governo regionale che punta a rilanciare la Focara nella strategia di valorizzazione delle tradizioni fortemente legate con il territorio, grazie anche al sostegno della Provincia di Lecce, dell’Unione dei Comuni Nord Salento, del Consorzio Valle della Cupa e di molti partners privati.

L’obiettivo è formare una rete di collaborazione con le altre città dei riti del fuoco per creare una piattaforma capace di attrarre i visitatori che scelgono di vivere un esperienza emozionale. Il 2020 segnerà l’inizio di un nuovo corso per la Focara come attrattore turistico capace di destagionalizzare il turismo nel Salento, tra tradizione e modernità, rito e festa, sacro e profano che si fonderanno insieme.


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