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L’Irccs Maugeri pronta al trasferimento da Cassano a Bari

  • In BARI
  • mer 04 Dicembre 2019
L’Irccs Maugeri pronta al trasferimento da Cassano a Bari
BARI La nuova sede dell'Irccs Maugeri di Cassano

Domani l’inaugurazione della nuova sede, realizzata in un edificio abbandonato

BARI - Salute, ecosostenibilità, recupero e verde urbano sono le parole e gli obiettivi che caratterizzeranno un nuovo istituto di ricerca a Bari e la cui inaugurazione è prevista per domani 5 novembre 2019. L’Istituto Salvatore Maugeri Irccs di Bari sarà qui trasferito dalla sede storica di Cassano delle Murge nella struttura destinata ad ospedale privato, ma mai utilizzata e abbandonata da oltre 20 anni e che si trova fra il viadotto Tatarella della Tangenziale, la ferrovia e via Generale Bellomo, arteria molto importante per chi entra ed esce da Bari, nei pressi di Santa Fara.

Ci sono voluti sedici mesi di interventi e lavori per garantire la rifunzionalizzazione di quello che per molti diventerà un ‘case history’ (un caso storico) di buona edilizia sanitaria, anche perché dotata di una nuova centrale di cogenerazione che risparmierà Co2 e sarà circondata da 13mila nuovi alberi tra palme e arbusti tipici della macchia mediterranea come salvia, rosmarino e lavanda contornati da ghiaietto bianco delle cave pugliesi nei 15mila metri esterni (in totale sono 35mila).

Il nuovo ospedale, dedicato alla riabilitazione e digitalizzato come richiedono i tempi, sarà inaugurato dal governatore della Puglia, Michele Emiliano e dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, ed è il frutto di una lunga e accurata riqualificazione dell’area e dell’immobile, Villa Patrizia, costruito nel 1997 su 7 piani (di cui tre nel sottosuolo), per 60mila metri cubi complessivi. L’immobile è stato ceduto a giugno 2018 dal gruppo Matarrese al fondo Iaso, gestore del patrimonio immobiliare di Ics Maugeri spa società benefit, dedicata al medico siciliano che tra gli anni ‘50 e ‘60 si dedicò a terapie d’avanguardia per patologie gravissime del sangue e connesse all’ambiente di lavoro. Il trasferimento dalla storica sede a Cassano delle Murge, Irccs sorto nel 1979, consentirà al gruppo che conta 18 sedi sparse in tutta Italia, fra cui ci sono l’altra pugliese a Ginosa Marina, a Milano, Torino e Pavia, di poter contare su una città come Bari sempre più attenta alla ricerca, alla prevenzione e alla salute.

“Siamo una società benefit - afferma il direttore generale Maugeri, Paolo Migliavacca - e non potevamo intervenire su un’area urbana in crescita, come quella di Santa Fara, pensando solo al ‘contenuto’ del nostro ospedale. Abbiamo voluto farne un luogo bello, che portasse valore sociale e ambientale a quel pezzo di città”.

Il grande edificio a specchi è stato da subito oggetto di una indagine di Medicina ambientale, una delle branche su cui l’allora Fondazione Maugeri è nata nel 1965: la Medicina del lavoro e l’igiene industriale. Uno studio dell’Arpa del 2010, come spiegato dall’ingegner Alessandro Vaccarella responsabile dei Servizi tecnici Maugeri, aveva misurato i campi elettromagnetici intorno alla centrale telefonica e al ripetitore confinanti con la struttura. Sono stati poi inviati tecnici del Centro di Ricerche Ambientali dell’Irccs Maugeri di Padova per nuove misurazioni di induzione magnetica a bassa frequenza e dei campi elettromagnetici a radiofrequenza. “I valori rilevati – assicura l’ing Vaccarella - risultano leggermente inferiori rispetto a quelli di nove anni fa e comunque inferiori all’obiettivo di qualità per la popolazione”.

Nel corso del 2019 la centrale telefonica presente nell’immobile confinante con l’Istituto è stata dismessa e con essa tutte le antenne presenti sulla copertura, così come gran parte delle antenne sul traliccio sono scollegate. Restano in funzione solo quelle per la telefonia mobile. Altri accertamenti hanno riguardato il radon, il gas radioattivo talvolta presente sotto la superficie terrestre. I tre piani interrati, dove è prevista attività ambulatoriale e riabilitativa, sono stati sottoposti a monitoraggi mirati e l’esito è stato sempre negativo. Essendo poi un edificio abbandonato da 20 anni, è stato effettuato un importante intervento di consolidamento delle strutture per conseguire il miglioramento sismico. Si è infatti intervenuti su parte delle strutture esistenti e sulle fondamenta, oltre a inserire nuovi travi in acciaio, di collegamento tra il solaio al piano terra e blocchi di calcestruzzo interrati. Tutti lavori che rendono sicuro l’edificio sia dal punto di vista di solidità edilizia che da quello da inquinanti.

La rifunzionalizzazione dell’edificio ha interessato tutte le aree interne poiché si è dovuto ripensare agli spazi concepiti nel 1996 e trasformarli in un moderno ospedale dedicato alla Medicina riabilitativa, quindi con l’esigenza di ampi spazi per le palestre e dove i degenti devono spostarsi o essere spostati quotidianamente: per esempio il piano terra, progettato a uffici, è stato per questo riqualificato a degenza, il ché ha significato cambiare gli spazi, le finiture, i servizi igienici, progettando soluzioni di arredo mirate all’umanizzazione degli spazi. Uno specifico lavoro di progettazione ha riguardato proprio i percorsi degli utenti. E’ stato previsto un doppio ingresso, oltre all’entrata di via Bellomo, ne è stato ricavato uno posteriore, per chi arriva dal parcheggio interno.

Ma soprattutto sarà un nosocomio ecosostenibile a partire dall’impiantistica, per la maggior parte, nuova e con un impianto energetico a pompe di calore, che permette un notevole abbattimento dei consumi. L’impianto di riscaldamento e quello di refrigerazione sono autonomi e hanno ambienti distinti, consentendo quindi il massimo comfort di pazienti, famigliari e personale, mentre l’illuminazione interna ed esterna è a led.

Ulteriore riduzione del dispendio energetico sarà dalla prossima primavera, quando sarà installata una centrale di cogenerazione – che recupera cioè energia dall’utilizzo ordinario per alimentare la struttura – da 300 kW. Saranno così risparmiati ogni anno emissioni di Co2 (anidride carbonica), quante ne garantirebbero, coi processi di fotosintesi, 13mila alberi di alto fusto.

Fra i pregi dell’edificio ci sono la pavimentazione in pietra di Trani, e le soluzioni architettoniche come il vano scala, con una grande cupola e un ampio spazio per gli ambienti comuni che, oggi l’edilizia sanitaria non si potrebbe più permettere. Della qualità progettuale fa parte anche la realizzazione di una grande corte interna, che consente di dar luce ai piani interrati. In fondo alla corte interna ci sono le palme rigogliose interrate 20 anni fa e che ora faranno pendant con quelle piantate all’ingresso.

“È stata una sfida realizzare la riqualificazione di un’area così ampia in meno di 15 mesi - dice l’ingegner Giovanni Loiudice, direttore tecnico della Matarrese - Ha richiesto un grande lavoro progettuale, un notevole impegno tecnico-amministrativo, per esser nei tempi con gli adempimenti autorizzativi e, naturalmente, ha imposto un importante sforzo operativo”.

La riqualificazione dell’area non si ferma qui. La Fondazione Maugeri ha già presentato in Comune un progetto per realizzare, a proprie spese e sulla propria area, l’allargamento di via Losacco, per poter cerare un altro accesso posteriore che alleggerisca il traffico di via Bellomo, dove è stato istallato la temporizzazione dell’impianto semaforico, in modo da rendere fluida l’entrata e l’uscita dei mezzi di servizio e di quelli dei cittadini che usufruiranno di un ampio parcheggio.


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