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Gli Its della Puglia secondi in Italia per qualità e occupati

  • In BARI
  • ven 07 Giugno 2019
Gli Its della Puglia secondi in Italia per qualità e occupati

Emerge da un monitoraggio dell’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (Indire)

BARI - La Puglia nella formazione terziaria, quella professionalizzante post diploma per far acquisire a giovani prossimi alla ricerca di un lavoro elevate competenze tecniche e tecnologiche, ha una media di qualità di corsi superiore alla media nazionale, seconda solo all’Umbria. Una qualità riconosciuta dall’alto tasso di occupati dopo l’ottenimento dei diplomi di formazione tecnica e dimostrato dai risultati del Monitoraggio nazionale 2019 condotto da Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) sulla formazione terziaria professionalizzante erogata dagli Its (Istituti Tecnici Superiori).

Indire ha certificato che il posizionamento della Puglia è al di sopra della media italiana che è pari al 7,2% mentre quella pugliese è dell’8,7%. Il sistema pugliese è dunque premiato nella valutazione dei percorsi conclusi negli anni fra il 2013 e il 2017 e monitorati negli anni 2015-2019. La Puglia supera regioni come Lombardia, Abruzzo, Campania, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna e Calabria, tutte al di sotto della media nazionale, ma anche Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria e Piemonte comprese tra la media pugliese e quella nazionale.

Il report di Indire certifica il successo della formazione in Puglia. Su scala nazionale sono 2.601 i diplomati dei 139 percorsi conclusi nel 2017. I migliori risultati sono stati ottenuti nel percorso Tecnologie innovative per beni e attività culturali–turismo (82,0% diplomati - 80,6% occupati), Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (79,3% diplomati–82,5% occupati), Mobilità sostenibile (79,1% diplomati-83,4% occupati). Tra gli ambiti del made in Italy: Sistema meccanica (87,7% diplomati–91,9% occupati) e Sistema moda (82,1% diplomati–86,3% occupati).

«Un risultato che ci rende orgogliosi – afferma l’assessore regionale alla Formazione Sebastiano Leo – e per il quale ringraziamo le Fondazioni Its pugliesi, le imprese in partenariato, i docenti. Il sistema di formazione Its funziona e la Regione Puglia ci ha creduto sin da subito investendo risorse per dare ai giovani l’opportunità di una formazione tecnica di alto profilo che permette di vincere la sfida del mercato del lavoro. Gli Its monitorati si trovano nelle primissime posizioni della valutazione Indire, ma sottolineo che il tasso di abbandono degli studi, per questi percorsi, è bassissimo e anche questo è un dato lusinghiero».

L’assessore Leo, per supportare gli Its, annuncia di essere pronto a portare in giunta regionale la misura che riconosce agli studenti degli Its la possibilità di ottenere una borsa di studio. Per cui si prevede di stanziare, per l'esercizio finanziario 2019, 100mila euro a favore dell’Adisu Puglia per borse di studio rivolte agli studenti idonei alla fruizione dei benefici messi a concorso. La misura, in via sperimentale, sarà rivolta agli iscritti al primo anno agli Istituti Tecnici Superiori.

L’interazione tra politiche su formazione e lavoro, con le politiche industriali si sta dimostrando un’unione felice in cui gli Its danno risposta alla domanda delle imprese, di persone in possesso di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche in grado di accompagnare e promuovere i processi di innovazione.

Il valore aggiunto di questi corsi formativi riguarda la connessione con i produttori di beni e servizi, la formazione è infatti calibrata sulle esigenze che emergono dalle condizioni di lavoro 4.0. Dal Monitoraggio Indire si evince che nel 30% dei percorsi realizzati, le tecnologie abilitanti 4.0 sono utilizzate nelle attività didattiche come strumenti per apprendere, realizzare prodotti e brevetti. Horizontal Vertical Integration e Big Data and Analytics vengono utilizzate in più del 45% dei percorsi. Altro punto di forza riguarda la flessibilità organizzativa e didattica degli Its. Le attività laboratoriali (42% ore di stage, di cui il 27% dedicato alla teoria in laboratori di impresa e di ricerca) sono effettuate con docenti provenienti dal mondo del lavoro (70%) che evitano la riproposizione di modelli basati sulla lezione frontale, come accade nella didattica tradizionale. Importantissimo lo stage nelle imprese, obbligatorio per almeno il 30% del monte ore complessivo. Indire avverte che in realtà il 42% delle ore totali del percorso (2.000 ore) è realizzato nell’impresa.

In Puglia sono presenti 6 Fondazioni Its: 2 nell’area della Mobilità sostenibile, 2 nell’area del made in Italy (1 sistema agro-alimentare e 1 sistema meccanica), 1 nell’area Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e 1 nell’area Turismo.


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