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Per i 20 anni della legge, l’Asl ha assunto 26 portatori di disabilità

Per i 20 anni della legge, l’Asl ha assunto 26 portatori di disabilità

Contratti sottoscritti alla presenza del presidente della Regione, Emiliano, e del direttore generale, Rossi.

TARANTO - In occasione dei 20 anni della legge 68 del 1999, che ha previsto l’inserimento lavorativo affette da disabilità negli enti pubblici, l’Asl di Taranto, nei giorni scorsi, ha voluto festeggiare l’evento dando uno specialissimo benvenuto a 26 nuovi lavoratori che, al termine del processo di inserimento lavorativo mirato previsto dalla legge 68/99, sono stati assunti dall’Azienda Sanitaria Locale di Taranto.

I contratti sono stati firmati davanti al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, nel corso di una cerimonia tenuta, il 3 maggio 2019, nell’Auditorium del Padiglione Vinci dell’ospedale SS. Annunziata.

Nell’Asl di Taranto l’obbligo sancito dalla legge 68/99, ha offerto, in quattro anni, a più di 150 persone con disabilità la possibilità di inserirsi all’interno dell’azienda con un contratto di lavoro a tempo indeterminato nei profili di ausiliario, di commesso e di coadiutore amministrativo. Tale obbligo ha veicolato il diritto al lavoro della persona con disabilità indirizzandolo in una opportunità di reclutamento di forza lavoro che tenesse conto delle necessità legate alla carenza di personale presente nelle varie strutture dell’azienda. Per favorire l’incontro fra il lavoratore e i servizi si è adottata una procedura di reclutamento che ha previsto uno studio dell’azienda e dei suoi vari ambienti oltre che della persona e che ha tenuto conto dell’analisi delle risorse che entrambi possono mettere in campo e delle reciproche compatibilità. Una visione ampia che nell’incontro con il diverso valuta e individua le risorse dell’altro, le potenzialità, le competenze, il curriculum e le richieste dell’ambiente e che consente di andare oltre i limiti della patologia e della diagnosi e delle paure e pregiudizi ad esse legati.

Le convenzioni fra la Asl, la Provincia e le aziende obbligate dalla legge 68/99, a tutt’oggi, rappresentano un valido strumento, come indica la legge, che favorisce l’incontro fra lavoratore e l’azienda e che ne modula la sua presenza all’interno attraverso percorsi di formazione ovvero percorsi di tirocinio personalizzati sull’esigenza del lavoratore e dell’ambiente di lavoro. Questa esperienza condotta sull’intero territorio della Provincia, consolidata negli anni e suffragata da anni di ricerca e studio, ha fatto sì che si utilizzasse quella stessa procedura di inserimento all’interno nei vari ambienti lavorativi della Asl. Quello che potrebbe rappresentare un adempimento burocratico nei fatti si è trasformato in una buona prassi espressione di una cultura diffusa che nella politica dell’inclusione mette al centro la persona come risorsa per l’azienda.

Oggi l’azienda ASL di Taranto ha al proprio interno molti lavoratori con disabilità contrattualizzati alla stregua di qualsiasi altro lavoratore, sottoposti agli stessi diritti e doveri degli altri e che si sono resi indispensabili per l’azienda. La legge, ma anche la collaborazione tra enti e strutture ha consentito e consente importanti ricadute in termini di inclusione sociale e lavorativa di persone con fragilità alle quali va data l’opportunità di mostrare le loro capacità, così come il diritto di sentirsi cittadini inclusi e non esclusi, valorizzati per le competenze in qualità di risorse umane, per vivere una vita libera e dignitosa, e anche gratificante in ragione della consapevolezza che il loro contributo è fondamentale per il miglioramento del benessere della collettività.

L’Asl di Taranto è quindi un esempio, per tutti gli enti pubblici, proprio perché al suo interno ha molti lavoratori con disabilità contrattualizzati alla stregua di qualsiasi altro lavoratore, sottoposti agli stessi diritti e doveri degli altri e che si sono resi indispensabili per l'azienda


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