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La tappa dei record sui Monti Dauni vinta dal laertino Bongerminio

  • In FOGGIA
  • mar 30 Aprile 2019
La tappa dei record sui Monti Dauni vinta dal laertino Bongerminio
(foto di Roberto Ferrante-Bureau d'Arts Graphiques, concessa per la pubblicazione gratuita dagli organizzatori)

La carovana di 200 ciclisti ha attraversato il monte più alto, la città meno popolata in una giornata ventosa

BICCARI - E’ stata una gara dei record quella della quinta tappa dell’Iron Bike 2019 svoltasi il 28 aprile scorso sui Monti Dauni tra Faeto, Celle San Vito e Biccari, passando sul Monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia con i suoi 1152 metri. Oltre al punto più alto della Puglia, la carovana dei ciclisti ha attraversato il paese più in quota di tutta la regione e quello meno popoloso. La tappa è stata inoltre la più ventosa di sempre dell’Iron Bike e quella con più dislivello. Con tutti questi ‘più’ la gara sui Monti Dauni Mountain Bike è stata definita, senza ombra di dubbio, la gara dei record, portando nel cuore del pre-Appennino oltre 200 biker.

Una gara non facile e che ha visto la vittoria di Gianfranco Bongerminio. Prima Biccari, il borgo rinato, cuore pulsante dell’evento con la partenza e l’arrivo. Ma anche Celle di San Vito (160 abitanti, un gioiellino architettonico incastonato nell’alta valle del Celone) e Faeto (il centro abitato più in quota di Puglia con i suoi 866 metri sul livello del mare, patria del suino nero) non sono stati che il preludio alla scalata della vetta della Regione, Monte Cornacchia, dove il vento ha raggiunto raffiche di oltre 60 km/h rendendo un’impresa degna del ciclismo eroico non tanto la (lunga) ascesa, quanto la capacità di restare in sella.
Colpi di scena e spettacolo nella tappa che ha toccato un altro affascinante scorcio di Puglia, attraverso il percorso studiato da Francesco Velluto e dalla Uc Foggia 1976 sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana (Fci) in seno al circuito Iron Bike, ma anche e soprattutto grazie alle comunità di Biccari, Faeto e Celle San Vito, che con la loro calorosa accoglienza hanno reso la Monti Dauni Mountain Bike un vero e proprio evento di paese nei tre borghi attraversati. In festa con i loro concittadini al transito della corsa i sindaci Gianfilippo Mignogna (Biccari), Maria Giannini (Celle San Vito) e Michele Favia (Faeto).
Con un percorso inedito e altamente spettacolare, il gruppo di biker si è addentrato nel cuore dell’unico nucleo Franco-Provenzale di Puglia, residuo linguistico della dominazione Angioina, scoprendo luoghi sospesi nel tempo, ancora lontani dai grandi flussi turistici e forse proprio per questo ricchi di fascino, sfidando le gambe per le pendenze cattive e poi liberando l’adrenalina in discesa, prima di gustare a tavola la tradizionale accoglienza della Daunia. All’arrivo, infatti, al posto del consueto pasta party o rinfresco in piazza, ciclisti e famiglie sono stati smistati in tutti i ristoranti di Biccari, un colpo di classe che ha spiazzato i partecipanti e propone un nuovo e lungimirante veicolo di promozione del territorio.

Con il percorso nettamente diviso a metà dal punto di vista altimetrico (si pedalava prima in pianura verso il Tavoliere e poi, invertita la marcia, verso i Monti Dauni) è stato caratterizzato da una serie di difficoltà: l’impegnativo guado nel torrente Celone, che per alcuni ha significato anche piedi e gambe inzuppate dalle gelide acque dei monti; la salita attraverso il bosco verso Celle di San Vito; e la discesa, in picchiata verso Biccari, a causa del forte vento ha disorientato e fatto sbagliare strada a qualcuno, tanto da dover essere squalificati, e nettamente rallentare altri.
Il primo ad arrivare al traguardo è stato l’arrembante Gianfranco Bongermino della Nct Alberobello ma di Laterza, che sin dall’inizio è riuscito ad attaccare Giuseppe Belgiovine (Team Eurobike) di Bisceglie, Giacomo Scardigno (New Bike Andria), Giuseppe Pastore (Biking Team Cassano) e Mino Ceci (Ciclisport 2000). Bongerminio ha chiuso i 51 km in 2 ore 26 minuti e 21 secondi, alla media di 21,73 km/h per quello che in gergo ciclistico si definisce “tappa e maglia”.
Tra le donne non c’è stata storia: la maglia fucsia leader della generale Simona Quarta (Mtb Martano) ha impresso da subito un ritmo forsennato, guadagnando un margine di vantaggio così ampio sulle avversarie da stare al sicuro anche da un errore (innocuo, per fortuna) nell’ultima discesa. Per la salentina una nuova affermazione di classe, precedendo sul podio Rosa Di Nunno (Pedale Elettrico) e Miriana Dirutigliano.

Con il colpaccio messo a segno da Gianfranco Bongerminio, nuovo leader della classifica under 45, la maglia fucsia cambia padrone e dalla provincia di Bari passa a quella di Taranto. Invariata la situazione nelle altre fasce, con Alessandro Fittipaldi saldamente in testa nella over 45, Simona Quarta e Giuseppe D’Amico titolari rispettivamente della maglia donne e di quella juniores ed Emanuele Losacco leader delle E-Bike (nonostante la sua assenza a Biccari).
Prossima tappa il 12 maggio a Gravina in Puglia (organizzazione curata dall’Amicinbici Losacco Bike), mentre la tappa di Vieste, causa concomitanza con le elezioni europee e per manifesti problemi di ordine pubblico, è stata spostata di una settimana dal 26 maggio al 2 giugno 2019.


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