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Pronta e attiva l'ordinanza per piatti e posate biodegradabili

  • In BAT
  • gio 18 Aprile 2019
Pronta e attiva l'ordinanza per piatti e posate biodegradabili

Il sindaco concede oltre otto mesi per far smaltire le stoviglie monouso in plastica

ANDRIA - Dopo il bando della Regione Puglia per finanziare le ecofeste comunali per eliminare la plastica e ridurre l'inquinamento ambientale, insieme con le varie iniziative di singoli Comuni pugliesi, è Andria la prima città capoluogo pugliese che si è dotata di un'ordinanza sindacale "Plastic free" sullo smaltimento degli stoviglie 'usa e getta' in plastica, prima, e sull'adozione di utensili per alimenti monouso in materiale biodegradabile.

Nei giorni scorsi l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Andria, insieme con Confcommercio e Unimpresa Bat, nonchè le consulte competenti, ha emanato l'ordinanza che stabilisce che dal 1° gennaio 2020 la plastica monouso dovrà essere smaltita totalmente (ci sono più di 8 mesi di tempo) e sostituita con stoviglie 'usa e getta' biodegradabili o compostabili sia negli esercizi di commercio e somministrazione di alimenti che nelle mense scolastiche, sia quotidianamente che in caso di particolari eventi.

L’ordinanza sindacale è la n.185 del 12/04/2019 del Settore Vigilanza e Protezione Civile-Osservatorio Sicurezza, come ordina il sindaco, vuole promuovere e soddisfare i necessari criteri del riciclo consentendo lo smaltimento dei residui in plastica senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica locale e sulla base dei criteri di riduzione dalla produzione di rifiuti, delle emissioni inquinanti e dei rischi ambientali. A tal fine le imprese che esercitano sul territorio comunale e quindi le attività di somministrazione di alimenti e bevande, sia a posto fisso che itinerante quali la ristorazione, i bar, i ristoranti, le pizzerie, le paninerie, take away, pub, e attività similari, dovranno, subito dopo aver smaltito le stoviglie in plastica, dotarsi e quindi distribuire agli acquirenti esclusivamente posate, piatti, bicchieri (di qualsiasi dimensione), cannucce, mescolatori di bevande, contenitori monouso in materiale biodegradabile e compostabile certificato.

Nel caso di esercizi a sede fissa o vendita su aree pubbliche anche in forma itinerante, quali supermercati, botteghe di vicinato, salumerie, caseifici, macellerie, operatori mercatali, e via dicendo, sempre dopo aver smaltito i contenitori in plastica, dovranno utilizzare esclusivamente contenitori monouso in materiale biodegradabile e composto certificato, in caso di vendita e/o somministrazione di prodotti alimentari non preconfezionati.

Inoltre i commercianti, privati, associazioni, enti eccetera in occasione di feste pubbliche, manifestazioni, eventi sportivi di qualsiasi genere, concernenti sagre, mercatini ed eventi similari, sia occasionali che periodici, dovranno distribuire (anche a titolo gratuito) agli espositori partecipanti, agli utenti e ai turisti sacchetti, nonché stoviglie (piatti, bicchieri, posate, cannucce, bastoncini mescolatori etc.) realizzati in materiale biodegradabile e compostabile certificato. Stesse osservazioni e rispetto dovranno venire da parte delle imprese titolari di distributori automatici di cibi e bevande che dovranno inserire nelle macchine distributrici esclusivamente bicchieri, posate, mescolari, in materiale biodegradabile e compostabile certificato.

Ai cittadini, residenti o visitatori, nel territorio comunale di Andria, dovranno utilizzare esclusivamente, cotton fioc, posate, piatti, bicchieri, sacchetti monouso per la spesa in carta o altro materiale biodegradabile certificato, ovvero borse riutilizzabili a rete in stoffa o tessuto o altro materiale idoneo per legge. Mentre le scuole ed altri enti pubblici dovranno inserire nei capitolati di gara (ad esempio per la mensa) la messa al bando della plastica.

La data ‘fatidica’ da tener presente è quella del 1° gennaio 2020, sino ad allora sarà effettuata campagna informativa e soprattutto si concederà di poter smaltire le stoviglie in plastica. Poi scatteranno le multe. Ai trasgressori della presente ordinanza sarà comminata una sanzione amministrativa da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro ai sensi dell’art.7 bis del D.Lgs n. 267/2000, sempre che il fatto non costituisca reato già sanzionato da norma di rango superiore.


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