SELECT * FROM conf_articoli WHERE non_visualizzare=0 and id=8910 ORDER BY ordine DESC, id DESC

A piedi da Molfetta a Monte Sant’Angelo per l’Ufficio delle Tenebre

  • In BARI
  • ven 12 Aprile 2019
A piedi da Molfetta a Monte Sant’Angelo per l’Ufficio delle Tenebre

E’ il cammino che compirà il musicista molfettese de Gennaro per la Santa Pasqua

MOLFETTA - Da Molfetta a Monte Sant’Angelo, in cammino per l’Ufficio delle Tenebre, è il pellegrinaggio che compirà il musicista Giovannangelo de Gennaro, dal 15 al 19 aprile 2019, lungo la variante costiera della via Francigena.

A piedi per circa 125 chilometri, per cinque giorni, lo specialista di musica medievale, fondatore e direttore dell’Ensemble Calixtinus, che ha suonato con i grandi della world music, da Ustad Nutrat Fateh Ali Khan a Michel Godard, ma anche con Vinicio Capossela nell’album Le canzoni della Cupa, e al Womad, lo scorso anno, in Cile, vuole ripercorrere le orme lasciate dal pellegrino molfettese Michele Azzolini nel 1497.

Anche lui molfettese, Giovannangelo de Gennaro, suonatore di livella, strumento medievale, è un artista che con la musica ha seguito molti sentieri della fede. E ora ripercorre le orme lasciate dal pellegrino più di 520 anni fa. Partirà per il suo pellegrinaggio il 15 aprile dalla chiesa del Purgatorio di Molfetta, quindi farà tappa a Barletta, Margherita di Savoia, Zapponeta e Manfredonia, prima di salire a Monte Sant’Angelo dal sentiero storico di Scannamugliera, per essere presente la mattina del Venerdì Santo, 19 aprile, all’Ufficio delle Tenebre e lodare con il canto “Morte e Resurrezione di Cristo nostro Signore”.

Nelle sue ricerche musicali, tra fonti scritte e tradizione orale, de Gennaro ha scoperto qualche anno fa l’antichissimo rito dell’Ufficio delle Tenebre di Monte Sant’Angelo, senza dubbio la testimonianza di una tradizione musicale preconciliare rimasta intatta da molti secoli, ancora oggi eseguita dai confratelli nella bellissima chiesa di San Benedetto durante il Venerdì Santo, alle nove del mattino, in forma di alternata tra coro e organo. E’ considerata una singolare parte del patrimonio musicale sacro e popolare costituito dalle cosiddette “lamentazioni o lezioni” tramandate oralmente, mai trascritte, di generazioni di organisti.

La passione dei cammini che nuove costantemente i passi di de Gennaro verso mete storiche di pellegrinaggio, è un altro aspetto della sua ricerca nel campo della musica medievale. Una ricerca unita al gesto del pellegrinaggio.

«Procedere a piedi ti fa comprendere a velocità umana i processi che determinano i cambiamenti nella società», spiega il musicista, che ha voluto effettuare questo pellegrinaggio con l’intento di chiedersi come potrebbe essere il canto dopo aver percorso 120 chilometri a piedi, proprio come facevano anticamente pellegrini, viandanti, ordini militari, santi e visionari, esattamente lungo la stessa via oggi trafficata da auto, bus e camion. «Pertanto - prosegue - andare in pellegrinaggio, come fece oltre cinquecento anni fa Azzollini, è un’esperienza che può farmi vedere con occhi diversi ciò che ascolto e canto, perché nel cammino le percezioni si ridimensionano verso l’essenzialità, disintossicandosi dalla quotidianità frenetica».

Nella sua città natale, Molfetta, i riti della Settimana Santa costituiscono un punto di riferimento per i fedeli. «Devozione, tradizione, storia, pietà popolare sono alcuni aspetti che arricchiscono la nostra fede cristiana - racconta ancora il musicista - e le processioni come i riti paraliturgici durante la Quaresima ci ricordano un passato che è presente, e che perdura nel tempo con i suoi cambiamenti, perché noi cambiamo, e cambia ciò che ci sta intorno».

Esiste un calendario segnato dal tempo, dal gesto dell’uomo, indefinito e indefinibile. «E questo tempo - aggiunge de Gennaro - non ha una durata specifica, non è segnato da numeri, si costruisce con la ciclicità dell’esistenza, del rapporto tra uomo e natura, micro e macrocosmo. I riti della Settimana Santa sono senza dubbio parte di questo calendario, con il quale abbiamo la fortuna di rivivere ancora oggi momenti di riflessione spirituale attraverso la pietà popolare: gesti ereditati dalle confraternite, momenti di fede cristiana di un passato che perdura nel nostro presente, patrimonio del quale la Puglia è madre».

Le fasi del pellegrinaggio potranno essere seguite in diretta sul profilo Facebook di Giovannangelo de Gennaro e sulla pagina dedicata di Settimana Santa in Puglia.
 


Articoli più letti