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Un concorso dedicato al “Presepe di Pasqua”, tradizione trascurata

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  • lun 01 Aprile 2019
Un concorso dedicato al “Presepe di Pasqua”, tradizione trascurata

A rilanciare la passione è l’associazione “Amici del Presepio Canosa di Puglia” con un concorso di foto

CANOSA DI PUGLIA - Sicuramente non è antica quanto la tradizione di allestire il Presepe di Natale, la cui prima esposizione risale al 1223 ad opera di San Francesco d’Assisi, sta di fatto che ci sono comunque tracce storiche anche per il “Presepe di Pasqua” un po’ in tutta Italia. Pare, ad esempio, che questa tradizione fosse viva nel Napoletano sino al Quattrocento, quando con la Controriforma si preferì valorizzare quello della nascita di Gesù mentre la rappresentazione della morte rimase nei monasteri e, da qualche decennio, ripreso da appassionati del presepio in genere oltre che devoti fedeli. Insomma una tradizione dimenticata che anticamente si effettuava con l’esposizione di quadri che raccontavano gli ultimi supplizi del figlio di Dio sino alla morte.

Una tradizione che l’associazione italiana “Amici del Presepio Canosa di Puglia” quest’anno rilancia con il primo concorso fotografico dedicato proprio ai “Presepi di Pasqua 2019”. L’iniziativa è stata ideata ed è organizzata dall’associazione canosina per ridare slancio all’antica tradizione del presepe pasquale, meno diffusa rispetto a quella del Natale, ma molto amata e seguita in Italia.

La Quaresima, un tempo davvero prezioso per preparare i credenti alla Pasqua, non viene però vissuta come dovrebbe in quanto non è sentita intensamente almeno non come accade per il periodo precedente il Natale. Eppure tutti sanno che la Resurrezione di Cristo è molto più importante poiché rappresenta il perdono di Dio verso gli uomini. Religione, sacrifici e fioretti a parte, un modo originale e interessante per passare questa festività è di trascorrerla in famiglia, all’insegna dell’armonia e dell’unione. Ed una buona opportunità potrebbe essere proprio quella di realizzare un meraviglioso presepe di Pasqua. L’antica tradizione che vuole che il presepe non venga fatto solo a Natale, ma anche a Pasqua, vuole che venga rappresentata la passione e la risurrezione di Gesù. Nell’impianto scenografico del presepe di Pasqua non dove essere raffigurata la Natività, ma dovranno essere allestite scene dell’ultima cena, di Gesù nell’orto del Getsemani, di Cristo giudicato da Pilato, la Crocifissione, alcune tappe della Via Crucis, la morte, la sepoltura e la risurrezione. Come sfondo basterà utilizzare fantasia e materiali che solitamente si usano per il Presepe natalizio ma con un tocco ‘fai da te’. Un accorgimento da seguire suggerito dall’associazione “Amici del Presepio di Canosa di Puglia”: le varie scene devono essere progressive nel corso della Quaresima, ovvero settimana dopo settimana, ci deve essere una sorta di “work in progress” della scenografia, fino a giungere al culmine massimo, ovvero alla risurrezione di Cristo.

Per partecipare al concorso basta inviare le foto del Presepe di Pasqua allestito in casa, in ufficio o nelle scuole entro e non oltre le ore 24 del 21 aprile 2019, Domenica di Pasqua di Resurrezione. Nei giorni seguenti verranno pubblicate e avranno inizio le votazioni, che scadranno alle ore 24 del 26 aprile. La valutazione di tutto i presepi, le cui foto dovranno essere inviate tramite posta elettronica info@canosapresepi.it (è consigliato l'invio di 2 immagini in buona risoluzione: una panoramica e una su un dettaglio) con l’indicazione del nome dell'autore o degli autori dell'opera, città, provincia, e-mail, indirizzo e numero telefonico, sarà verificata in base al numero dei “mi piace” ottenuti su ciascuna foto contenuta nell'album della pagina Facebook Aiap Sede Canosa di Puglia, tra i primi tre che avranno più “mi piace”, sarà donato un cesto con prodotti tipici. L’intero regolamento è pubblicato sul sito web Presepio.it. Partecipare al concorso significa prendere parte oltre che a un gioco, divertirsi e condividere un'esperienza in famiglia, ma soprattutto coltivare e divulgare una passione e una tradizione antica che, purtroppo, si sta perdendo.


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