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Da operaio a musicista contemporaneo, storia vera in un libro

Da operaio a musicista contemporaneo, storia vera in un libro

L'autore è il giornalista tarantino Francesco Mazzotta, il protagonista è un laertino ex tuta blu

TARANTO - “Dall’acciaieria alla fabbrica dei suoni” è il titolo di un libro, ma anche la storia, di un ex operaio dell’Italsidere di Taranto, raccontata in maniera avvincente nell’opera del giornalista tarantino Francesco Bazzotta. La storia vera di un operaio, diventato un artista fuori dagli schemi, sarà presentato prima a Bari e poi a Taranto dove tutto nasce.

Da operaio della vecchia Italsider ad outsider della musica contemporanea è la storia vera che affascinerà i lettori. La vita di Giovanni Tamborrino, ex tuta blu dell’acciaieria di Taranto, viene ripercorsa nel libro di Francesco Mazzotta “Dall’acciaieria alla fabbrica dei suoni” in cui l'autore ripercorre in modo avvincente le vicende umane e artistiche di un performer assolutamente originale, ma anche compositore visionario profondamente legato alla propria terra. Giovanni Tamborrino nato a Laterza, dove vive, a soli 17 anni diventa operaio dell’Italsider, all’inizio degli anni Settanta. Ma in testa ha una sola cosa: la musica. Realizza il suo sogno. E nel giro di poco tempo da batterista di musica leggera nei locali di provincia diventa il percussionista di Luciano Berio, Sylvano Bussotti e Franco Donatoni, mostri sacri dell’avanguardia colta.

Una storia che nella carriera giornalistica di Francesco Mazzotta, esperto di musica, teatro e cultura, non sfugge. Tanto più che lo stesso Tamborrino con l’opera “Mare metallico” ha conquistato il Premio Abbiati, l’Oscar italiano della musica classica. Dall’acciaieria alla fabbrica dei suoni non è soltanto un saggio, ma un affresco, in cui dipingere un sogno realizzato tra non poche difficoltà.

Fulminato da Carmelo Bene e dalla sua lezione sulla phoné, riscrive i codici del teatro musicale contemporaneo con il linguaggio personalissimo dell’Opera senza canto, celebrata da importanti istituzioni come l’Università di Bologna e il Teatro alla Scala. E sulla sua strada ritrova l’acciaieria con “Mare metallico”, che in ricordo dei suoi trascorsi di operaio dedica, con il Premio Abbiati vinto nel 2013, a Taranto e alla sua gente, schiacciata tra lo stabilimento di oggi e la vecchia Italsider, nella quale l’ex tuta blu guardava sbigottito le colate d’acciaio dal “reparto agglomerati” già immaginando di fondere la musica in una personale fabbrica di suoni, fatta di strumenti tradizionali ma anche di materiali di scarto e non convenzionali.

Il libro, che si dipana come un appassionante racconto, attraversa le varie tappe dell’artista pugliese. E racconta anche l’esperienza del Festival della Terra delle Gravine, nel quale Tamborrino, instancabile sperimentatore, riesce a realizzare una perfetta corrispondenza tra scelte espressive e identità culturale, iscritta nella particolare geografia della zona, ponendosi come precursore di quanto sta accadendo oggi con Matera 2019.

Tuttavia, il libro non racconta la storia di un riscatto, ma di un antiaccademico protagonista della scena musicale contemporanea in grado di operare, da meridionale, una riflessione su un Sud che non si abbandona alla storia negata, ma al contrario ne scrive una propria. Corredato da un’appendice fotografica, «il volume costituisce una testimonianza preziosa e necessaria - scrive nella prefazione Enrico Girardi, critico musicale del Corriere della Sera - perché, leggendo il libro, ci sembra di ascoltare le composizioni del musicista pugliese attraverso le orecchie (e la fluida penna) del saggista».

L’autore, Francesco Mazzotta, 52 anni laureato in musicologia, giornalista e critico musicale, presenterà il libro “Dall’acciaieria alla fabbrica dei suoni” (Zecchini Editore), con Giovanni Tamborrino domani, 26 marzo 2019, (ore 18) alla Feltrinelli di Bari, intervistato da Fabrizio Versienti (Corriere del Mezzogiorno) in un incontro aperto dagli interventi musicali di Chiara Ratti e Teresa Puntillo, mentre il 2 aprile 2019 (ore 18), sarà al Teatro Fusco di Taranto, per l’appuntamento promosso dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” e dalla Libreria Dickens, condotto dalla giornalista Marina Luzzi (Avvenire).


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