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Melli, il pluricampione di ciclismo paralimpico ringrazia l'Asl

Melli, il pluricampione di ciclismo paralimpico ringrazia l'Asl

Oltre 10 anni fa i medici dell’Azienda sanitaria di Taranto gli hanno salvato la vita

TARANTO - Il campione paralimpico Leonardo Melle, originario di Manduria e campione d’Italia e d’Europa di ciclismo per cinque anni consecutivi, nonché medaglia d’argento ai Mondiali di Paraciclismo nel 2017, ha voluto ringraziare l’Asl Taranto e i medici che nel 2007 gli hanno salvato la vita. E’ infatti stato ricevuto, nei giorni scorsi, dal direttore sanitario dell’Asl Taranto, dottor Vito Gregorio Colacicco, dopo essere giunto a Taranto per i consueti controlli sanitari.

Melle, aveva 36 anni nel 2007 quando fu colpito da un improvviso aneurisma. Visitato inizialmente nell’ospedale “Moscati”, dove rilevarono l’assenza di funzioni cerebrali, fu trasferito al “SS.Annunziata”, dove fu sottoposto a un lungo e delicato intervento. Solo due anni più tardi Melle avrebbe ripreso conoscenza e recuperato le facoltà cognitive e gran parte della mobilità. Ma Melle non si è fermato qui. Pochissimi anni dopo, in sella a un triciclo, ha iniziato a dedicarsi al ciclismo paralimpico, laureandosi Campione d’Italia e Campione d’Europa e, nel 2017, vicecampione del Mondo nella categoria triciclo T1 in occasione dei Mondiali di Paraciclismo svoltisi a Pietermaritzburg, in Sudafrica.

Melle, oggi, esprime riconoscenza nei confronti dell’Asl Taranto e in particolare ai medici e sanitari che l’hanno seguito nelle prime fasi della sua patologia e nel corso degli anni: “Sono vivo grazie all’Asl Taranto e alla competenza dei suoi medici, grazie ai quali sono diventato quello che sono oggi”.

Il direttore sanitario, Colacicco, propone Melle come esempio di rivalsa per chi vive condizioni patologiche: “La storia di Leonardo, del suo coraggio e della sua voglia di vivere e lottare, con la positività che esprime e che comunica a tutti coloro che lo incontrano, dà speranza a tutti coloro che, ad un dato momento della propria vita, si trovano a dover affrontare improvvisamente difficili condizioni di salute. Se seguiti da personale sanitario competente, anche al sopraggiungere di un’infermità o una disabilità ci si può reinventare, individuando nuovi obiettivi e nuove ragioni di vita”.


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