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Il Comune di Bari cerca rivenditori di bici e ciclisti per incentivi

  • In BARI
  • ven 04 Gennaio 2019
Il Comune di Bari cerca rivenditori di bici e ciclisti per incentivi

In un bando previsti premi in danaro a chi acquisterà nuove biciclette e le utilizzerà in città

BARI - A.A.A. cercasi rivenditori di bici e cittadini pronti ad acquistare biciclette a Bari per un interessante e coinvolgente progetto sperimentale sulla mobilità sostenibile in tema di antinquinamento, salute pubblica e privata e riduzione del traffico veicolare. Potrebbe essere questo lo slogan di adozione da parte del Comune di Bari dopo aver avviato, in questi giorni di inizio anno, l’iniziativa ecologica e salutare legata al progetto “Muvt” (Mobilità Urbana Vivibile e tecnologica), approvato un anno fa, e che potrebbe segnare la svolta della città di Bari in tema di mobilità sostenibile.

L’Amministrazione comunale di Bari, con un apposito bando approvato dalla Giunta e già pubblicato per il progetto sperimentale della durata di 4 mesi, garantirà contributi sino a 150 euro per chi acquista una bicicletta tradizionale (mountain bike, pieghevoli) e nuova di fabbrica, fino 250 euro per il modello elettrico e 100 euro per una bici ricondizionata. Non solo. Sempre il Comune di Bari, nello stesso bando, ha previsto di garantire un premio in danaro sino a 25 euro, al mese, per chi utilizza la bicicletta nei tragitti casa-lavoro e in un’area urbana stabilita.

Il tutto è riportato nel bando pubblicato sul sito del Comune di Bari, il 2 gennaio 2019, finalizzato a selezionare tutti i rivenditori di biciclette dove sarà possibile acquistare una bici con il contributo del Comune di Bari. Lo sconto si riceverà direttamente nei negozi autorizzati, compilando un modulo di richiesta. Potranno fare domanda tutte le persone maggiorenni residenti a Bari e i genitori potranno richiedere il contributo per i figli minorenni, fino ad una bici per ciascun componente familiare. 

Una volta acquistata la bici, ci si potrà iscrivere ad un concorso, promosso sempre dal Comune di Bari, per assegnare un rimborso chilometrico a tutti i cittadini che dimostreranno di utilizzare le due ruote per gli spostamenti quotidiani casa lavoro o casa scuola. Un’idea di cui già Puglia positiva si è occupata con il progetto "Pin bike" e non nuovo, almeno in alcuni punti, nella nostra regione.

L’obiettivo dell’Amministrazione barese è quello di raddoppiare il numero delle biciclette presenti in città ma soprattutto di estendere l’uso della ‘due ruote’ ecologica come mezzo alternativo ai veicoli inquinanti.

Il progetto sperimentale sarà finanziato con 545mila euro dal Ministero dell’Ambiente per i contributi per l’acquisto di 3mila biciclette e per il rimborso per il programma dei buoni di mobilità per circa mille ciclisti che vorranno partecipare all’esperimento. I rimborsi chilometrici comprendono: 20 centesimi di euro per ogni chilometro effettuato nel tragitto casa-lavoro e 4 centesimi per altri percorsi cittadini in un’area urbana stabilita, per chi userà la bicicletta tradizionale; 10 centesimi per ogni chilometro nel tragitto casa-lavoro e 2 centesimi per altri percorsi per chi usa la bici elettrica. I rimborsi chilometrici non potranno comunque superare l'importo di 1 euro al giorno e di 100 euro in quattro mesi.

Per verificare il numero di chilometri effettuati, nonché il tragitto e quindi i buoni da pagare, il Comune si avvarrà di un kit con gps antifrode per il monitoraggio. Ogni mese (per 4 mesi), inoltre, sarà bandita una gara che metterà in palio un bonus extra di 50 euro ai primi dieci lavoratori che avranno pedalato di più. Al termine dei 4 mesi della sperimentazione, ai primi 5 beneficiari maggiorenni che avranno percorso più km in bicicletta, verrà riconosciuto un extra-bonus di 100 euro. Insomma in 4 mesi si potrebbe arrivare a premi pari al costo totale della bicicletta.

A breve il Comune pubblicherà l’elenco dei rivenditori convenzionati e che avranno aderito all’iniziativa per incentivare i cittadini ad acquistare una bicicletta. Tra le altre ‘regole’ previste quella dell’uso urbano della ‘due ruote’, quindi non per allenamenti o gare sportive, e che dovrà essere scelta tra i modelli presenti nella lista online redatta sul sito del Comune di Bari a seguito dell’avviso pubblicato sull’Albo Pretorio ovvero: biciclette da passeggio, biciclette da città (city-bike), biciclette pieghevoli, biciclette a pedalata assistita, biciclette elettriche del tipo L1eA, minibici, gravel bike e mountain bike il cui uso non sia prevalentemente sportivo e il cui prezzo di acquisto sia superiore a 100 e inferiore a 1.500 euro (comprensivo di IVA). L’incentivo concesso ai soggetti beneficiari non potrà superare il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto. Tali modelli dovranno essere acquistati dal produttore/rivenditore, al prezzo e con lo sconto specificato nella sopracitata lista. La data di acquisto dovrà essere successiva alla data di pubblicazione del bando e alla prenotazione del contributo. A far fede sarà la fattura, insieme con il pagamento con bonifico e altri documenti personali che indicheranno con precisione acquirente e proprietario. A beneficiare dei contributi potranno essere tutti gli interessati residenti a Bari e maggiorenni, e un rappresentante per ogni nucleo familiare, ad eccezione di acquisti di una bicicletta per uno o più figli minorenni. In tal caso sarà concesso un contributo per il cittadino e uno per ciascuno dei figli minorenni per i quali si acquista la bicicletta.

Il mezzo acquistato dovrà restare in possesso e uso del beneficiario del contributo di acquisto per un periodo di almeno 2 anni. In caso di smarrimento o furto del mezzo, il beneficiario dell’incentivo dovrà esibire al Comune di Bari, entro e non oltre giorni 10, copia della denuncia presentata alle autorità competenti.

Tutti i rivenditori di biciclette interessati, aventi almeno un punto vendita con esposizione delle biciclette ad uso urbano non sportivo, potranno inviare via Pec (entro il 31 gennaio 2019) l’apposito modulo pubblicato con il bando sul sito del Comune. Per i cittadini interessati invece il limite è quello del raggiungimento dei mille iscritti al progetto sperimentale.

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