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Tre dipinti di De Nittis ispirano “La Traviata” del regista de Ana

  • In BARI
  • gio 13 Dicembre 2018
Tre dipinti di De Nittis ispirano “La Traviata” del regista de Ana

In scena al Teatro Petruzzelli sarà arricchita da una mostra con tre opere dell’artista barlettano

BARI - Tre dipinti di donne, tutte dell’artista barlettano Giuseppe De Nittis (1846-1884) saranno esposti nel foyer del Teatro Petruzzelli a Bari, dal 19 al 30 dicembre in occasione della messa in scena de “La Traviata” di Giuseppe Verdi che chiuderà la “Stagione d’Opera e Balletto 2018”.

Le opere, “Figura di donna”, “Salotto della principessa Matilde” e “Giornata d’inverno”, sono un valore aggiunto all’opera lirica verdiana arricchendola di senso e contenuti in relazione alle vicende biografiche di De Nittis e al suo stile. Costituiscono un repertorio estetico di riferimento per la regia e la scenografia, fonte di ispirazione narrativa e storica per l’ambientazione e i costumi.

I tre dipinti esposti sono tra i più esemplificativi della produzione del pittore, morto a Parigi a soli 38 anni, e sono parte della prestigiosa collezione conservata nel museo ad essa dedicato all’interno del Palazzo Della Marra a Barletta, dove il percorso espositivo narra l’evoluzione stilistica del maestro, i più diversi temi e linguaggi espressivi e le differenti tecniche artistiche che egli ha adottato. Attraverso le opere è possibile approfondire e rivivere le esperienze più significative della sua vita familiare e professionale, i suoi viaggi a Napoli e Londra e il suo lungo soggiorno nella capitale francese.

La raccolta proviene dal lascito che la vedova Léontine Grouvelle fece alla città di Barletta nel 1913, nonostante le ristrettezze economiche in cui ella versava insieme all’unico figlio Jacques. Privandosi di quanto più prezioso, non solo da un punto di vista economico ma soprattutto affettivo, era rimasto nello studio parigino e interpretando probabilmente il volere del marito, ha in tal modo inteso restituire le opere alla città di origine, affinché potesse mantenere viva la fama e il prestigio dell’artista. La collezione comprende 138 dipinti tra oli, pastelli, acquerelli, 54 opere grafiche, 162 libri e un folto carteggio.

Profondo è il legame che indirettamente lega De Nittis all’opera di Verdi, passando attraverso la stretta amicizia tra l’artista e Alexandre Dumas figlio, autore de “La Dame aux camélias”, celebre romanzo e poi pièce teatrale che ispirò Giuseppe Verdi per “La Traviata”. Amicizia intensa durante la vita di De Nittis così come nel momento della sua morte: fu proprio l’autore francese a scrivere l’epitaffio sulla sua tomba nel cimitero di Père Lachaise a Parigi. Il legame che unì De Nittis a Dumas figlio è testimoniato dal carteggio conservato nell’archivio della Pinacoteca Comunale e comprendente 43 documenti, indirizzati all’artista e, dopo la sua morte, alla moglie Léontine. Dumas figlio partecipava con assiduità agli incontri e alle cene che si tenevano in casa De Nittis e, insieme a tanti altri, tra cui Oscar Wilde, Zola, De Goncourt, Manet, Degas, Caillebotte, la principessa Mathilde Bonaparte, apprezzava l’ospitalità dell’artista in queste occasioni di incontro.

Molto vicino alla corrente impressionista e grande narratore della modernità del suo tempo, De Nittis sfugge da sempre a ogni definizione stilistica, essendo la sua opera un compendio di esperienze visive, di approcci inusitati, di ricerca dell’essenza vitale in ogni ambiente e in ogni occasione. Di volta in volta la sua pittura si permea della volatilità dell’aria e dell’atmosfera nella descrizione del paesaggio natio, della modernità pulsante dei boulevard, delle impalcature o dei capannoni parigini, dell’attimo racchiuso in un gesto quando il suo occhio si posa sul rito mondano delle corse dei cavalli o quando intercetta la bellezza delle eleganti donne del tempo descritte con la rapidità e l’inquadratura di un’istantanea fotografica. Così come ha saputo rappresentare la luce assolata del Sud Italia o l’atmosfera cupa dei cieli inglesi e parigini, allo stesso modo ha narrato il fascino della luce artificiale degli interni, compiendo interessanti ricerche cromatiche arricchite a livello compositivo da una dimensione quasi teatrale.

Le tre opere esposte richiamano l’atmosfera della Parigi del tempo e la elegante moda delle donne dell’epoca. Léontine definita “compagna, amica, modella e moglie" nel volume biografico “Notes et souvenirs du peintre Joseph De Nittis”, è protagonista di due dei dipinti. “Giornata d’inverno” in cui De Nittis declina il colore bianco nelle sue più disparate varianti e sfumature, adoperando magistralmente il pastello attraverso segni di diversa caratura, più sottili o corposi, sfuggenti o materici. Elegantemente vestita, nella casa parigina, la scena è arricchita da oggetti appartenenti alla collezione di arte giapponese e conferisce profondità spaziale aprendo la figura di Leontine sul paesaggio innevato visibile oltre la finestra.

In “Figura di donna” Léontine è al centro, inquadrata per tre quarti. Elegante e raffinata, indossa una giacca scura a righe con fiori gialli appuntati sul petto e un vestito luminoso, dai toni celesti e decorazioni bianche, drappeggiato lungo il fianco sinistro. Ogni particolare della figura e della mise è degno di nota e rimanda alla ricercatezza della donna: il risvolto delle maniche, il colletto, così come il bastone, il cappello, i guanti sono attributi che aggiungono fascino e rimandano alla moda dell’epoca. Sullo sfondo uno dei paraventi che dovevano arredare casa De Nittis, appartenente alla ricca collezione di oggetti giapponesi. Macchie di colore definiscono una decorazione di fiori e foglie e creano un’armonia cromatica che dal giallo chiaro vira verso i toni dell’ocra fino al rosso, restituendo vitalità all’intera composizione.

In “Salotto della Principessa Matilde” De Nittis sperimenta l’atmosfera di un elegante interno, caratterizzato da luci artificiali, quello dell’Hôtel in rue de Berri, quarta e ultima residenza di Mathilde Bonaparte, figlia di Gerolamo Bonaparte e moglie divorziata del principe Anatolio Demidoff. Fu De Goncourt ad introdurre De Nittis e la moglie nel prestigioso salotto di cui furono in seguito assidui ospiti. L’artista descrive il sontuoso interno restituendo una cronaca pittorica ricca di dettagli in cui la principessa è posta sullo sfondo, nell’atto di conversare con un anziano signore, mentre in primo piano l’attenzione compositiva si concentra sulla figura femminile di spalle, sul tavolo a destra e sulla sovrastante natura morta di fiori e oggetti, illuminati da una avvolgente luce artificiale. L’abilità tecnica dell’artista è anche nella capacità di raccontare precisamente la densità materica di ogni oggetto e il modo con cui la luce interagisce con essa.

La produzione del capolavoro verdiano, in programma a Bari, vanta la regia dell'argentino Hugo de Ana e nasce da un incontro ideale fra melodramma ed arte pittorica ed è ispirata alla tele di Giuseppe De Nittis nell’esposizione denominata “Parigi, o cara! Le opere di Giuseppe De Nittis in mostra al teatro Petruzzelli”. Il regista ha deciso di collocare l’allestimento scenografico in un periodo temporale attorno al 1870/80, leggermente post-datato rispetto alla prima rappresentazione dell’opera (che risale al 1853), ed è coerente con tutto il progetto di de Ana, che prende ampio spunto dall’arte pittorica contemporanea con specifici e chiari riferimenti al pittore pugliese. Come per gli ambienti architettonici e per la pittura, Hugo de Ana si ispira anche per i costumi alle splendide tele di De Nittis. Dal punto di vista tecnico-sartoriale, la seconda metà dell’Ottocento rappresenta uno dei periodi più difficili da riprodurre, sia per la complessità del taglio, sia per l’articolazione degli elementi decorativi presenti sugli abiti, nonché per la tipologia di tessuti da utilizzare.

Durante il periodo della messa in scena de “La Traviata”, conservando ed esibendo il biglietto dello spettacolo o l’abbonamento alla Stagione d’Opera 2018 del Teatro Petruzzelli, gli spettatori potranno visitare la pinacoteca “Casa De Nittis” a Barletta, nel prezioso Palazzo Della Marra, potrà fruire dell’ingresso a prezzo ridotto. L’esposizione nel foyer del Teatro Petruzzelli sarà aperta a tutti e ad ingresso libero nelle giornate: 20, 21 e 22 dicembre dalle ore 15 alle 18 e dal 23 al 30 dicembre dalle 10 alle 13. L’accesso sarà lo stesso delle visite guidate (porta adiacente al botteghino del Teatro) e sarà consentito fino ad esaurimento posti e fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura.


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