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Dai banchi di scuola all’ospedale per l'alternanza scuola-lavoro

Dai banchi di scuola all’ospedale per l'alternanza scuola-lavoro

Attraverso la clownterapia alunni del liceo “Marzolla” hanno vissuto l’esperienza di aiutare bambini malati

BRINDISI - “Basta un solo, vero sorriso, a renderti umano”: è racchiuso in questa splendida frase l’importante insegnamento che alcuni studenti del liceo classico “Marzolla” di Brindisi hanno ricevuto nel costruttivo percorso di alternanza scuola-lavoro seguito per alcune settimane. L’istituto brindisino, tra i pochi a realizzare un’esperienza simile e tra i pochi a realizzarlo con successo, ha puntato ad uno scopo sociale e umano nelle ‘lezioni’ extrascolastiche.

Tra novembre e dicembre gli alunni della terza B del liceo classico “Marzolla” hanno potuto apprendere le arti e l’utilità della Clownterapia, attraverso l’impegno del tutor aziendale la dottoressa Cristiana Zongoli, laureata in Conservazione dei Beni Culturali, della cooperativa sociale onlus Naukleros di Brindisi, coadiuvata da Angelo Cofano, insegnante di Arti orientali, che ha al suo attivo corsi intensivi di clown teatrale.

Grazie a questi due istruttori gli studenti hanno imparato l’arte dell’equilibrio non solo fisico ma soprattutto mentale-psicologico, oltre all’arte del clown e del mimo, insieme con le tecniche del divertimento e della leggerezza d’animo. Un insieme di saperi utili per aiutare gli altri, oltre che sé stessi, per riuscire ad affrontare le difficoltà della vita sempre con un sorriso da far ‘spuntare’ dal cuore.

Il percorso è stato suddiviso in due parti la prima teorica e la seconda pratica. Proprio quest’ultima più emozionante e travolgente ha visto i ragazzi ancor più coinvolti nel progetto avendo effettuato un tirocinio all’interno dell’ospedale “Perrino” di Brindisi nel reparto di Pediatria. Gli studenti hanno messo in atto la clown-terapia tra i bambini degenti. Seppur sofferenti, costretti a stare lontani da casa, a sottoporsi a cure per loro incomprensibili e strazianti perché dolorose, i piccoli pazienti hanno dimostrato, proprio a chi gli portava momenti di spensieratezza, che sorridere, divertirsi e distrarsi dai cattivi pensieri e dalle malattie in genere è possibile.

I sorrisi e gli abbracci di questi piccoli pazienti hanno regalato gioia ai giovani inesperti che si sono così ritrovati a partecipare ad un’attività molto formativa, in particolare a livello umano, ma anche professionale. I ragazzi adolescenti, la maggior parte dei quali per la prima volta, hanno compreso come interagire con chi vive situazioni di malattia e sofferenza e programmato intere giornate presso un reparto ospedaliero. Una dimostrazione evidente di come si può insegnare, persino agli adolescenti spesso additati e criticati per la loro superficialità, ad occuparsi di problemi diversi da quelli tipici della loro età. Dai banchi di scuola alle corsie d’ospedale, dalle preoccupazioni per l’interrogazione e del ‘brutto’ voto a quello della salute degli altri e della condivisione. Insegnamenti che hanno contribuito non poco a far crescere oltre che educare meglio e più in fretta i liceali.

Un’esperienza resa possibile dalla referente dell’alternanza scuola-lavoro del liceo “Marzolla”, professoressa Isabella Calabrese, coordinatrice di classe, insieme con le docenti Pierangela Del Prete, tutor interna per la classe, ed Erika Sorrenti. Lezioni che tutti si augurano possano essere ripetute e diventare d’esempio ad altre scuole.


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