SELECT * FROM conf_articoli WHERE non_visualizzare=0 and id=8200 ORDER BY ordine DESC, id DESC

Ricercatore dell’UniSalento rivoluziona il touch screen

  • In LECCE
  • lun 10 Dicembre 2018
Ricercatore dell’UniSalento rivoluziona il touch screen

Con uno studio avviato con ingegneri e fisici tedeschi e turchi

LECCE - Gli attuali touch screen saranno presto superati grazie ad uno studio di ricerca che ha coinvolto ingegneri e fisici italiani, tedeschi e turchi, tra cui il ricercatore dell’Università del Salento, dottor Michele Scaraggi. Il ricercatore di Meccanica Applicata alle Macchine del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento, a Lecce, insieme con i colleghi europei, sta studiando come consentire, oltre a vedere gli oggetti, di farli percepire attraverso il tatto sullo schermo.

L’interessante studio è stato pubblicato sulla rivista della “National Academy of Sciences” (Usa) ed è condotto in collaborazione con il Peter Grunberg Institute del Forschungzentrum Juelich (Germania), con la Faculty of Engineering and Natural Sciences, Istanbul Bilgi University (Turchia), e il College of Engineering, Koc University (Turchia).

In pratica mentre diverse aziende lavorano ai prototipi, Michele Scaraggi e gli altri ricercatori, si sono impegnati studio su come migliorare le performance del “feedback tattile” dei dispositivi. Insieme con i colleghi fisici e ingegneri di università e centri di ricerca tedeschi e turchi, ha studiato un metodo accurato ed efficace per descrivere teoricamente l’“interazione multiscala” con il touch screen.

«Fino al nostro studio, non era stato possibile calcolare le forze scambiate tra il dito e il display, neanche mediante l’utilizzo dei supercomputer più potenti - spiega Scaraggi - Noi abbiamo invece sviluppato un modello a campo medio, poco oneroso dal punto di vista computazionale, con il quale abbiamo tracciato una design map per il miglioramento delle performance tattili. In dettaglio, abbiamo investigato sia teoricamente che sperimentalmente l’attrito del dito che scorre su un display. È l’attrito, infatti, il fenomeno fisico cruciale che determina, da parte dell’utente, la percezione tattile di un oggetto o di un’immagine ‘rugosa’ sulla superficie liscia del display. L’impressione tattile si realizza mediante il fenomeno dell’elettroadesione: se si applica una tensione elettrica variabile allo strato conduttivo del display si inducono, sulla superficie di visualizzazione e sul dito, cariche elettriche di segno opposto. È così che il display liscio attrae elettrostaticamente il dito rugoso, ne aumenta la superficie di contatto e, quindi, anche l’aderenza e l’attrito. Modulando elettrostaticamente l’attrito sulla superficie del touchscreen, le terminazioni nervose del senso del tatto catturano questo cambiamento e lo riportano al cervello, in termini di sensazione tattile».

Ne risulta quindi che, con i nuovi display tattili, gli utenti potranno trovare la posizione dei campi di input o delle app senza guardare, con vantaggi anche per gli ipovedenti ed i non vedenti. Applicazioni possibili pure nel commercio online, per “comunicare” la percezione della superficie di un prodotto.

Altri articoli interessanti
Giovane ingegnere pugliese vince il Premio Meccanica Aimeta Junior
 


Articoli più letti