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Restaurato e restituito al Comune il Cristo alla croce in cartapesta

  • In FOGGIA
  • gio 29 Novembre 2018
Restaurato e restituito al Comune il Cristo alla croce in cartapesta

Risalente al XVIII secolo è stato recuperato con una donazione de Lions Club Manfredonia Host

MANFREDONIA - Il Cristo alla croce, risalente al XVIII secolo e collocato nella sede comunale decentrata di Palazzo della Sorgente (ex Tribunale) a Manfredonia, risplende di nuova luce grazie ad un intervento di restauro reso possibile dal Lions Club Manfredonia Host. La raffigurazione è opera di un anonimo di probabile scuola leccese e ha delle particolarità che lo rendono unico.

Si tratta di un crocifisso in legno con raffigurazione del Cristo interamente in cartapesta alto 130 centimetri e più antico rispetto ad opere simili che invece avevano solo il corpo in cartapesta ma con mani, piedi e testa in terracotta. E proprio queste caratteristiche uniche lo rendono opera di pregio da tutelare e conservare.

La preziosa statua è stata consegnata al Comune di Manfredonia dalla past president (presidente uscente) del Lions Club Manfredonia Host, professoressa Carlotta Fatone, che ha concesso i fondi per il restauro, provenienti dai contributi volontari di varie realtà professionali e commerciali raccolti in occasione della Regata velica di beneficenza 2017 “3° Lions Trophy Challenge Daunia Cup” e grazie all’intervento economico della Fondazione Monti Uniti di Foggia, rappresentata nel giorno della riconsegna, dal suo presidente, il professor Aldo Ligustro.

Il Lions Club Manfredonia Host, il 28 novembre 2017, aveva appreso dell’esistenza di un crocifisso in legno e cartapesta bisognevole di intervento di restauro, aveva quindi proposto al Comune di Manfredonia di finanziare l’opera di recupero e restauro del bene mobile artistico, facendosi carico delle spese necessarie per il restauro, il trasporto e l’assicurazione del bene. Ottenuta la sicurezza della copertura finanziaria il Comune di Manfredonia trasmetteva il progetto, redatto dalla ditta di restauro Omphalos di Leonardo Marrone, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Foggia, per l’autorizzazione. Autorizzazione che è arrivata il 4 maggio.

Quindi la riconsegna e la ricollocazione il 27 novembre 2018 nella stanza dove è sempre stato custodito, dopo il trasferimento dalla chiesa di San Domenico, durante una cerimonia svoltasi davanti ad una platea giunta a Palazzo della Sorgente, alla presenza, tra gli altri, del presidente Lions Manfredonia, Michele Roberti, dell’ingegnere Giuseppe Di Tullo, dell’architetto Franco Sammarco, del restauratore Leonardo Marrone che ha raccontato lo stato in cui ha trovato il Cristo.

Era ricoperta da uno strato di colore giallastro che non le rendeva più giustizia. Nessuno voleva spostarla perché era completamente lesionata sia nella zona delle braccia e sia in quella dei piedi. La cartapesta, realizzata dalla modellazione di una serie di strati di carta, attaccati tra loro dalla colla, rivestiti con uno strato di gesso, si era lesionata perché vuota. Occorreva ricostruire gli strati per restituire consistenza all’opera. Ognuna delle mani si manteneva a stento, senza un reale sostegno, con un laccio ed un chiodo metallico da muratore che era stato aggiunto successivamente, oltre a quello di legno che è proprio dell’opera. Anche i piedi e le caviglie erano legati da un laccio e si presentavano del tutto schiacciati, forse a causa dell’umidità.

Il restauratore è quindi intervenuto nei punti non ridipinti, come la schiena, inoltre ha potuto constatare che la stessa statua non era stata mai smontata. La vernice gialla con cui era ricoperta, una volta grattata, ha lasciato spazio ad un altro colore biancastro, che era quello più intenso e duro da rimuovere, e sotto quest’ultimo è stato ritrovato il colore dell’‘incarnato’.


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