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I muretti a secco sono ora Patrimonio dell’Umanità

  • In BARI
  • gio 29 Novembre 2018
I muretti a secco sono ora Patrimonio dell’Umanità

Lo ha deciso l’Unesco grazie ad una candidatura che ha visto promotrice la Puglia per tutta l’Italia

BARI - I muretti a secco, quelli costruiti con le pietre della Murgia, uno accanto all’altro ed uno sopra l’altro, senza malta, che costeggiano le strade di campagna di tutta la Puglia sono ufficialmente Patrimonio dell’Umanità. L'Unesco ha inserito "L'Arte dei muretti a secco" nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità. E questo in quanto rappresentano "una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura". La notizia è stata data con un post sul profilo Twitter dell'organizzazione Unesco.

L'Italia aveva presentato la candidatura insieme con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Tra le regioni promotrici della candidatura italiana c’era proprio la Puglia per tutelare una tradizione che ha uno dei suoi punti di forza nella tradizione contadina pugliese, ma che unisce in pratica tutta la Penisola. In questo momento peraltro la Regione ha attivato un bando che mira proprio a salvaguardare il paesaggio agrario e conservare i suoi elementi, fra cui i muretti a secco.

"Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l'ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura – si legge nella relazione dell'Unesco - Si tratta di uno dei primi esempi di manifattura umana ed è presente a vario titolo in quasi tutte le regioni italiane, sia per fini abitativi che per scopi collegati all'agricoltura".

I muretti sono costituiti, nella nostra regione, da pietre di roccia calcarea bianca di cui la terra rossa (ricca di ferro) pugliese, ed in particolare il sottosuolo, è ricca e ha origini sin dal Cretaceo ovvero 100 milioni di anni fa. Proprio la presenza numerosa di queste pietre, fastidiose per arature e coltivazioni, hanno fatto venire in mente agli agricoltori un modo per utilizzarle. Si deve ai contadini l’adozione di queste pietre calcaree per la costruzione di pozzi, muri di abitazioni e chiese, forni, camini, persino trulli, pavimenti, strade e muretti appunto. Tutte costruzioni che oggi ammiriamo in masserie o campagne ben curate e che per la loro caratteristica rurale, semplice e naturale tutti apprezzano.

Se per i muri queste pietre di campagna venivano smussate per innalzare costruzioni, per i muretti, divisori tra proprietà terriere, recinzioni per animali domestici (soprattutto ovini e bovini) e strade di campagna, venivano spesso utilizzate così come venivano trovate. La dimostrazione è data dalla parte superiore e terminale costituita da massi più grossi e spigolosi. Il tutto avveniva in loco. Le pietre trovate nei terreni di proprietà da dove ancora oggi fuoriescono erano utilizzate per la costruzione, in quegli stessi luoghi, di manufatti per un’edilizia che oggi parla di tradizione e tipicità.

“I muretti a secco rappresentano un patrimonio identitario per tutta l’Italia, per il Mediterraneo e per la Puglia in particolare. La Regione - dichiara il presidente Michele Emiliano - si è fatta promotrice insieme ad altre Regioni di questa candidatura. La nostra terra, dal Salento alla Capitanata, è incorniciata dai muretti a secco, opere che tracciano il lavoro dell’uomo rispettoso dell’ambiente, testimonianza di una storia contadina antica che mantiene intatta la sua autenticità nel tempo. Questo riconoscimento celebra un elemento della nostra tradizione che identifica i luoghi della nostra memoria e che si tramanda di generazione in generazione. Grazie a Unesco potremo valorizzare ancora di più l’unicità del nostro territorio e far apprezzare tutta questa bellezza ai visitatori e ai turisti che verranno a trovarci da ogni parte del mondo.”

I muretti e ciascuna pietra che lo costituisce parlano di storia, di vita e tradizione perché, come afferma l’assessore regionale all’Industria turistica e Culturale, Loredana Capone, “la pietra è quel ‘dettaglio’ che fa la Puglia. Nel muretto a secco racconta tutta la genialità e la fatica, la precisione e la bellezza del lavoro dell’uomo. Nel tempo è rimasta una tecnica di divisione nelle campagne ancora valida e bellissima, che diventa paesaggio. Abbiamo sempre creduto che i muretti a secco fossero un patrimonio unico di storia e di identità locale. Oggi questo riconoscimento ci dà ragione. Vogliamo valorizzare i muretti a secco in Puglia e li metteremo al centro di nuovi itinerari, anche se con Inpuglia365 abbiamo già attivato alcuni laboratori della pietra e di costruzione dei muretti a secco".


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