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- BARI
- dom 16 Aprile 2023
BARI -
Contro il bullismo si cerca di fare di tutto, ma è l'isolamento di chi ne è colpito il primo muro da abbattere. Un isolamento dovuto spesso alla mancanza di dialogo tra adolescenti. Ed è proprio a questo che mira un nuovo concorso a premi al quale tutte le scuole di Bari dovrebbero partecipare.
A quasi un anno dalla morte di Antonella Diacono, studentessa barese tragicamente scomparsa il 28 novembre 2017, è stato avviato il concorso finalizzato alla non violenza ed in particolare alla promozione del dialogo, dell’inclusione e dell’empatia tra adolescenti. Promosso dall’associazione “Anto Paninabella” e dall’Assessorato alle Politiche Educative e Giovanili del Comune di Bari, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico della Regione Puglia, è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole secondarie statali di secondo grado della città di Bari.
L’idea, come spiegato dall’assessore comunale alle Politiche Educative e Giovanili, Paola Romano, è nato durante l’incontro con i genitori di Antonella, Domenico e Angela Diacono e gli iscritti all’associazione “Anto Paninabella” per diffondere tra i giovani un messaggio di non violenza, di rispetto della diversità e la cultura dell’ascolto, dell’inclusione e della solidarietà. Scopo dell’iniziativa è quella di rendere protagonisti i ragazzi partecipanti al concorso che diventeranno portatori del messaggio ai coetanei. Il concorso è infatti aperto a studenti singoli ed alle scuole che potranno partecipare con scritti, poesie, filmati, fumetti ed illustrazioni artistiche (il tutto dovrà essere consegnato come da bando entro le ore 12 del 30 marzo 2019) e ad essere premiati saranno sia i singoli partecipanti sia le scuole che vorranno accompagnarli in questo percorso. I premi consistono in attestati di partecipazione e buoni per l’acquisto di libri ai singoli studenti o gruppi, mentre le scuole degli alunni vincitori riceveranno un premio in danaro di 500 euro dal Comune di Bari.
L’augurio è quello che sia solo il primo di un lungo percorso sempre più necessario tra gli adolescenti. E la storia di Antonella, riportata nel sito web “Panina bella” dimostra il bisogno avvertito da più parti di far comprendere in maniera forte la necessità di dialogo, di riflessione sulle solitudini e sulle fragilità e di farlo rendendo i ragazzi partecipi proprio all’interno delle scuole. Con questo concorso ogni ragazzo o ragazza avrà la possibilità di esprimere il proprio pensiero nella forma che più gli aggrada scritto, video o disegno-fumetto. Tre 'mezzi' utilizzati dai giovani ed i cui frutti spesso però restano chiusi nei cassetti per paura di essere giudicati. Cosa che non deve accadere mai, men che meno in un concorso con queste finalità.
L’associazione “Anto Paninabella” è essa stessa un atto d’amore nei confronti della comunità, dei ragazzi e di tutti i genitori, non solo di coloro che avvertono queste necessità. Con la sua attività cerca di far capire a tutti quanto sia importante parlare con i genitori e che, se c’è un problema, di ogni genere, lo si può e deve affrontare insieme per risolverlo. Soprattutto in età adolescenziale, sicuramente la fase più delicata nella vita di una persona, perché si vive il passaggio dall’infanzia al mondo degli adulti e ognuno lo fa in base alla propria sensibilità, sviluppando interessi o aspirazioni diverse. Ma bisogna che si comprenda che questo passaggio debba sempre avvenire in maniera serena e nel rispetto di tutti.
I genitori di Antonella, con il dolore nel cuore, portano avanti la loro testimonianza nelle scuole affinché quanto accaduto alla loro figlia non debba mai più ripetersi nei confronti di nessun ragazzo e nessuna ragazza.
Due le finalità del concorso: ricordare Antonella e diffondere il pensiero a cui teneva tantissimo “non fermarsi alle apparenze”. Non sopportava, come accade a qualunque adolescente, e qualunque persona di qualunque età sentir dire di una persona qualcosa di brutto basandosi sul suo aspetto esteriore. Dopo la sua morte è stata trovata una lettera in cui c’era questa frase significativa: “andate contro i pregiudizi e quando si rivelano corretti continuate a scavare, perché ciò che gli altri pensano di noi si attacca come una seconda pelle”. Ed è questa frase che è stata scelta come tema del concorso. Una frase che rispecchia quanto vissuto da Antonella in prima persona derisa dai compagni che la prendevano in giro chiamandola “panino” solo perché mangiava un panino, una merenda che tutti gli adolescenti adorano. L’andare contro i pregiudizi significava per lei questo: “voi mi state guardando come una parte di me che non mi rappresenta, andate oltre”. Ed è questo il messaggio che si tenerà di portare ai ragazzi, stimolare la discussione su una tematica cara ad Antonella, l’integrazione del ‘diverso’, l’amore incondizionato verso il prossimo al di là delle diversità, l’interesse anzi per chi è, o sembra, più debole.