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Con Coldiretti i bambini diventano vignaioli per un giorno

  • In FOGGIA
  • mer 19 Settembre 2018
Con Coldiretti i bambini diventano vignaioli per un giorno

Parte dal Foggiano, per arrivare a Bari ed a Lecce, l’iniziativa sulla pigiatura dell’uva

DELICETO - Dopo la vendemmia è tempo di pigiatura per preparare il mosto che diventerà vino. Quest’anno saranno i bambini a ‘vestire’ i panni di vignaioli e divertirsi per qualche ora durante la grande festa per i baby vignaioli organizzata da Campagna Amica di Coldiretti in tre diverse città: Deliceto, Bari e Lecce.

Impareranno i nomi dei contenitori, così come come avviene la fermentazione e tanto altro che li affascinerà. Si inizia il 21 settembre nel piazzale Belvedere a Deliceto, a partire dalle ore 11, dove grandi e soprattutto piccini metteranno mani e piedi nei tini per schiacciare le uve appena raccolte e ottenere vino nell’ultimo scorcio di vendemmia. L’appuntamento live sarà replicato il 23 settembre a Bari in piazza del Ferrarese ed il 30 settembre a Lecce in piazza Bottazzi. I personal trainer della pigiatura di Campagna Amica coadiuveranno le famiglie nell’attività di pigiatura e guideranno lungo il percorso sensoriale con informazioni su zona di produzione, caratteristiche organolettiche e chimiche e modalità di servizio e abbinamenti dei più famosi vini di Puglia.

“Assistiamo ad uno storico ritorno del vino sulle tavole dei consumatori – afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – dopo che negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all'anno a 36-37 litri e pareva una discesa inarrestabile con un calo medio dell'1% annuo. I rosati pugliesi fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%. Trova conferma un momento di grande dinamicità per un comparto agricolo considerato il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione”.

La Puglia oggi può vantare 6 Igp (Indicazioni Geografiche Protette), ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’ e ‘Puglia’, e 29 i vini pugliesi Ddoc (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.

L’aumento record degli acquisti delle famiglie è trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igp (+4%) e degli spumanti (+6%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea dalla quale si evidenzia che, dopo aver conquistato bar e ristoranti, si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una profonda svolta verso la qualità come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%).

I dati in crescita sono “il risultato di un mix vincente di fattori - aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia - che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione, ma anche grazie a un ponderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia. Per questo è bene stigmatizzare che svendere, attraverso operazioni poco chiare, per pochi euro in più l’immagine e il valore di Doc o Igp affermatesi con grandi sacrifici e sforzi da parte di tutti, porta inevitabilmente a un danno collettivo incalcolabile”.


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