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Festa in piazza per celebrare l’accoglienza degli immigrati

Festa in piazza per celebrare l’accoglienza degli immigrati

Con musica e danze degli ospiti dell’Archeo Tower, africani ed asiatici, per l’integrazion

TARANTO - Una festa in piazza per celebrare l’accoglienza degli immigrati, è quella che attende tutti coloro che lo vorranno in piazza Garibaldi a Taranto il prossimo 17 giugno, con inizio alle ore 19.

Domenica, quando forse l’odissea dell’Aquarius sarà conclusa con l’arrivo della nave rifiutata dal governo italiano nel porto di Valentia, gli artisti dell’African Party cercheranno di far capire ai presenti che l’integrazione è possibile e che i migranti sono in cerca di ospitalità poiché fuggono da Paesi in guerra o ridotti alla fame. L’African Party è una grande festa dell’integrazione, che vede ragazzi italiani e africani fare musica e ballare insieme. Dal 2014, a Taranto, città dell’accoglienza che in questi giorni era pronta ad aprire il proprio porto all’Aquarius, l’integrazione si festeggia e si propaga anche così, con uno spettacolo ad ingresso libero e gratuito.

L’happening, organizzato dall’etichetta Love University Records di Francesco ‘Don Ciccio’ Grassi, si tiene ogni mese da quattro anni. “Italia e Africa danzano insieme e il mondo cambia”, recita lo slogan dell’iniziativa, che domenica 17 giugno si sposta nel cuore della città, in piazza Garibaldi, dopo essere stata a lungo ospite in periferia, nell’Archeo Tower, spazio salvato dal degrado e riqualificato da un gruppo di studenti.

Sino alle 23.30, si degusterà anche cibo africano, oltre a ballare sui ritmi afro-beat, la musica dei club africani ormai di casa a Londra e New York. E, da qualche tempo, anche a Taranto, grazie all’impegno di Don Ciccio, che sarà sul palco con Congo & African Party Crew, collettivo di ragazzi africani che rappano e danzano. «La dimensione di questa manifestazione è unica - spiega Francesco Grassi - In nessun’altra parte d’Italia esiste una festa in grado di coinvolgere tutte le nazionalità africane, e non solo. Ci sono anche indiani e pakistani. Non è una festa di comunità, ma d’integrazione: il germe dell’Italia che vorremmo avere nel futuro».

Si affacceranno anche Mama Marjas e Fido Guido, artisti tarantini da sempre impegnati nel sociale al fianco delle tante associazioni e delle cooperative che operano in città e che sono coinvolte nella realizzazione di questa festa patrocinata dall’amministrazione comunale. Ci sono due strutture che lavorano sull’alfabetizzazione dei ragazzi migranti, le Suore di via Umbria e il Cpia, la scuola di Patrizia Capobianco che con i proventi degli African Party ha potuto acquistare libri e altro materiale didattico. E c’è Abiti dal Mondo, la sartoria sociale composta da ragazzi africani guidati da Ida Chiatante. All’iniziativa hanno anche aderito le associazioni Salam e Babele, che si occupano di accoglienza, l’associazione antirazzista Ohana, la Cooperativa Nuova Airone presieduta da Anna Abbracciavento, l’associazione Agevolando Taranto, nata tra i genitori adottivi di miranti maggiorenni, e la Joe Black Production, etichetta discografica che realizza progetti musicali con i ragazzi africani. Proprio come la Love University Records, che nell’ambito del progetto African Party Crew ha prodotto “Mi manca la mamma” di Chart Starboy, giovane cantante del Gambia da qualche anno residente a Taranto.


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