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La legge sull’apprendistato e le botteghe artigiane per creare lavoro

  • In BARI
  • gio 14 Giugno 2018
La legge sull’apprendistato e le botteghe artigiane per creare lavoro

Approvata all’unanimità la nuova normativa dal Consiglio pugliese nel settore artigianato

BARI - Tra le forze economiche della Puglia, oltre all’agricoltura ed all’industria di trasformazione alimentare, c’è l’artigianato. Sono queste infatti le produzioni locali che generano lavoro, ma come tutti i settori anche questi hanno risentito molto della crisi economica nazionale. Ora sono però in ripresa.

L’artigianato in particolare, che ha visto da un lato generazioni familiari interrotte e dall’altro sorgere, a gran fatica, nuovi professionisti. Ora in aiuto di questo settore è arrivata una legge regionale approvata all’unanimità, nei giorni scorsi, dal Consiglio regionale della Puglia con nuove norme sull’apprendistato e le botteghe-scuola artigiane. Una notizia accolta con soddisfazione da Confartigianato Puglia.

La precedente legge regionale in materia di apprendistato, risalente al 2012, era ormai superata dalle numerose riforme susseguitesi a livello nazionale. La Puglia ora ha riallineato la propria dotazione normativa rispetto a quanto previsto dal D.lgs.81/2015, attuativo del cosiddetto “Jobs Act”. Allo stesso modo, era rimasto congelato il sistema delle botteghe-scuola artigiane, studiato per dare continuità e prospettive generazionali ad un comparto fondamentale per l’economia regionale, quello dell’artigianato artistico, tradizionale e delle lavorazioni su misura.

L'apprendistato, quale tipo di contratto di lavoro proprio nel campo dell’artigianato, in Puglia è sopra la media nazionale. È quanto emerge da un’elaborazione del Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Inps.

Da gennaio a dicembre 2017, proprio grazie all'apprendistato, sono stati assunti 13.203 giovani pugliesi. Rispetto all'anno prima si è registrato un incremento del 29,4% (nello stesso periodo del 2016 ne erano stati assunti 10.200), mentre la crescita in Italia si è fermata al 21,7% (da 234.650 unità a 285.508). Ancor più impressionante la performance rispetto a due anni fa: in Puglia la variazione positiva è del 113,5% (da 6.183 apprendisti a 13.203), mentre in Italia è del 61,2% (da 177.136 a 285.508).

Per la Confartigianato il contratto di apprendistato è fondamentale per vincere la sfida della disoccupazione giovanile, elevatissima nel Mezzogiorno. “Con questo tipo di rapporto di lavoro, infatti, non solo si realizza, nella reciproca convenienza delle parti, il trasferimento di saperi e competenze tra generazioni – si legge in una nota di Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia - ma anche quell’innovazione di processi e tecnologie di cui, specie nelle piccole imprese, le giovani risorse riescono ad essere promotrici”.

Il contratto può infatti essere utilizzato anche per la qualificazione o riqualificazione professionale dei lavoratori disoccupati: una potente arma in più per la ricollocazione. La normativa approvata dal Consiglio regionale riordina l’intera materia delle botteghe scuola e dei maestri artigiani. Grazie ad esso le eccellenze imprenditoriali del territorio – ce ne sono tantissime – potranno diventare veri e propri presìdi di formazione, nel modo più efficace possibile: aprendo la porta delle imprese a chiunque abbia voglia di imparare. Si tratta di un’operazione strategica che, se ben finalizzata, consentirà non solo di tutelare il saper fare della terra Puglia, ma di dare prospettive di crescita e sviluppo a tanti giovani pugliesi.

“Con questa legge la Regione Puglia suggella il suo impegno a promuovere e sostenere, d’intesa con le associazioni di categoria e le parti datoriali, progetti finalizzati alla valorizzazione e al recupero dei mestieri dell’artigianato artistico, tradizionale e dell’abbigliamento su misura utilizzando preferenzialmente il sistema regionale delle Botteghe Scuola - afferma l’assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Puglia, Sebastiano Leo - La realizzazione di interventi coordinati consentirà di promuovere opportunità di autoimpiego e occupazione giovanile, proprio nell’ambito dei mestieri tradizionali di qualità”.

Nei settori produttivi tradizionali e per quei mestieri antichi, che rappresentano una forma di ricchezza anche culturale per la Puglia, ora potranno essere introdotte più facilmente nuove energie, competenze e creatività, per un ricambio generazionale “che ci aspettiamo metta in moto un trasferimento di competenze capace di dare nuovo impulso alle produzioni di nicchia, favorendo – conclude l’assessore Leo - l’introduzione di elementi di innovazione tecnologica di processo e prodotto”.


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