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Città al lavoro per realizzare la più bella infiorata con gli ‘scarti’

  • In LECCE
  • gio 24 Maggio 2018
Città al lavoro per realizzare la più bella infiorata con gli ‘scarti’

L’ormai tradizionale Infiorata del Corpus Domini può contare su un’associazione di volontari

ALLISTE - Tra una decina di giorni il manto stradale del centro storico di Felline, frazione del Comune di Alliste, sarà ricoperto di colori e profumi con i petali dell’Infiorata del Corpus Domini che quest’anno festeggia 12 anni. Nata nel 2006, su iniziativa di un gruppo spontaneo di persone vicine all’associazione parrocchiale dell’Apostolato della Preghiera, l’Infiorata oggi prevede quadri floreali sul tema eucaristico, ai personaggi del Vangelo e della Bibbia, ma anche messaggi di pace e dediche alla natura.

L’iniziativa, che dalla sua prima edizione ha visto sempre più partecipanti volontari oltre che visitatori, continua ad attirare nuove ‘energie’ e mano d’opera, sino a diventare la tappa di primavera più attesa e sentita dall’intera comunità. La preziosa collaborazione dei fellinesi così come dei volontari dallo scorso anno ha dato vita all’Associazione Infiorata di Felline, associazione che ha il nome di “Annalisa Errico” che per prima ha introdotto questa tecnica nel piccolo borgo salentino, purtroppo prematuramente scomparsa, insieme con l’allora parroco della chiesa di San Leucio Martire, il padre francescano Giuseppe Marzano.

L’associazione, presieduta da Paola D’Ambrosio, ha programmato lo speciale appuntamento per il 3 giugno e, in questi giorni, sta prendendo le ultime decisioni sui quadri da realizzare sul tema, già scelto, il “Vangelo secondo Giovanni” con titolo del lavoro “E il Verbo si fece Carne”. Le immagini principali saranno ispirate al prologo del Vangelo Giovanneo, ma non mancheranno immagini eucaristiche, anch’esse, in qualche maniera, collegate all’evangelista Giovanni.

Singolare anche il modo di scegliere la materia prima per realizzare i quadri floreali che, tra l’altro, condiziona l’esecuzione delle opere che hanno una difficoltà in più per la vedere un disegno su carta trasformato in un grande quadro con petali di fiori appoggiato sul manto stradale. Sin dall’inizio della loro esperienza, gli infioratori fellinesi hanno lavorato e continuano anche oggi a lavorare con i fiori abbandonati nelle serre, perché fuori mercato, in quanto difettosi o ormai non più vendibili perché non più richiesti. Per i dieci giorni precedenti il Corpus Domini, tutte le mattine, all’alba, decine di infioratori, col permesso dei floricoltori, si sono recati nelle serre. Hanno riempito centinaia di casse con fiori che di volta in volta sono riusciti a reperire. Poiché la quantità e la tipologia della raccolta dipendono dalla disponibilità dei fiori abbandonati, non è possibile procedere ad una precisa progettazione di dettaglio, riguardo, ad esempio, ai colori o ai tipi di fiori da utilizzare per ogni immagine. Tutto è condizionato da quello che i volontari trovano nelle serre. La quantità del materiale a disposizione, tra l’altro, lo si conosce con esattezza solo negli ultimi giorni, a ridosso dell’evento.

Decine di pazienti signore, nell’ultima settimana, si ritrovano, poi, dalla mattina alla sera a sfogliare lentisco ed altra vegetazione tipica della macchia mediterranea ed i fiori, di cui separano e raccolgono le varie parti dai petali, alle corolle, allo stelo, alle foglie. Il tutto viene conservato con cura ed attenzione in celle frigorifere in attesa di ritornare a vivere, sia pure solo per un giorno.

La vocazione etica dell’infiorata fellinese si è definita nel corso degli anni, e migliora di edizione in edizione con l’aggiunta di altri materiali di scarto tra quelli utilizzati per comporre i quadri. Si utilizzano, infatti, fondi di caffè, segatura, sale, che pur non essendo di scarto è comunque un materiale povero e poi semi, cereali, farine, riso o pasta scaduti e quindi invendibili o non più utilizzabili in cucina. Gli infioratori fellinesi cercano, in effetti, di limitare al massimo l’utilizzo delle materie prime ancora in commercio, specie se edibili e questa è una scelta precisa dettata principalmente da motivazioni etiche, ispirate agli insegnamenti di «San Francesco d’Assisi, l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato» e al principio della ‘conversione ecologica globale’ di cui si fa promotore Papa Francesco nella sua lettera enciclica “Laudato si”.

Il dare dignità allo scarto è ciò che l’associazione Infiorata di Felline considera uno dei propri punti di forza, proponendosi di dar vita al bello con ciò che bello non è o non è più. Sta di fatto che comunque l’amore, la passione e la fede, consentono di avere sempre dei buoni risultati (come testimoniano le foto delle passate edizioni, allegate all’articolo e gentilmente concesse dall’Associazione Infiorata di Felline) tanto da attirare sempre maggior pubblico incuriosito ed ammirato dai lavori meravigliosi che la creatività, il lavoro di teste e di mani, la pazienza, l’attenzione e l’amore creano per un omaggio di fede ma anche di ringraziamento alla natura ed ai doni di Dio.


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