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Vinitaly, la Puglia in crescita e novità come il vino di Taranto

  • In BARI
  • lun 16 Aprile 2018
Vinitaly, la Puglia in crescita e novità come il vino di Taranto
(foto tratta dal sito www.vinitaly.com)

Il comparto vitivinicolo porta lavoro e innovazione nel mondo della salute e della bellezza ed altri settori

BARI - La crescita delle esportazioni dei vini pugliesi continua con nuovi record. I nuovi dati sono stati resi noti all’apertura del Vinitaly, in corso a Verona, da Coldiretti Puglia a seguito di elaborazioni su dati Istat. Nel 2017 la Puglia ha registrato un +21,5% rispetto all’anno precedente ed un valore complessivo di 149 milioni di euro. Di pari passo aumenta la produzione biologica di uve, con 15.990 ettari contro i 10.866 dell’anno precedente. Il Primitivo pugliese con un aumento del +21% è al secondo posto in Italia della classifica dei vini che hanno avuto il maggior incremento nelle bottiglie acquistate nel 2017. In particolare la provincia di Foggia è al secondo posto Italia per ore di lavoro create nel settore del vino ed al decimo posto della top ten anche il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate per la provincia di Bari.

La crescita economica del settore vitivinicolo spinge, inoltre e sempre in Puglia, ad un processo di rigenerazione rispettando la tradizione ma con un occhio attento all’innovazione ed alle tendenze del consumo. “Determinante il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia – commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – con innumerevoli opportunità di lavoro per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione”.

Secondo uno studio della Coldiretti, la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in 18 settori: agricoltura, industria trasformazione, commercio/ristorazione, vetro per bicchieri e bottiglie, lavorazione del sughero per tappi, assicurazioni/credito/finanza, accessori come cavatappi, sciabole ed etilometri, vivaismo, imballaggi come etichette e cartoni, ricerca/formazione/divulgazione, enoturismo, cosmetica, benessere/salute con l’enoterapia, trasporti, editoria, pubblicità, informatica e bioenergie.

Grande successo anche del biologico in Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico, dato testimoniato dalle numerose etichette di vini prestigiosi presenti al Vinitaly, recanti il logo europeo che distingue le produzioni biologiche. La Puglia è la seconda regione italiana con 10.900 ettari nel segmento del vino bio e biodinamico. Grande attenzione anche all’ambiente, testimoniato dall’utilizzo del ‘tappo bio’, la chiusura innovativa ‘carbon neutral’, riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale. Il regolamento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta, inoltre, un passo avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si può etichettare il vino come ‘biologico’ e non più come ‘ottenuto da uve biologiche’.

“E’ grazie ai produttori di così alto livello – dice con soddisfazione Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – che la Puglia è diventata la capofila di questo ‘rinascimento del vino’. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto”.

L’innovazione sta caratterizzando il mondo del vino pugliese, dice Coldiretti Puglia, e sta contribuendo a dare fermento ad un settore in continua crescita in termini di qualità e riconoscibilità sui mercati nazionali ed internazionali. Dal tappo in vetro, al vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare, dagli occhialini utili ad ‘immergersi’ nelle Terre del Negroamaro, fino al pesto dalle foglie di vite, sono solo alcune delle novità delle aziende, raccontate da Coldiretti Puglia in occasione del Vinitaly. Capitolo a parte, aggiunge Coldiretti Puglia, merita la diffusione del “Wine beauty” che oggi riguarda dalla crema viso alla linfa di vite, dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema anti-età alle nettare di uva.

Ed è a Verona che stanno suscitando interesse e curiosità il vigneto di Erminio Campa che caratterizza il panorama costiero di Torricella, a Taranto, con gli alberelli saldamente radicati su terreno calcareo argilloso misto a sabbia fine. L’aria di mare fa il resto. Mentre in provincia di Lecce le cantine salentine di Guagnano, in collaborazione con Firm Unisalento e AVR Lab, spin off dell’Università del Salento, coordinati dal professor Maizza, hanno messo a punto occhialini avveniristici che consentono di visitare vigne, barricaie e cantine, stando comodamente seduti in poltrona a degustare i pregiati vini salentini. Ultima novità enogastronomica da abbinare ai vini un condimento a base di foglie di vite per insaporire pasta e crostoni dell’azienda agricola Lillo di Castellaneta.

Tra le novità presentate al Vinitaly c’è “Ikkos”, il vino di Taranto presentato ufficialmente come il “vino che incarna la storia di Taranto” il cui nome è nato dal fortunato romanzo dello scrittore Lorenzo Laporta, con protagonista l’atleta magno greco, e trasformato in etichetta di Primitivo Igp. Un nuovo vino che, per farsi conoscere ed apprezzare, è approdato alla più grande vetrina del settore, grazie ad un progetto realizzato in sinergia con Tenuta Zicari. Storia, letteratura e sport si fondono con l’enologia, creando qualcosa di unico. Ikkos, infatti, nasce da uve di Primitivo allevate e raccolte interamente a mano nelle terre di Puglia: un vino che contiene in sé le gesta, la tenacia, la passione di questo atleta leggendario. Sino al prossimo 18 aprile, sarà possibile degustarlo grazie all’idea dell’imprenditrice Annamaria Salinari di continuare a portare un prodotto nuovo ad ogni edizione di Vinitaly.


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