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Cittadini tramite gruppi social si organizzano per ripulire la città

Cittadini tramite gruppi social si organizzano per ripulire la città
TARANTO Volontari intenti nella pulizia a Taranto 2 (foto tratta dalla pagina Fb Retake Taranto)

Accade con la community Retake Taranto

TARANTO - A Taranto c’è chi non ne può più di avere una città sporca ed abbandonata a sé stessa. E così uomini e donne di ogni età, semplici cittadini e professionisti, dall’impiegato all’archeologo, all’imprenditrice turistica, allo studente, al consigliere comunale, all’operaio, alla madre di famiglia, si sono dapprima ritrovati sul social network Facebook, e tra un commento e l’altro hanno deciso di agire in prima persona. Si sono rimboccati le maniche per ‘ripulire simbolicamente’ un angolo di città.

Cittadini esemplari, del fare e non di certo dello 'stare a guardare'. Si sono dati appuntamento (il terzo a breve distanza l’uno dall’altro) lo scorso 18 febbraio, ed uniti sotto il nome del gruppo di volontari, nato come community su Facebook, “Retake Taranto”, hanno indossato una pettorina rosa schocking per ripulire strade, marciapiedi, aiuole da ‘schifezze’ varie e ridonare decoro e pulizia a spazi pubblici degradati.

“I retaker – spiega la portavoce, Simona Buonsanti - sono cittadini che ambiscono a vivere in una città in cui prevalgano la legalità, il rispetto delle regole e il senso di comunità. Si attivano in modo concreto per favorire il recupero degli spazi e dare esempi di buone prassi”.

L’attività dei retaker tarantini si sostanzia in piccoli interventi, realizzati nella quotidianità: la pulizia della piazzetta , davanti alla scuola, nelle vie commerciali ed in azioni di maggiore visibilità che coinvolgono un numero maggiore di volontari. Quello di domenica scorsa, è stato il terzo ‘blitz’, nel quartiere periferico Taranto 2 dopo i due altri interventi importanti di piazza Bettolo e piazza Marconi, nel quartiere del centro cittadino.

“Gli interventi nel Borgo – aggiunge Alessandra Laghezza - sono stati più semplici: gli spazi circoscritti, l’ambito urbano più definito. Ieri invece abbiamo davvero toccato con mano cosa possa significare il degrado delle nostre periferie urbane. Spazi immensi, sommersi da decenni di spazzatura”.

Una trentina di volontari che hanno lavorato tutta la mattinata nel quadrilatero tra via Scoglio del Tonno e via Lago di Pergusa con l’obiettivo di rendere più accettabili gli spazi ad immediata portata d’occhio. Ci tratta di una ‘goccia in mezzo al mare’, mette in risalto Titti Lenoci, soprattutto laddove occorrerebbe una bonifica della zona soprattutto per la presenza di terreni abbandonati e sterpaglie, richiamo di insetti ed altri animali. Vi sono sedimentati strati e strati di rifiuti. Si corre il rischio dinnanzi a situazioni così degradate di farsi sopraffare dallo scoramento, ma l’azione dei retaker ha soprattutto un significato simbolico e loro per primi sanno che la strada è lunga e che già il fatto che vi siano cittadini che fermano l’auto per fotografarli è un primo risultato.

Accanto al gruppo di volontari di sempre, sono scesi in strada pure i boy scout dello Spirito Santo e dei SS. Medici, il gruppo Pulsano d’Amare, la Protezione civile Sert e l’Ape Calessino con due mezzi per portare da una postazione all’altra sacchi di spazzatura e volontari.

La community Retake lancia poi l’appello a tutti i cittadini di Taranto a partecipare a queste ‘spedizioni’ di pulizia. Per far parte dei gruppi di quartiere come è scritto anche nella pagina Facebook (https://www.facebook.com/groups/2071972669728032/about/) basterà segnalare la propria disponibilità…”. Il prossimo appuntamento sarà a marzo con una nuova ed importante operazione in città, con data e luogo da segnalare.

Una esperienza simile, ma sulla costa e sulla spiaggia, si era invece già tenuta a Pulsano, il 28 gennaio scorso, quando il gruppo Pulsano d’Amare, ha ripulito, con il prezioso aiuto, del gruppo scout “Agesci Pulsano 1 - Reparto Orsa Minore” la spiaggia di Montedarena con relativa differenziazione dei rifiuti raccolti. Per i ragazzi è stata occasione preziosa per parlare di biodiversità e capire quale grave impatto ha l’abbandono dei rifiuti e l’inquinamento in genere nel mare, sulle coste e per l’intero ecosistema marino. Un’esperienza replicata il 4 febbraio nello stesso luogo, con il gruppo scout “San Marco 1” e “Taranto 10”, nonché Agesci Taranto 18 e Parrocchia Concattedrale.


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