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Il progetto “Zero cani in canile” continua a suscitare interesse

  • In FOGGIA
  • lun 19 Febbraio 2018
Il progetto “Zero cani in canile” continua a suscitare interesse

Presentato a Roma e a Bari prevede il coinvolgimento in rete di persone e aziende

VIESTE - “Zero cani in canile” il progetto nato a Vieste in sperimentazione nella provincia di Foggia ed ora noto in tutto Italia, è stato presentato a Roma e a Bari per nuovi esperimenti da adottare contro il randagismo con la creazione di sviluppo economico in favore del territorio.

Il Progetto di lotta al randagismo “Zero cani in canile” ideato dalla viestana esperta di marketing territoriale Francesca Toto è stato applicato con successo dal gruppo dei volontari della Lega Nazionale per la Difesa del cane di Vieste. In sette anni ha visto l’abbattimento del fenomeno randagismo e relativi costi in favore di uno sviluppo economico e turistico Animal friendly, senza precedenti con il coinvolgimento di strutture turistiche, ristoranti, bar, lidi, cinoanimatori della Fisc, cani bagnini Scisar, escursioni, percorsi trekking e anche una gelateria per cani che lo scorso anno fece parlare di Vieste anche all’estero.

Per quest’anno è prevista una collaborazione con il motociclista e animalista Giacomo Lucchetti ed il suo progetto “Cuori in corsa”. “Zero cani in canile” ha di innovativo che non punta a combattere il randagismo con l’uso dei canili ma con il supporto di una rete di famiglie e aziende. Importante il ruolo di soggetti come le associazioni di categoria, i Parchi e i Gal (Gruppi di Azione Locale). E’ stato proprio il Gal Gargano infatti, a sperimentare qualche anno fa per primo in Italia con “Il Gal in Masseria con la Pet therapy”, un progetto che univa valorizzazione del territorio e benefici della relazione uomo-animale-natura. A Cerignola, il progetto di Vieste, è applicato da anni da “Gli Amici di Balto” e sta portando alla riconversione di un canile lager in oasi senza gabbie. “Zero cani in canile” non è più solo lo slogan di una campagna per evitare la ‘caccia’ ai randagi, ma un format nato in Puglia e da utilizzare in tutta Italia.

Il gruppo di volontari viestini, guidati da Francesca Toto, sono stati capaci di svuotare il canile di Vieste, semplicemente riuscendo a promuovere una rete di persone pronte ad adottare un cane abbandonato, dopo essere stato curato e messo in sicurezza. Il progetto prevede due fasi per ciascun cane che entra nella struttura. Durante la prima fase il cane viene curato e pulito, secondo i normali criteri con i quali bisogna crescere questi animali, nel canile sanitario. Nella seconda fase, invece, si organizza la pratica dell’adozione. I vantaggi del progetto “Zero cani in canile” sono diversi, due però i più importanti. Il primo è il contrasto all’abbandono degli animali, specie durante i mesi estivi di cani e gatti in strada. Il secondo la diminuzione di costi e meno sprechi per le pubbliche amministrazioni.

La Puglia, per esempio, ogni anno spendeva per il randagismo, e quindi per attrezzare e gestire i canili come quello di Vieste, 27 milioni di euro. Soldi adesso risparmiati. Soldi che si potrebbero moltiplicare in tutta Italia se si seguisse l’esempio del lavoro svolto dal gruppo di Vieste

Dunque per annientare il randagismo non ci sarà più bisogno di costruire o ristrutturare rifugi per animali, ma con tanta prevenzione ed il coinvolgimento di animalisti, cittadini ed aziende.


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