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In corso le gare per Robocup, ai primi posti la scuola di Brindisi

  • In BARI
  • ven 29 Aprile 2016
In corso le gare per Robocup, ai primi posti la scuola di Brindisi

Gareggianti e visitatori in fermento. Ma ci sono anche convegni ed una bellissima mostra

BARI - Il padiglione 9 alla Fiera del Levante di Bari è colmo di studenti di età compresa tra i 6 ed i 19 anni, impegnati nelle gare di Robocup Jr Italia o nelle visite didattiche per partecipare ai convegni in programma o visitare una bellissima mostra di arte realizzata con opere eseguite dagli alunni delle stesse scuole in gara e quindi da ogni parte d'Italia. I soggetti sono vari come le tecniche utilizzate, C'è chi ha dipinto su tela ispirandosi al tema dei robot, chi ai personaggi di fumetti, chi ha disegnato a matita ed altri invece, forse i più originali hanno invece utilizzato materiale di riciclo, cartone, fili elettrici e metalli vari per realizzare quadri con robot di fantasia. E poi quelli delle classi elementari tutti in carta e cartone, alcuni anche meccanici. Insomma la dimostrazione che in Italia i buoni insegnanti ci sono, gli alunni se stimolati danno ottimi risultati e quindi le scuole sono attive.

Dalle ore 9 di questa mattina sono state avviate le gare. Si è partiti con le Rescue under 19. I partecipanti sono in fermento. Qualcuno comunque ha il tempo di distrarsi pochi minuti e spiegare come funzionano i robottini da loro costruiti.

Alcuni sono in lego, altri in materiale metallico, altri ancora trasportano oggetti come ad esempio tubi vuoti di patatine. Tutti comunque si muovono lungo un percorso creato dagli studenti sotto la supervisione degli insegnanti che li hanno accompagnati. Lungo il tracciato ci sono ostacoli, previsti come da regolamento. Il percorso prevede delle mattonelle bianche (realizzate con carta adesiva bianca per renderle lucide e poter riflettere la luce) su cui sono stampate linee nere diritte o curve in sequenza. Ogni robottino, in questa gara tecnica, deve seguire il percorso cercando di effettuarlo in un tempo stabilito con il minimo di errori possibili.

I robot, per la maggior parte, sono dotati di sensori RGB (i più sofisticati hanno schede Arduino) che vedono la luce pulsata dagli stessi robottini verso il basso e riflessa sul pavimento. Se la luce è riflessa sulla parte bianca proseguono il cammino, se invece la luce finisce sulla linea nera si fermano e correggono la posizione andando sempre verso la mattonella bianca. La linea nera costituisce uno dei tanti ostacoli, ma ci sono anche delle stanze con sfere metalliche da raccogliere, oppure bottiglie o scatole, rivestite con carta bianca, o ancora stecche lungo il percorso nero. Tutti da evitare o superare per non subire penalità.

Nell'area delle gare ogni squadra, costituita da due studenti rappresentanti di una classe partecipante, ci sono i vari percorsi alcuni piani, altri più complessi con discese e salite e labirinti con tanto di pareti. Ed è qui che tutti fremono tra gareggianti, seguiti da due arbitri per ciascuna squadra, sono loro ad attribuire punteggi o a sottrarli, e spettatori.

Chi non gareggia è dietro l'area di gara intento, su tavoli a loro riservati, a perfezionare e migliorare il robot.

Nel momento in cui scriviamo al secondo al termine della quinta gara di Rescue c'è la Team_Giorgi_1 dell'istituto Giorgi di Brindisi, seguita dalla squadra Team_Giorgi_2 della stessa scuola brindisina al quarto posto.

Anna Caiati



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