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Burattini e pupazzi da creare per interagire con gli altri

Burattini e pupazzi da creare per interagire con gli altri

Esperienza laboratoriale con la docente Valentina Vecchio

MESAGNE - Il grande mondo dei burattini e pupazzi, che tanto fanno divertire ma soprattutto riflettere negli spettacoli, saranno al centro di un interessante laboratorio di teatro di figura nell’ambito della scuola internazionale di clown terapia Siclot.

L’appuntamento, giunto alla VI edizione ed aperto ad allievi esterni, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti ed appassionati, è per il 13 ed il 14 gennaio prossimi a Mesagne nell’istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo Isbem, dove dalle ore 9 e sino alle 19 Valentina Vecchio, attrice, raccontastorie e burattinaia (Cavalieri Erranti Teatro), terrà delle particolari ed interessanti lezioni. Tra queste le tecniche del teatro di figura in contesti educativi e riabilitativi, quali strumenti per creare connessioni e relazioni per un primo approccio per accedere al mondo di burattini e pupazzi.

In particolare si potrà scoprire come interagire attraverso un pupazzo o costruire insieme un pupazzo da animare. In alcuni casi un contatto diretto può provocare chiusura o timidezza, in altri casi l’utilizzo di un pupazzo mediatore facilita l’apertura attraverso un approccio ludico. Il burattino o pupazzo essendo un oggetto manovrato dalla propria mano si trova ad essere a metà strada tra “me” e “altro da me”, questo permette di riportare su esso sentimenti ed espressioni che non potrebbero emergere altrimenti. Si può dire o fare qualsiasi cosa, anche ciò che nella vita di tutti giorni non oseremmo.
Ci si potrà anche cimentare nella costruzione di un burattino, un esperienza più profonda di quanto si potrebbe credere, non solo perché si fa con le proprie mani un personaggio che si vedrà creato momento dopo momento sotto i propri occhi, ma soprattutto perché in esso si riflettono molti aspetti del costruttore per scoprire, man mano che il lavoro procede, il burattino stesso condiziona il progetto, in quanto si è liberi di cambiare idea in relazione con la propria opera ma non è possibile sbagliare. Dal punto di vista educativo costruire insieme un pupazzo è un modo per conoscersi in attività e per cominciare a condividere un percorso. Durante il laboratorio sarà possibile provare ad esplorare le possibili applicazioni del teatro di figura al di fuori dagli spettacoli: oltre a costruire in prima persona dei personaggi semplificati con materiali quotidiani, saranno dati suggerimenti su scelta dei materiali ed organizzazione del lavoro in base ai destinatari e modalità per costruirli in gruppi. È molto diverso costruire per sé, da soli o con altri, per cui si parlerà di come è possibile adattare il percorso per interagire con bambini in base alla fascia di età, anziani, o persone con disabilità. Sarà dato ampio spazio all’animazione con esercizi per entrare in connessione con l’oggetto e dargli vita, respiro, voce e movimento; sarà sperimentata l’interazione tra partecipanti anche attraverso scene o brevi storie animate collettivamente. Si potrà dedicare del tempo alla visione di libri che presentano possibilità di animazione e stimoli di partenza per condivisione di contenuti. Ai momenti teorici sarà continuamente alternata la sperimentazione in prima persona di tecniche e strategie utili e combinabili tra loro.
Il percorso sarà organizzato in due giornate intensive durante le quali sarà data prevalente attenzione ai momenti di animazione e interazione, per favorire l’utilizzo degli strumenti in contesti ospedalieri o di relazione sociale.
Tra gli argomenti da affrontare ci sono: Il respiro delle figure; Linguaggi e possibilità del teatro di figura; Materiali e tecniche in base a destinatari; La scelta delle storie o dei personaggi; Burattini e pupazzi semplificati, ombre; Progettazione di attività; ed Animazione di oggetti e burattini.

Ad occuparsi di tutto questo sarà l’esperta attrice teatrale Valentina Vecchio, nonché docente di figura per la Siclot, ha iniziato quest’arte a Bari con il teatro“Casa di Pulcinella” per poi perferzionarsi alla “scuola per pupari e cuntisti” a Palermo (presso l’associazione figli d’arte Cuticchio), e dal 2008 si occupa di narrazione e teatro di figura attraverso spettacoli che girano su territorio nazionale e laboratori, in proprio o collaborando con diverse compagnie. La formazione continua in giro per l’Italia con maestri del settore e partecipazione a festival internazionali. Partendo sempre dal racconto, una parte del suo lavoro è legato ai laboratori di costruzione e animazione per bambini o insegnanti, con metodologie e materiali differenziati per fasce d’età e contesti, a partire dal nido e passando attraverso bisogni formativi speciali, sempre cercando con i partecipanti un linguaggio universale del quale il burattino possa diventare strumento.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni contattare la società cooperativa sociale “Naukleors” onlus di Brindisi via email a info@naukleros.com o visitare il sito www.naukleros.com.


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