SELECT * FROM conf_articoli WHERE non_visualizzare=0 and id=4077 ORDER BY ordine DESC, id DESC

Nuova icona di S. Vittoriano sarà affissa nella chiesa dell’Immacolata

  • In BARI
  • sab 25 Marzo 2017
Nuova icona di S. Vittoriano sarà affissa nella chiesa dell’Immacolata

La consegna ufficiale avviene in concomitanza con la ricorrenza della sua ascesa al cielo

ADELFIA - San Vittoriano martire, compatrono di San Trifone ad Adelfia, finalmente avrà la nuova icona. Domani, 26 marzo, sarà infatti consegnata ufficialmente nella Chiesa dell’Immacolata di Adelfia, la nuova icona del martire venerato nella suddetta parrocchia e che custodisce le reliquie del suo corpo.

L’evento, ne siamo certi, vedrà sicuramente riuniti i due borghi di Canneto e Montrone da sempre ‘rivali’ anche nelle feste patronali tanto da mostrare questa concorrenza soprattutto negli spettacoli pirotecnici di cui la città Adelfia è nota, poiché Canneto per San Vittoriano e Montrone per San Trifone di anno in anno, di ricorrenza in ricorrenza organizzano e mostra spettacoli sempre più belli tali da attirare sempre molto pubblico.

L’occasione sarà dunque quella di veder riunite due comunità di Adelfia in un’unica chiesa per ammirare l’icona del Santo dove sono custodite le reliquie di San Vittoriano dal 27 marzo 1736, a seguito di una donazione fatta da papa Clemente XII al principe del Marocco don Lorenzo Bartolomeo Traiano in occasione della sua conversione al cristianesimo. Nel mese di maggio del 1736, il principe del Marocco a sua volta donò il corpo santo a Donna Petronilla Guglielmini, principessa di Canneto, moglie di Gian Giuseppe Gironda. Nel luglio del 1753 Gian Giuseppe Gironda donò le reliquie di S. Vittoriano alla Chiesa di SS. Maria della Stella in terra di Canneto di Bari, dove giunsero il 23 luglio del 1753, accolte con grande gioia e fede dal popolo e dall’arciprete don Nicola Macina. Vittoriano, come racconta la storia, nacque a metà del V secolo (tra il 440 e il 450 d.C.) ad Adrumeto, l’odierna Sussa, sulla costa orientale della Tunisia, da una nobile famiglia, la più ricca nel territorio dell’Africa. Quando il padre di Vittoriano era governatore di Adrumeto, l’Africa settentrionale era occupata dai Vandali di Genserico, il quale, essendo ariano e negando la divinità di Cristo iniziò a perseguitare i cristiani. Dopo la morte di Genserico, suo figlio Unnerico inizialmente rallentò le persecuzioni contro i Cattolici e nominò Vittoriano proconsole di Cartagine, ma poi, a partire dal 480 Unnerico, vedendo rifiorire il cristianesimo, avviò una nuova e più cruenta azione persecutoria contro i cattolici: espulse tutti i vescovi e preti, impose la chiusura di tutte le chiese e infierì contro chiunque non si fosse convertito all’arianesimo. Unnerico inviò un messaggio al proconsole Vittoriano, il quale godeva di ottima reputazione ed era conosciuto come fervente cristiano, chiedendogli di abbandonare la sua fede. Il vescovo Victor Vitensis, che all’epoca fu un testimone diretto e contemporaneo dei fatti, riferisce che Vittoriano si oppose con decisione alla richiesta di Unnerico che, inferocito per questa risposta, ordinò che Vittoriano fosse imprigionato e torturato. Dopo aver subito feroci supplizi che Victor Vitensis definisce inenarrabili, il 23 marzo del 484 Vittoriano fu fatto decapitare.

Prima dell’apposizione nella chiesa dell’Immacolata di Adelfia, dell’icona a lui dedicata, è prevista per domani 26 marzo alle ore 18.30 una Santa Messa in onore sempre di San Vittoriano, in occasione della sua nascita al cielo, presieduta da don Mimmo Minafra, parroco e iconografo. Seguirà la presentazione dell’icona da parte dell’artista, sacerdote Mimmo Minafra, e presentazione della storiografia del Santo Vescovo e Martire di Cartagine a cura di Francesco Ferrante e Michele Nitti attraverso brevi cenni storici su San Vittoriano.


Articoli più letti