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Un seminario per discutere sul ruolo della cultura che trasforma

  • In BARI
  • mer 22 Marzo 2017
Un seminario per discutere sul ruolo della cultura che trasforma

Saranno coinvolte le scuole, insieme con enti, istituzioni ed associazioni

BARI - Carmelo Bene, la poetica dell’assenza e la cultura che trasforma saranno protagonisti di alcuni eventi in programma ad Andria ed a Bari per la Giornata mondiale del teatro, istituita dal Governo con decreto del Consiglio dei Ministri il 6 novembre 2009, aderente a quanto istituito a Vienna nel 1961 dall'ITT (Istituto Internazionale del Teatro).

A Bari il Consiglio regionale della Puglia ha organizzato il seminario “La cultura che trasforma luoghi e persone” in occasione del prossimo 27 marzo e dell’VIII giornata dedicata al teatro. I ragazzi delle scuole superiori e gli studenti universitari avranno la possibilità di riflettere ed approfondire l’argomento, ed in particolare all’opportunità che la cultura offre per ripensare i luoghi ed arricchire gli individui. L’appuntamento è nell’aula del Consiglio Regionale della Puglia, (via G. Capruzzi, a Bari), ed è organizzato con diversi partner, il Comune di Bari, Teatro Pubblico Pugliese, Teca del Mediterraneo, Comitato Giovani dell’Unesco, Università degli Studi di Bari Aldo Moro Dipartimento Lelia, Pugliapromozione, Apulia Film Commission e Libreria Laterza.

In particolare il Teatro Pubblico Pugliese ha previsto vari eventi per il Comune di Bari-Assessorato alle Culture, come “Verso Genet”, il percorso di avvicinamento allo spettacolo Santo Genet della Compagnia della Fortezza, regia di Armando Punzo, in programma al Teatro Petruzzelli di Bari il 25 e 26 marzo 2017. La presenza della Compagnia della Fortezza, fondata ventinove anni fa nel carcere di Volterra da Armando Punzo e diventata una delle più importanti e premiate compagnie di teatro, sono la dimostrazione che le utopie sono realizzabili e testimonia la concretezza della trasformabilità anche di quello che sembra destinato a non cambiare mai. Insomma la cultura può davvero cambiare luoghi e persone. Il principio di speranza di cui si nutrono le opere di Armando Punzo rappresenta, allora, uno dei doni più preziosi che si possano passare durante un seminario aperto a giovani studenti. Il seminario si concluderà con le testimonianze del liceo artistico “Federico II, stupor Mundi” di Corato, del liceo “Spinelli” di Giovinazzo, del liceo “Flacco” di Bari e dell’istituto “Vivante” di Bari.

Sino al 25 marzo la Libreria Laterza, nella sede di Bari, ospita la mostra “Nei salotti di Irma”, installazione video di Stefano Vaja, fotografo ufficiale della Compagnia della Fortezza. L’esposizione raccoglie in video con le musiche di Andrea Salvadori gli scatti più belli di Santo Genet, dal primo studio nel Carcere di Volterra ai successi nei grandi teatri all'italiana. Il 24, alle ore 18.30, sempre nella Libreria Laterza, ci sarà l’incontro con il regista per una riflessione a cavallo tra letteratura e teatro dal titolo il “Teatro dei libri di Armando Punzo”. Muovendo dall'ultima monografia “È ai vinti che va il suo amore (Clichy 2013)“, attraverso una selezione di pubblicazioni e interventi scritti, a cura di Rossella Menna, Armando Punzo e gli ospiti Maria Laterza, Rossella Menna e Maria Grazia Porcelli, discuteranno sul tema.

Sempre in occasione della Giornata mondiale del teatro, una iniziativa è promossa ad Andria per il 24 marzo dall’associazione di promozione sociale “L’Altrove”. Si tratta di una conferenza intitolata “La poetica dell'assenza da Carmelo Bene a Matteo Salvatore”, durante la quale interverrà il professor Onofrio Romano che dialogherà con Giovanni Lullo, presidente dell’associazione. Dalle ore 19.30, presso il Laboratorio Urbano Officina San Domenico (via Sant’Angelo dei Meli n. 36, nel centro storico di Andria) si svolgerà un momento di analisi e studio dedicato alla “poetica dell’assenza” nell’ambito teatrale e artistico così come la intende il professor Romano, docente associato di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari.

Il tema della “poetica dell’assenza” è storicamente legato alla Puglia «allenata ad essere al contempo dominata da un centro e distante da ogni centro, dal potere, dalle grandi civiltà. Questa condizione liminare è alla base della costituzione anti-identitaria del popolo che vi risiede, ovverosia di un’antropologia dell’assenza» scrive il professor Romano in un suo articolo intitolato Poetica del tacco. Alcuni artisti pugliesi, alcuni operatori dell’immaginario hanno saputo attraversare l’antropologia dell’assenza in maniera magistrale, ponendola alla base della loro poetica.


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