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- BARI
- dom 16 Aprile 2023
BARI -
Sono circa il 15% le donne in Italia, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, affette dalla sindrome vulvo vestibolare (Svv) nota anche come vulvodinia. Una malattia che si manifesta con un dolore persistente nella zona vulvare e di cui si sente parlare poco perché poco conosciuta e di cui spesso si ha timore di parlare anche perché le stesse visite od esami possono essere dolorose.
La patologia cronica, ancora poco nota in quanto la diagnosi è complessa, ad oggi vede pochi ambulatori ginecologici specializzati e sino ad ora tutti privati. Le donne che ne soffrono spesso devono attendere anni prima di avere la giusta diagnosi con influenze negative nella loro qualità di vita. Ad oggi diversi studi clinici e sperimentali, hanno stabilito che la malattia dipende da molteplici fattori e si manifesta con un dolore di tipo neuropatico, ossia un dolore determinato da una lesione primaria o da una disfunzione del sistema nervoso. Inoltre si stima che una persona affetta da una di queste malattie croniche spenda dai 20mila ai 100mila euro.
A Bari l’Asl ha quindi pensato ad attivare il primo ambulatorio pubblico dedicato a diagnosi della vulvodinia, con trattamento della patologia. Nell’ambulatorio, aperto dal 16 dicembre 2022 nell’ospedale San Paolo, è attiva una équipe multidisciplinare.
Il nuovo servizio anticipa quell’attenzione necessaria e dovuta ad una malattia abbastanza diffusa nella popolazione femminile, tanto da essere diventata di recente oggetto di una proposta di legge nazionale mirata al riconoscimento di malattie croniche e invalidanti nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).