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25 milioni per diversificare la coltura dopo la Xylella

  • In BARI
  • sab 05 Novembre 2022
25 milioni per diversificare la coltura dopo la Xylella

Sono 78 le specie previste, tra cui mandorli e ciliegi

LECCE - Mandorli, ciliegi, fichi, agrumi, prunus, citrus, e albicocchi sono tra le 78 specie ammesse alla riconversione verso altre colture nelle zone del Salento dove è in programma la diversificazione a seguito del disastro causato dalla Xylella Fastidiosa che ha colpito 21 milioni di ulivi tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto.

A riguardo il Mipaaf ha previsto contributi per l’impianto nelle zone infette per un totale di 25 milioni di euro. Ad annunciarlo è la Coldiretti Puglia a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole “Criteri e modalità di concessione dei contributi in attuazione del «Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia»”.

Dei 25 milioni, 10 milioni di euro provengono dai fondi dell’annualità 2020 gli altri 15 milioni di dai fondi dell’annualità 2021, afferenti al «Fondo per la realizzazione di un Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia».

Le 78 specie ammesse si sono dimostrate resistenti o immuni all’organismo nocivo nelle zone infette in cui si opera l’eradicazione, e ciò riguarda agrumi, il pesco, l’albicocco, il susino, il mandorlo. Queste specie colturali “hanno dimostrato – rileva Coldiretti Puglia sulla scorta dello studio scientifico dell’IPSP del CNR di Bari – che la presenza del batterio risulta in media inferiore all’11% su mandorli e ciliegi. Questo dato confrontato con quanto ottenuto nelle tesi con piante di olivo, con la media di piante infette del 74,43%, indica una percentuale significativamente più bassa di infezione di mandorlo e ciliegio.

Il mandorlo è da tempo considerato resistente e tollerante – riferisce Coldiretti Puglia - in una misura almeno uguale, se non superiore, alle varietà di olivo resistenti, per le quali è autorizzato l’impianto, secondo gli studi del CNR di Bari, mentre gli agrumi, il pesco, l’albicocco ed il susino sono risultate immuni alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca da prove scientifiche del CNR di Bari, già ampiamente validate nel 2016.

La sperimentazione, la ricerca, gli innesti per salvare gli olivi monumentali e lo studio della biodiversità rappresentata dalle piante selvatiche nate da incroci spontanei, sono temi – spiega Coldiretti Puglia - di sicuro interesse e di concreta speranza che vanno supportati in modo tangibile, così come i progetti di rinaturalizzazione.

Intanto proseguono gli studi in Puglia, dove sono già oltre 30.000 i semenzali osservati, numerosi semenzali – conclude Coldiretti Puglia - già a frutto che hanno superato la fase giovanile, di cui 190 asintomatici selezionati ed analizzati con PCR quantitativa, 33 semenzali risultati privi del batterio a 3/4 successive analisi, di cui 23 già riprodotti e pronti per essere sottoposti ai test di patogenicità, dove i risultati attesi riguardano nuove fonti di resistenza nuove varietà, uniche e nate in loco da genitori autoctoni, nuovi genitori locali per attività di incrocio, alla base del progetto di ricerca e sperimentazione ‘Resixo’ condotto dal CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP Bari).


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