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Un Presidio Slow Food per la cozza tarantina

Un Presidio Slow Food per la cozza tarantina

Si sono impegnati ad applicare il Disciplinare tecnico oltre 40 mitilicoltori

TARANTO - Con l’impegno da parte di oltre quaranta mitilicoltori tarantini, ad applicare il Disciplinare tecnico nelle loro produzioni, è ufficialmente nato il “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina”. La cozza tarantina - grande, nera e piena - già riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale pugliese dal Ministero delle Politiche agricole, proveniente da allevamenti sostenibili ha compiuto un altro importante passo avanti nel solco della qualità, nella valorizzazione della produzione tipica, ma anche nella difesa del lavoro e della legalità.

Si è dunque concluso il percorso realizzato nell’ambito di “ReMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare”, un progetto realizzato dal Comune di Taranto grazie a un finanziamento del Por Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.6. Sub-Azione 6.6.A “Riqualificazione Integrata dei paesaggi costieri”, e da Slow Food Puglia.

Non solo difesa e valorizzazione del comparto della pesca e dell’acquacoltura ma inizio della costruzione di un futuro sostenibile per una città che merita un mare pulito con prodotti di qualità certificati. A vantaggio di consumatori, consapevoli di scegliere in sicurezza, e a tutela di un’intera filiera dove la cooperazione diventa strumento indispensabile. “I pescatori hanno fatto un rilevante salto di qualità mettendosi insieme, non solo per intercettare risorse messe a disposizione, ma anche per abbattere i costi e ragionare con il mondo della ricerca, con il sistema universitario, le istituzioni e dotarsi di certificazioni di qualità, che determinano fortemente un’inversione di tendenza – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, tra l’altro tarantino, Donato Sventagliata - I pescatori oggi dimostrano grande acume e sensibilità: è un segnale della voglia di dare prospettiva alle loro famiglie e ai loro figli, in particolare, perché possano tornare a svolgere questa straordinaria ed essenziale attività”. La risorsa mare ha ancora tanto da dare in termini economici, ma anche occupazionali, culturali e sociali.

I Presidi Slow Food, comunità nata nel 1999, per il recupero e la salvaguaria di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall’omologazione, con l’impegno a tramandare tecniche di produzione e mestieri, sono oggi oltre 200 in Italia e riuniscono oltre 1600 piccoli produttori tra contadini, pescatori, norcini, pastroi, casari, fornai e pasticceri. In Puglia sono 18 e 10 comunità tutti con prodotti certificati con l’inconfondibile marchio della chiocciolina rossa.

“Questo è un Presidio speciale, che va molto oltre il prodotto - ha sottolineato la  direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano - È una scommessa sul futuro di questa città. Una sfida importante che, se si vince qui, in un contesto così complesso, può diventare un esempio, un simbolo per molte altre aree del paese”.

Il Presidio della cozza nera tarantina è un progetto che rientra nella mission di Eco.Pa.Mar – “Ecomuseo Palude La Vela e Mar Piccolo” e nelle finalità del “Parco regionale naturale del Mar Piccolo”. Al lungo percorso, largamente condiviso e partecipato, del “Disciplinare tecnico” hanno partecipato Istituzioni, associazioni di categoria, stakeholder del territorio e, soprattutto, operatori del settore che hanno potuto dare un loro contributo alla stesura definitiva presentata oggi in Regione Puglia.

Il disciplinare definisce per la prima volta la procedura per la produzione della cozza nera tarantina con determinati standard che garantiscono la tracciabilità e la qualità del prodotto a favore dei buyer e dei consumatori, elemento fondamentale per operare sui mercati globalizzati sempre più attenti a questi fattori. Le procedure del Disciplinare tecnico prevedono, inoltre, una maggiore attenzione al rispetto e la salvaguardia dell’ecosistema marino, interessando anche la produzione dei rifiuti e l’attuazione delle procedure per limitare l’impatto ambientale. Tra queste l’impiego delle retine compostabili per la coltivazione dei mitili al posto di quelle di plastica tradizionale, un prodotto innovativo di Novamont, azienda italiana leader nel settore delle bioplastiche, che permette di ridurre le matrici inquinanti. Di fatto il Disciplinare tecnico disegna una moderna impresa di mitilicoltura ecosostenibile e attenta all’ambiente, in grado di garantire la qualità di questo prelibato prodotto.

Ha un importante riconoscimento del valore economico e sociale della mitilicoltura tarantina, un comparto produttivo fondamentale per la Blue economy, importante asset del nuovo modello sostenibile di sviluppo economico del territorio jonico, finalmente rispettoso delle risorse naturali. 
Nella gestione del “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina” saranno coinvolti Slow Food Puglia, il Comune di Taranto, l’Istituto di Ricerca sulle Acque CNR – Taranto e il Parco regionale del Mar Piccolo.


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