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Nella “Villa” è tornata la storica capasa

  • In LECCE
  • mar 12 Aprile 2022
Nella “Villa” è tornata la storica capasa

Simbolo della civiltà contadina, della famiglia e della storia del territorio

NARDO' - La capasa, il vaso cilindrico in creta, senza manici utilizzato dai contadini e dalle casalinghe di un tempo per conservare provviste di olive, peperoni, melanzane sott’olio o sott’aceto, piuttosto che fichi secchi, carrube, alici sotto sale, sugna, ricotta salata, legumi o altri alimenti, a Nardò è tornata a farsi ammirare nel giardino comunale.

Una storica rappresentazione è di nuovo esposta all’aperto al pari di altri onorati monumenti che testimoniano parte della storia di un popolo. E’ infatti stata recuperata la storica capasa, dopo decenni di deposito, e posizionata in via XX Settembre in cima alla rimodernata fontana. L’oggetto simbolo della civiltà contadina e delle famiglie di un tempo, testimonia un pezzo della vita familiare e agricola. Poteva infatti avere dimensioni variabili tra i 20 e i 40 centimetri di altezza, per una capienza dai 5 ai 20 chilogrammi, più piccola del cosiddetto capasone utilizzato per conservare vino o olio, ma con le stesse funzioni. Oggi è diventata oggetto d’arredo per tavoli o mobili che in vari colori abbelliscono gli ambienti più moderni.

A Nardò invece ha ritrovato la sua collocazione affinché neretini, insieme con curiosi e turisti, possano conoscerla e apprezzarla. Restaurata, è stata posta al centro della fontana della “villa” storica. Il grosso recipiente di terracotta, quello che era l’antenato dei moderni contenitori in plastica, è simbolo della terra di Puglia ed in particolare del Salento. A Nardò dopo un decennio chiuso in un deposito della vicina scuola intitolata a “Dag Hammarskjold”, l’Amministrazione comunale ha previsto l’intervento di riqualificazione della fontana. Insieme con la manutenzione degli impianti idrico ed elettrico, è stata rifatta la superficie e ripristinata l’aiuola ad anello circostante con verde e piantine. La capasa è invece stata oggetto di ripulitura ed è stata fissata (con un’anima in ferro) alla base in pietra di Apricena alta un metro. La storica capasa ha, conservato il suo antico valore, ma acquistato modernità.

A svelare il nuovo volto della fontana il sindaco Pippi Mellone alla presenza di assessori e consiglieri comunali e di tanti cittadini. “Era un desiderio di molti neretini – ha spiegato il primo cittadino – soprattutto dei più nostalgici e legati alle nostre radici. Abbiamo recuperato la capasa, abbandonata ormai da decenni, in un deposito della scuola e abbiamo colto l’occasione di impreziosire in maniera significativa il recupero della fontana della “villa”, aggiungendo un elemento identitario a un’operazione di decoro e arredo urbano. In tanti ricordavano la capasa, il rito delle passeggiate e il carico di significati di un simbolo della Nardò che fu. Siamo abituati a guardare al futuro, ma con il massimo rispetto delle cose belle del passato”.


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