BARLETTA - Quattro giovani barlettani tra i vincitori del Pre...
- BAT
- lun 13 Marzo 2023
BARLETTA -
Affetta da rara sindrome che può provocare infarti cerebrali, una donna di 68 anni è stata salvata grazie ad un lavoro d’equipe nell’Uoc di Neurologia del Presidio Ospedaliero “monsignor Dimiccoli” a Barletta. La patologia - che colpisce in età adulta - ha insorgenza sporadica ed è ad alto rischio di mortalità se non tratta in tempi brevi.
Il caso è stato risolto con successo grazie ad una intensa attività intraziendale di collaborazione di cui sono stati protagonisti i reparti di Neurologia, Otorinolaringoiatria, Medicina, Radiologia di Barletta nonché Radiologia e Medicina Interna di Andria. Lo studio scientifico è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Intractable & rare disease research” specializzata in ricerche significative sulle malattie rare non curabili.
La sindrome di Lamiere è una tromboflebite settica della giugulare interna che insorge come complicanza di un ascesso peritonsillare ed è in grado di colpire i polmoni o altri organi (persino le ossa), nonchè provocare infarti cerebrali, emorragie cerebrali, crisi epilettiche, aumento della pressione intracranica con disfunzione di numerosi nervi. Viene curata con antibiotico e anticoaugulanti e, in molti casi, con un drenaggio chirurgico con asportazione dei tessuti necrotici e aspirazione del materiale purulento. Ma perché abbia effetto si deve intervenire in pochi giorni sia con esami diagnostici mirati che con le cure adeguate. Proprio la complessità degli effetti collaterali richiede quindi la continua consulenza di diversi specialisti.
Nel caso in questione la donna lamentava, come sintomi, cefalea e paralisi bilaterale del sesto nervo cranico a seguito di sinusite, ed è stata curata con la sola terapia antimicrobica empirica e approccio conservativo.
“Abbiamo affrontato una situazione fortemente a rischio – ha affermato il dottor Maurizio Giorelli, direttore Uoc Neurologia nell’ospedale di Barletta e primo firmatario del lavoro pubblicato – che ha riguardato una paziente affetta da una sinusite sfenoidale ed una mastoidite sinistra che le avevano provocato una trombosi settica infettiva della vena giugulare interna di sinistra e di numerosi seni venosi cerebrali. La paziente, risolta la patologia, sta bene ed è in attesa di eseguire un controllo di risonanza encefalo”.
Una vetrina prestigiosa quella dell’“Intractable & Rare Diseases Research” che evidenzia quanto sia necessaria e proficua la cooperazione tra più reparti di diversi presidi ospedalieri specie nell’affrontare un campo molto articolato, come quello delle malattie rare, che richiede una elevata interazione tra diverse unità ed uno spirito di massima cooperazione.
“Questa pubblicazione – ha proseguito il dott. Giorelli - ci rende orgogliosi del lavoro d’equipe svolto fra tutti i colleghi co-autori del lavoro che ringrazio per l’esemplare collaborazione virtuosa e funzionale grazie alla quale siamo riusciti a risolvere una così particolare e complessa problematica clinica”.