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Un documentario per raccontare l’amore dei volontari per i randagi

Un documentario per raccontare l’amore dei volontari per i randagi

LATIANO - L’amore per gli animali, cani e gatti in particolare, per i volontari non conosce soste e, spesso, nemmeno limiti così come l’immenso amore e rispetto che hanno per loro. A Latiano una documentarista originaria di Oria, Paola Ghislieri, ha girato un video per spiegare l’impegno dei volontari dell’Enpa di Latiano. Lo ha fatto dopo aver conosciuto una delle volontarie dell’Ente protezione animali mentre girava un altro documentario dedicato alla Xylella fastidiosa sul paesaggio che sta devastando. A Pugliapositiva, la regista racconta di essere “rimasta impressionata dall’impegno, l’amore e la passione che aveva per gli animali e le ho chiesto di poter documentare il lavoro dell’associazione di cui fa parte”. 

Da questa conoscenza è nato un video non solo interessante ma anche toccante in cui sono stati coinvolti diversi volontari: Erika Mazza, presidente Enpa Latiano, Michele Argentieri, Rosalba Marzo, Marzia Epifani, a naturalmente Anna Maria Caliolo. Il racconto della vita quotidiana di questi curatori di animali randagi spesso abbandonati, feriti, moribondi, malati e sfiduciati da quello che dovrebbe essere il loro “amico” per natura, inizia proprio dall’esperienza di Anna Maria Caliolo.

Nel video sono raccontate le storie di diversi animali ma pure dei volontari che hanno preso un grande impegno e che spesso, troppo spesso, fanno tutto con le loro forze e a loro spese. Una cinquantina i cani di cui l’Enpa si occupa, e circa 700 quelli fatti adottare in anni di volontariato, per la maggior parte nel Nord Italia. Tutti gli “amici a quattro zampe”, dopo le cure in appositi centri, diventano cani del territorio, tanti quelli seguiti da anni. Emerge dai racconti il grande problema del randagismo per cui la soluzione, oltre che con le adozioni, sarebbe quella della sterilizzazione a tappeto per poi rimetterli sul territorio. C’è chi racconta dell’esempio avuto dalla famiglia, come quello trasmesso dalla nonna. “La cosa più bella è vederli liberi sul territorio e non chiusi nei canili” dice nel video Caliolo mentre distribuisce mangime e coccole in un uliveto. Non manca chi sottolinea che questi animali, proprio perché abbandonati o maltrattati, sono spesso diffidenti in quanto “hanno conosciuto il lato umano più spregevole” e le difficoltà, sempre poi ripagate, per recuperare fiducia e comportamento di questi speciali “amici”.

Nel video viene anche raccontato cos’è l’Enpa, e l’importanza di poter utilizzare case o costruzioni abbandonate come rifugi. Il video si conclude con una carrellata di foto di cani e gatti adottati e felici nelle loro nuove case, la stessa videomaker al termine di questa esperienza ha deciso di adottare una gattina chiamata Yvette incontrata proprio durante le riprese.


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