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Oncologico di Bari tra i Centri Europei di riferimento dei tumori rari

  • In BARI
  • ven 12 Marzo 2021
Oncologico di Bari tra i Centri Europei di riferimento dei tumori rari

Si occuperà ed interagirà in particolare per i sarcomi dei tessuti molli

BARI - L’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari che è anche Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico) è entrato nella rete dei Centri Europei di riferimento per i tumori rari, in particolare per sarcomi dei tessuti molli dell’adulto che colpiscono muscoli, tessuti connettivi (di organi, ossa e muscoli), vasi sanguigni o linfatici, nervi, legamenti e tessuto adiposo.

La Commissione Europea, nei giorni scorsi, ha conferito il riconoscimento di idoneità e di accreditamento fra i Centri Ern/Euracan, la rete di riferimento europea (Ern-European Reference Networks) fra cui è compresa l’Euracan (la rete telematica Europea per i tumori solidi e rari negli adulti, European network for Rare adult solid Cancer). Queste reti virtuali, specializzate in patologie rare e complesse, mettono in collegamento medici e infermieri di tutt’Europa, per condividere conoscenze, competenze, esperienze e iniziative così da garantire a tutti i pazienti, in ogni parte d’Europa, l’accesso a un’assistenza adeguata e all’avanguardia.

L’Irccs di Bari, in particolare, è stato accreditato per la diagnosi e la cura dei sarcomi dei tessuti molli dell’adulto, un particolare tipo di tumore che colpisce i tessuti di origine mesenchimale, come il tessuto adiposo, muscolare, nervoso, fibroso e vascolare. I sarcomi dei tessuti molli dell’adulto sono tumori rari, costituiscono appena l’1% dei tumori solidi e, al momento, se ne conoscono almeno 50 sottotipi. Questo genere di tumore colpisce circa 3 persone ogni 100 mila, con un picco di incidenza intorno ai 50 anni. Si calcola che, in Italia, ci siano circa 3500 persone affette da questa patologia. I sarcomi, soprattutto nelle fasi iniziali, non presentano sintomi specifici e possono rimanere asintomatici. Per questo spesso sono diagnosticati tardi, quando la malattia è già in fase avanzata ed è per questo che la sopravvivenza a 5 anni non oltrepassa il 15% dei casi nelle forme che hanno già dato metastasi.

Per curare questi tumori, così insidiosi, è quanto mai necessario che la proposta terapeutica, cioè le cure a cui si deve sottoporre il paziente, sia valutata da un gruppo multidisciplinare, cioè da un team composto da diversi specialisti, dal chirurgo all’oncologo, passando per il radioterapista, che poi propongono al paziente il percorso di cura più appropriato. Proprio la presenza di più specialisti, che collaborano fra loro, è una delle specificità dei Centri di Riferimento Europei. Per potersi accreditate nel network, inoltre, sono necessari altri requisiti fra cui il numero dei casi trattati, le buone pratiche di cura, certificate anche attraverso standard internazionali, l’organizzazione e la gestione del centro, le attività di ricerca, le risorse e la strumentazione tecnica disponibile, gli aspetti umani di cura e presa in carico del paziente.

«Siamo orgogliosi di questi riconoscimento – commenta a riguardo Michele Guida, responsabile della struttura semplice dipartimentale dei tumori rari e melanoma dell’Istituto Tumori di Bari – perché riconosce e premia il lavoro di ricerca e cura svolto ormai da molti anni, ma soprattutto perché offrirà ai nostri pazienti opportunità di cura migliori, senza più diseguaglianze territoriali di accesso. Grazie alla collaborazione con gli altri Centri europei della rete, saremo infatti in grado di fornire un’assistenza altamente specializzata, più elevati standard di ricerca e, di conseguenza, nuove opportunità terapeutiche per i nostri pazienti».
Per la città di Bari, la Puglia e la sanità si tratta non solo di un riconoscimento all’Istituto Oncologico barese ma della possibilità di offrire a tutti le migliori cure possibili insieme con le competenze più eccellenti.


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