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'Nuovi' reperti da vedere alla mostra di Torre Chianca

  • In LECCE
  • lun 03 Agosto 2020
'Nuovi' reperti da vedere alla mostra di Torre Chianca

Si tratta di anfore di varie epoche e un ceppo d'ancora romana

PORTO CESAREO - Anfore e un imponente ceppo d’ancora romana sono i reperti archeologici che saranno esposti per la prima volta a Porto Cesareo, nella torre di Torre Chianca nota anche come Torra Costiera di Santo Stefano, per la mostra “Storie del mare”. Si tratta di reperti tutti ritrovati nel mare della città salentina e custoditi nel Museo Castromediano di Lecce dove sono conservati da tempo.

A tre anni di distanza dall’apertura della mostra “Storie dal mare di Porto Cesareo” con la statua del dio Thoth e le recenti scoperte di archeologia subacquea, che ha visto tornare a Porto Cesareo, seppur temporaneamente, la preziosa statuetta in basalto conservata presso il Marta di Taranto, è stata inaugurata una nuova edizione con altri reperti provenienti dal mare.
Anfore e ceppo d’ancora romana sono stati trasferiti dal Museo Castromediano di Lecce grazie a un’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.

Le anfore hanno origini ed età differenti, a testimoniare le diverse rotte e i vari circuiti commerciali, diretti o di redistribuzione, che hanno interessato questo tratto di costa: anfore provenienti da Corinto, dal Nordafrica o dalle colonie puniche della Sicilia occidentale, dal Mediterraneo orientale, o da regioni più vicine, come l’area dello Stretto di Messina o lo stesso Salento. L’arco cronologico va dall’età arcaica (VI secolo a. C.) all’età medievale, a dimostrazione dell’incessante vocazione marittima di questa terra. Il ceppo in piombo di età romana, con la tipica decorazione ad astragali, sarà integrato delle parti lignee dell’ancora, in modo da rendere comprensibili l’aspetto, le dimensioni e funzionamento di questo fondamentale attrezzo della nave in età antica.

L’iniziativa si pone in continuità con la mostra “Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta il Salento” (Aeroporto di Brindisi, dal 5 luglio 2019) dove è stata esposta, nel modulo “La bellezza ritrovata”, la statua originale del dio Thot, poi sostituita dall’eccellente dal Comune di Porto Cesareo. La mostra archeologica di Torre Chianca è stata infatti uno dei 9 luoghi della cultura del Salento che hanno concorso alla realizzazione della mostra all’Aeroporto di Brindisi, dando vita a una rete e a sinergie che continuano ancora, con la serie di eventi previsti a seguito della proroga della mostra fino al 10 gennaio 2020.
Nella stessa torre, inoltre, è possibile ammirare la mostra archeologica permanente costituita da numerosi e interessanti reperti tutti ritrovati nel bacino del mare di Porto Cesareo. Per informazioni si può chiamare il 328.2558560 (ore 10.30-12.30 o 18-21).


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