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Pronti due ‘schifarierri’ per il Palio dell’Arca di San Teodoro

Pronti due ‘schifarierri’ per il Palio dell’Arca di San Teodoro

La tradizionale gara sarà organizzata dal Circolo Remiero Brindisi

BRINDISI - Per la festa in onore del Santo patrono, Teodoro, in programma i primi di settembre, la città di Brindisi si sta preparando. Nonostante non sia ancora certo lo ‘sblocco’ per le feste patronali e le sagre per il post pandemia da coronavirus, la città si prepara agli eventi.

In vista del “Palio dell’Arca di San Teodoro”,
storica gara remiera brindisina giunta alla XXIV edizione, il neonato Circolo Remiero Brindisi annuncia che è stata da poco ultimata la costruzione dei primi due “schifarieddi”, imbarcazioni che inaugurano ufficialmente la nuova flotta del “Palio dell’Arca di San Teodoro”. Nonostante il periodo di stop forzato a causa del coronavirus, continua l’opera di valorizzazione di uno degli eventi tradizionali più attesi dalla cittadinanza. Come da copione, la storica gara remiera dovrebbe tenersi nelle acque del porto interno in concomitanza delle prossime festività patronali.

Il Palio, da sempre realizzato dal comitato Feste Patronali di Brindisi di concerto con l’Asd “Vogatori Remuri Brindisi”, le istituzioni locali, civili, religiose e militari, in collaborazione con le circoscrizioni/quartieri del Comune di Brindisi, è uno dei fiori all’occhiello del territorio. Il Circolo Remiero Brindisi si propone di rilanciarlo a partire dagli elementi originali che lo hanno caratterizzato negli anni trasformandolo in un vero e proprio brand identificativo della città. A tal proposito, alla luce del successo registrato nel 2019, la venticinquesima edizione in notturna del 2020 dovrebbe contemplare una sfida a staffetta con le due lance a dieci remi dei Vogatori Remuri e i due schifarieddi del Circolo Remiero in rappresentanza degli storici quartieri marinareschi: Sciabiche e Villaggio pescatori.

Il palio altro non è che la competizione tra piccole barche da pesca ed è ispirato all’arca in argento su cui le spoglie di San Teodoro (vissuto nel III secolo e morto nel 306) furono portate dai pescatori nel XIII secolo nella città pugliese. Soldato greco dell’esercito romano, era noto anche come Teodoro Tiro o Tirone, subì il martirio come cristiano, ed è considerato santo sia dai cattolici che dalle chiese orientali, tanto che nel Medioevo aveva un vasto culto. Prima di essere patrono di Brindisi lo era di Venezia insieme con San Marco, finché le sue reliquie non giunsero a Brindisi. Fu bruciato in un rogo. Una leggenda racconta che Teodoro però non fu toccato dalle fiamme e che morì senza dolore. Fu Eusebia a chiedere il corpo, per cospargerlo di vino e unguenti, avvolgerlo in un sudario e poi porlo in una cassa per portarlo ad Amasea dove fu sepolto ed eretta una chiesa in suo onore. Le sue ossa furono traslate nel XIII secolo pare in occasione delle nozze di Federico II di Svevia con Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme. Nozze che furono celebrate nella Cattedrale di Brindisi. Non si esclude però, visto che in quel periodo accadeva, che furono trafugate e che nel tragitto furono avvolte in un prezioso sciamito orientale. Per la traslazione fu utilizzata un’arca rivestita di lastre d’argento con incisi episodi della vita del Santo. Le reliquie conservate in un’urna giacciono nella Cattedrale.

Contestualmente, è in fase di lavorazione il recupero e il restauro di tutto il materiale fotografico e video inerente alla storia del Palio che sarà raccolto in un archivio digitale accessibile sulla pagina web del Circolo Remiero Brindisi. La rievocazione storico-religiosa medievale, sarà trainante per eventi di sport e tradizione, tra il mare e la volontà di guardare il porto di Brindisi con occhi diversi dal solito

L’iniziativa del Circolo Remiero Brindisi, nuova realtà cittadina vincitrice del bando regionale “Pin”, dell’avviso pubblico “Laboratorio di Innovazione urbana di Palazzo Guerrieri”, gode del partenariato del Comune di Brindisi, della Provincia di Brindisi, dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, della collaborazione di Danese Group. L’idea progettuale firmata da Antonio Romanelli e Vincenzo Maggiore è finalizzata a ripopolare il porto cittadino con le tipiche imbarcazioni a remi, i cosiddetti schifarieddi, per dare una veste moderna e rinnovata a eventi che caratterizzano la storia del capoluogo.


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