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Novità importanti sulla disfagia negli anziani con la ricerca medica

  • In BARI
  • gio 11 Giugno 2020
Novità importanti sulla disfagia negli anziani con la ricerca medica
TARANTO Il dottor Alessandro De Stefano

Primo studio sulla deglutizione negli anziani affetti da lievissimo declino cognitivo del dottor De Stefano

TARANTO - La disfagia orofaringea è una patologia che compromette il funzionamento della deglutizione tanto da renderla difficoltosa, in taluni casi persino impossibile, l’alimentazione per bocca. E’ un disturbo molto frequente, oltre che insidioso. Chi ne soffre è inevitabilmente portato a malnutrizione o disidratazione, ed è associato ad ansia e insicurezza, ma soprattutto ne conseguono complicanze anche fatali, quali le polmoniti “ab ingestis” e i soffocamenti.

Di tutto questo si occupano soprattutto gli otorinolaringoiatri, fra cui il dottor Alessandro De Stefano otorinolaringoiatra e dirigente medico presso la U.O. di Foniatria del Dipartimento di Riabilitazione della Asl Lecce (il cui direttore è il dottor Antonio Antonaci), che di recente ha visto un suo studio di ricerca, condotto in collaborazione con università, pubblicato dall’American Journal of Otolaryngology

Il brillante medico tarantino ha voluto innanzitutto occuparsi della disfagia orofaringea negli anziani. Si stima che la prevalenza della disfagia orofaringea, nel 30-40% dei casi riguarda le persone anziane in salute e sale al 44–47,4% nei pazienti ricoverati in unità geriatriche, mentre nei pazienti con diverse forme di demenza media o grave, la prevalenza raggiunge addirittura l'84%. Se fino ad oggi poco si conosceva della disfagia nei pazienti anziani affetti da lieve declino cognitivo, ora se ne saprà un po’ di più proprio grazie allo studio condotto dal dottor Alessandro De Stefano, che nella sua ricerca, per la prima volta, sottolinea nuovi aspetti legati al disturbo legato alla deglutizione.

Lo studio scientifico ha avuto, infatti, come oggetto la valutazione endoscopica della deglutizione nella popolazione anziana affetta da lievissimo declino cognitivo, finora mai analizzata. Va ricordato che questa è una popolazione assolutamente autonoma nelle attività quotidiane ed è capace di condurre uno stile di vita del tutto normale. Lo studio scientifico, svolto in collaborazione con l’Università degli Studi “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’Università degli Studi di Palermo e la Maithri Speciality Clinics (India), ha comportato l’esecuzione di esami strumentali come la Fees (valutazione endoscopica della deglutizione), effettuata dallo stesso dottor De Stefano, nonché di test neurocognitivi e valutazioni logopediche mirate.

La ricerca è durata un anno ed ha prodotto come risultato la dimostrazione su base scientifica che questi pazienti, affetti da lievissima demenza, se pur clinicamente asintomatici ed autosufficienti nella vita di tutti i giorni, mostravano segni endoscopici di disfagia anche rilevante, tali da esporli persino a complicanze pericolose e mortali.

L’American Journal of Otolaryngology, diretto dal professor Peter Weber della Boston University, School of Medicine, ha pubblicato in tempi rapidi la ricerca del dottor De Stefano, considerando l’innovatività del tema e riconoscendo la rilevanza dei risultati raggiunti, un importante risultato che premia l’impegno del professionista tarantino.


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